Ho bisogno di...

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Courtney odiava essere messa alle strette, e sicuramente Duncan non la aiutava.

Dopo essere uscita dalla doccia anche lui andò a lavarsi. Dovette ammettere di aver lottato con tutto se stesso per non pensare al fatto che la ragazza era proprio lì, fuori dalla tenda completamente nuda e a pochi passi da lui.

Quando anche lui uscì decisero di andare a dormire, così si infilarono nel letto con i capelli ancora bagnati.

Per questo in quel momento si trovava sotto le coperte fresche. Non aveva chiuso occhio per tutta la notte, e così anche lui. Ma Duncan credendo che dormisse l'aveva stretta a sé mettendole un braccio intorno alla vita e sentendo il suo profumo.

Courtney non sapeva cosa provare, sapeva solo che il suo cuore aveva preso a battere furiosamente. Voleva divincolarsi, ma sentiva di non avere la facoltà di farlo, sentiva che se si fosse allontanata le sarebbe partito un neurone; perché sì, si sentiva così bene stretta a Duncan, sarebbe potuta rimanere per tutta la vita tra le sue braccia, e lo odiava, sì, lo odiava con tutta se stessa perché era proprio lui a farle mettere in dubbio il fatto di odiarlo. Si sentiva confusa ma non lo avrebbe mai ammesso... Mai!

Duncan ci stava provando, davvero ci stava provando. Ma quando la ragazza si mosse spostando i capelli intravide il suo collo e non resistette... Poggiò delicatamente le labbra sulla sua pelle e le baciò la nuca sentendo il corpo scosso da un brivido di piacere, solo lei poteva darle quel piacere, solo lei era in grado di riaccendere la fiamma ormai spenta nel suo petto.

Courtney respirò pesantemente a quel contatto e cercò di non mettersi a tremare, decise di girarsi e quando lo fece si ritrovò a fissarlo negli occhi. Quelle gemme verde acqua che non la smettevano di perseguitarla dal momento in cui aveva detto "Obbligo!"

Duncan deglutì pensando di aver fatto la più grande stupidaggine della sua vita... Poi però lei sospirò un'altra volta e gli mise una mano sul viso sorridendo debolmente. Sentì le sue guance andare a fuoco e la situazione peggiorò quando Courtney si avvicinò di più, strinse le braccia intorno al suo busto posando la fronte contro il suo petto nudo e chiudendo gli occhi.

Lì si ritrovò a trattenere il respiro. Era rimasto immobile a non fare niente. Sentiva la ragazza rigida contro di lui, come se si vergognasse, come se avesse paura e la cosa che lo terrorizzava di più era che potesse avere paura di lui. Alla fine, però, la bruna rilassò i muscoli prendendo un bel respiro e anche lui riempì i polmoni che cominciavano a dolergli per carenza di ossigeno. Poggiò la testa su quella della ragazza.

Courtney non ne capiva il motivo, ma in quel momento aveva bisogno di affetto, si stava sentendo un po' male. Credette che fosse dovuto a uno dei sintomi del Parkinson: il cambio di umore, ma quando si ritrovò con gli occhi lucidi prese la mano di Duncan mettendola sul suo capo. Lui la guardò un secondo e, capendo, prese ad accarezzarle i capelli.

La ragazza chiuse gli occhi sentendosi un po' meglio <G-grazie!> sussurrò imbarazzata e sollevata allo stesso tempo.

Lui si limitò ad annuire continuando il movimento della mano nei suoi capelli morbidi e umidi.

Finalmente Courtney si potè concedere alle braccia di Morfeo godendosi quel momento per quanto sarebbe durato.



























Bridgette scese le scale della suite andando verso il tavolo della colazione dove si versò della spremuta d'arancia in un bicchiere.

<Ah, vedo che tu e Geoff vi siete dati da fare!> ridacchiò Gwen apparendo dietro di lei osservando come la sua amica indossasse un semplice reggiseno con un paio di mutandine e la camicia di Geoff addosso con i capelli sciolti e un po' spettinati.

Obbligo o VeritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora