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La mattina successiva Jimin si ritrovò solo nel letto.

Allungando la mano trovò lo spazio al suo fianco freddo.

Jungkook se ne era già andato, rimaneva solo il suo odore.

Pigramente si alzò dal letto e si diresse verso il bagno con l'intenzione di farsi una bella doccia calda per lavarsi.

Stava per spogliarsi nell'anticamera del bagno quando suonarono alla porta.

Maledizione!

Indossata la sua vestaglia grigia e si diresse alla porta.

Dietro la massiccia porta blindata c'erano tre uomini in giacca e cravatta e occhiali da sole.

"Signor Park Jimin, suo padre le manda questa!"

L'uomo che parlò teneva in mano una ventiquattrore nera ammanettata al polso sinistro.

Jimin sospirò pesantemente, sapeva cos'era il contenuto di quella valigetta come altrettanto sapeva cosa significasse.

"Bene, entrate pure" si scostò per farli entrare.

"La ringrazio Signor Park"

I tre uomini si sedettero sul divano e aprirono la valigetta.

Al suo interno due cartelline e una chiavetta USB.

L'uomo che teneva la valigetta l'aprì e porse entrambe le cartelline a Jimin.

"Passaggio Park's"

La firma di suo padre spiccava in nero su quel foglio bianco che determinava il passaggio ereditario dell'azienda nelle sue mani.

Jimin prese la penna e firmò con mano tremante quel documento che lo legava completamente alla compagnia di famiglia.

Firmò tutti i fogli delle cartelline passando successivamente una all'uomo difornote a lui.

Prese la chiavetta e la chiuse in un cassetto.

"Perfetto" disse l'uomo.

Prese un tablet e lo porse a Jimin "Prego inserisca le credenziali e poggi sopra la mano per il passaggio dei file".

Jimin posò la mano su quel tablet consapevole che così avrebbe effettivamente preso in mano uno delle più forti società mondiali.

I tre uomini si avviarono alla porta per poi voltarsi appena fuori l'uscio.

"Buona giornata Presidente e arrivederci" fecero un breve inchinò e se ne andarono.

Jimin si appoggiò alla porta con la schiena e guardò il palmare che continuava ad inviare notifiche ogni qual volta un file si scaricava o arrivava una nuova mail.

Doveva mettere un limite a quell'inferno già da subito.

Ci penso dopo!

I

ignorando il continuo BIP di quell'aggeggio infernale infilò il corridoio e a passo spedito si fiondò nella doccia.

La doccia servì molto a Jimin per rilassare il suo corpo ma non la sua mente.

Quella era rimasta alla notte precedente, mentre le mani di Jungkook lo avevano toccato dolcemente prendendosi cura di lui e facendolo sentire amato per quel poco tempo.

Uscì dalla doccia e si frizionò i capelli ed indossò una semplicissima tuta verde pronto ad affrontare la mole di mail arrivate, iniziò a scorrerle erano tutte delle mail di congratulazioni e presentazioni dei CEO delle varia società affini.

Stava ancora scorrendo le Mail quando iniziò a suonare il telefono del soggiorno.

Qualcuno stava cercando Jungkook probabilmente.

"P-pronto?"

"Jimin!? Proprio te cercavo..."

"Yo-Yoongi?

"Si scusa sono io, volevo parlarti"

"Di cosa?"

"Riesci a venire alla sede della Min tra circa due ore?"

Jimin sempre più confuso guardò l'orologio appeso alla parete.

Erano le 10,00, aveva un ora per cambiarsi ed uscire.

"Si Va bene Yoongi" prese carta e penna "l'indirizzo è...."

"Oh non ti preoccupare ti mando una macchina. A dopo!"

Riattaccò di punto in bianco mentre Jimin cercava di metabolizzare la questione.

Chissà cosa vuole!

Tra un'ora alla Min Tower quindi!

Jimin scese dall'Audi bianca che Yoogni gli aveva mandato ed entrò nell'edificio.

Si sistemò al meglio la giacca rossa e si avvicinò al bancone della reception.

"Salve, sono Park Jimin ho un appuntamento con il signor Min"

La ragazza della reception digitò velocemente il numero dell'interno e dopo averlo annunciato ed aver annuito un paio di volte mise giù la cornetta e gli fece cenno di passare.

"Seguitemi Signor Park" disse sorridendo.

Entrambi nell'assoluto silenzio entrarono nell'ascensore privato che salì ad una velocità straordinaria al 50° piano.

Quando le porte dell'ascensore si aprirono davanti un'immensa vetrata. Alla destra e alla sinistra c'erano porte in vetro opacizzato.

Vicino ad ognuna delle due porte c'era una targa argentata. Sulla quella della porta di destra c'era scritto CEO

Min Yoongi sull'altra c'era semplicemente scritto AD lo spazio per il nome era vuoto.

La ragazza bussò lievemente ed infine aprì la porta.

"Jimin! Ciao carissimo prego siediti"

"Yoongi che piacere rivederti" disse Jimin sedendosi e accavallando le gambe elegantemente

"Tutto bene? Jungkook si sta comportando bene?"

Non saprei non stiamo quasi mai insieme!

Si sta comportando da stronzo!

Jimin soffocò i suoi pensieri e si limitò ad annuire.

"Allora Jimin, so che hai preso il comando!"

"Si"

"Congratulazioni" sorrise "Ecco ho parlato con tuo padre" proseguì versandogli un bicchiere di acqua "...essendo il nostro ormai ex PD volevo congratularmi per il matrimonio e sapere così come stava...così parlando del più e del meno ho ricordato che la prossima settimana ci sarà il galà per tutte le aziende sotto la Park's e tu dovrai essere presente" disse accomodandosi meglio sulla poltrona.

"Si lo so" sospirò Jimin "Vorrei poter non andare"

Yoongi scoppiò in una genuina risata

"Effettivamente potessi non andarci non ci andrei nemmeno io ma...." guardò il biondo "...credo che ci andrò in appoggio del nuovo Presidente"

Jimin scoppiò in una fragorosa risata.

Era grato di conoscere almeno qualcuno quel giorno.

"Giuro Yoongi...se mi chiami ancora Presidente ti licenzierò..." rise Jimin "...non si può sentire!"

"Jimin...che tu voglia o meno è quello che sei!" disse Yoongi improvvisamente serio "....conta su di me per qualsiasi cosa!"

"Va bene Yoongi, grazie" disse Jimin alzandosi "Bene io andrei allora"

"Ci sentiremo per i dettagli....o meglio Hobi ti chiamerà per i dettagli" disse Yoongi accompagnandolo all'uscita.

~•~

Quando Jimin rientrò nell'appartamento era ormai quasi ora di pranzo e decise di iniziare a prepararsi, quel giorno Jungkook e lui avrebbero pranzato fuori alla fine del suo turno.

Jimin era veramente felice della cena fuori con il marito, felicità che si infranse con un SMS.

THE GROOM  [_JIK○○K_]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora