. two .

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"ah, comunque non mi sono presentata

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"ah, comunque non mi sono presentata. sono kim haesul." gli porsi la mano e feci il sorriso più brillante che potessi fare.

"lo so già il tuo nome." si girò di spalle e prese tra le mani i miei bagagli. "seguimi." aggiunse.

lo seguii nella casa.

"questa sarà la tua stanza, quella è la mia. quando la porta è chiusa vuol dire che non voglio nessuno a rompermi il cazzo, imparalo." aprì la porta di quella che sarebbe dovuta essere la mia stanza e trascinò dentro i miei bagagli.

"questa è la tua chiave, ora puoi farti il giro della casa e non farmi domande inutili." mi lanciò le chiavi addossò e andò nella sua stanza, dove si chiuse dentro.

che tipo strano...

era iniziata non male, malissimo. dovevo riuscire a capovolgere la situazione: non potevo avere quello scorbutico accanto per una decina di mesi.

la casa era molto nei miei gusti; l'unica cosa che forse mi aveva attratto in particolare era un portaritratti che si trovava sul mobile all'ingresso.

ritraeva una famiglia, padre, madre, il figlio più grande di probabilmente quindici anni e due figli più piccoli, un maschietto e una femminuccia, forse di dieci anni.

riconobbi nel figlio maggiore il ragazzo con cui avrei dovuto convivere per un bel po' di mesi. era chiaro che quella fosse la sua famiglia.

erano tutti sorridenti e così felici. era la foto di famiglia più felice che avessi mai visto.
anche jísung era felice.

era forse l'unico modo per vedere il suo sorriso, dato che aveva perennemente il broncio.

•••
non so voi, ma sono innamorata con la copertina di questa storia D:

è troppo stupenderrima

[➖] 𝐡𝐨𝐮𝐬𝐞𝐦𝐚𝐭𝐞𝐬 ;; 𝘩𝘢𝘯 𝘫𝘪𝘴𝘶𝘯𝘨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora