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"Bella giornata vero?" disse Seokjin con vivacità "In questo periodo, nella Est Cost, si muore di freddo mentre qui basta una semplice magliettina leggera"

Jimin guardava il cielo azzurro. Gli americani erano ossessionati dalle previsioni meteo quasi quanto i giapponesi dei terremoti.

"Mi sembri diverso Jimin" gli disse Seokjin

"Forse più grasso perché, al contrario tuo, visto che sono freddoloso. Pantaloni di lana e giacca a vento" gli fece notare Jimin.

"Non sono i vestiti ma il tuo viso"

"Sono stanchissimo ultimamente"

"Il lavoro da Presidente giusto?"

Jimin si limitò ad annuire, come poteva dire a Seokjin che non riusciva a dormire e che quasi ogni notte, quello che doveva essere suo marito se la spassava con un tirocinante?

"Bhe devi accompagnarmi in un posto!!!" disse Jin saltellando sul posto come una fungirl ad un concerto.

Prese la mano di Jimin e lo trascinò dentro a un negozio di abbigliamento.

Jimin guardava i vestiti esposti non erano il suo genere ma probabilmente erano il genere di Jin.

"Non capisci vero?" disse Jin mentre ispezionava un magione gigantesco di un rosa pastello molto delicato "Questo è il reparto Premaman...perchè io sarei...anzi sono..."

"INCINTO!" lo interruppe Jimin "....Oddio congratulazioni Hyung!" disse abbracciandolo.

Chissà se anche lui un giorno avrebbe avuto dei figli, chissà se Jungkook li voleva!

"Che bella notizia!! Quando nascerà?"

"Tra circa sette mesi. Namjoon dice che non è giusto che io lo tenga in ostaggio così tanto. Ha già cominciato a parlargli. Anche se credo che se ne vergogni un po ', perché gli parla in coreano".

Una volta usciti da lì si rintanano in una caffetteria dove Seokjin ordinò un latte senza nemmeno guardare il menu.

La gravidanza lo rendeva beato e loquace, più di quanto non fosse già.

I genitori di Seokjin erano al settimo cielo e volevano assolutamente essere presenti alla nascita del bimbo.

Hoseok era il padrino designato e stando alle sue parole si era già messo a sferruzzare...

~•~

Jimin si accorse di essere svenuto solo quando sentì la voce di Jin sottile e distante.

"Dovremmo chiamare un dottore? Suo marito è un medico".

Aprì gli occhi e vide che Jin e il cameriere erano chini su di lui e lo fissavano.

Per un attimo si sentì disorientato ma pochi istanti tutto gli tornò alla mente.

La caffetteria, la gravidanza di Jin, la tristezza e la gelosia.

Ecco perché era svenuto, non riusciva a sopportare tutto quello insieme.

Si mise seduto e sorrise ai due volti preoccupati.

Seokjin sembrava più pallido del solito, come se si sentisse responsabile dello svenimento.

Cercò di essere il più rassicurante possibile mentre sorseggiava il tè caldo che il cameriere gli aveva portato.

Lentamente un dubbio si insinuò nella sua mente, un dubbio che portava con sé odore di borotalco, pappette e pannolini sporchi.

"Jimin vuoi che ti porti in ospedale?" A Jin sembrava che stesse sempre peggio mano a mano che i minuti passavano.

"No grazie, davvero sto bene Ho solo bisogno di stendermi"

Mentre tornavano verso casa Jimin si chiedeva come non si fosse potuto accorgere della cosa.

Gli sbalzi d'umore, la febbre costante e le nausee mattutine.

"Avresti dovuto lasciarmi chiamare Jungkook. Il tuo povero marito si arrabbierà moltissimo"

Il mio povero marito se si arrabbiasse sarebbe unicamente per l'interruzione dell'attività tra lui e l'amante.

Jimin si morse la lingua per non far uscire quel pensiero .

"Ma no tranquillo. Mi è già successo in passato" mentì Jimin.

"Davvero? La cosa mi tranquillizza ma chiamerò comunque Jungkook"

Non appena furono in casa Seokjin prese il telefono e Jimin non poté far altro che ascoltare l'amico parlare con il marito.

Finita la chiamata Jin aveva stampato in faccia un enorme sorriso.

"Kook mi ha detto di farti restare a letto fino al suo ritorno. Quindi...." si alzò costringendo un protestante Jimin ad alzarsi "...andiamo in camera. Sta per arrivare e se ti trova alzato potrebbe uccidermi"

La reazione di Jungkook rincuorò Jimin.

Era bello che si occupasse di lui.

Seokjin gli rimbocco le coperte e Jimin si dimenticò pure che le condizioni della stanza lo imbarazzavano.

"Vuoi che ti porti del tè o preferisci ti prepari una zuppa?"

"Sto bene grazie! Sono una favola! Ma dimmi Jin Vorresti un maschio o una femmina?"

"Non mi importa. Namjoon vuole una femmina invece...così potrà chiamarla Korea"

Jimin si mise a ridere felice e a schernire il povere ed ignaro marito di Jin.

"Come stai?"

La voce di Jungkook interruppe le risate dei due amici.

Jimin si era immaginato un viso crucciato, ma la voce di suo marito era tranquillo e il suo sguardo era normale.

"Sto bene Jungkook, Jin ha esagerato. Mi succede sempre quando non mangio. E stamattina mi sono dimenticato di mangiare".

Un altra bugia.

Jungkook gli rimboccò le coperte e sorrise guardando il rossore che si era diffuso sul viso del biondo per quellimporvvisa vicinanza.

"Posso portarti qualche cosa?" gli chiese dolcemente.

"No. Non serve"

Jimin odiava quando Jungkook usava quel tono per ammorbidirlo.

Aveva visto quel piccolo succhiotto coperto parzialmente dalla camicia.

"Penso che starò qui a riposare"

"Ok. Ma dovresti assumere più liquidi Anche un panino ti farebbe bene" gli disse "Starà bene, Grazie Jin".

THE GROOM  [_JIK○○K_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora