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Dopo quella discussione Draco rimase a riflettere seduto sulla poltrona in salotto. Hermione aveva paura e non si fidava di lui, ecco cos'era che la faceva stare male. Si sentì di conseguenza responsabile e si diede dello stupido per non averlo capito prima. Aveva pensato solo a se stesso, alla propria sofferenza e non aveva prestato abbastanza attenzione alla donna che amava. Si era fatto prendere dalla gelosia e dal terrore che lei non lo amasse più ma non le aveva dato modo di farsi amare, non le aveva mostrato i lati migliori di sé. Si vergognò di ciò e si decise a rimediare. Andò a prendere nuovamente il vassoio con la cena e le pozioni e salì in camera sua.
La trovò più serena e meno infelice, seduta sul letto con la schiena appoggiata alla testiera. Appena lo vide il suo viso cambiò espressione facendosi più teso. Draco posò il vassoio sul comodino e si sedette sul letto accanto a lei.

<< Ho esagerato>> esordì riuscendo a catturare la sua attenzione << quando vorrai vedere i tuoi amici devi solo dirmelo e io li riceverò al Manor>> continuò e la fatica nel dire quelle parole fu ricompensata da uno sguardo stupito e pieno di vita.

<< Mi hai appena chiesto scusa, Malfoy?>> gli chiese incredula. Draco si mostrò particolarmente interessato e concentrato sulla cena che le stava porgendo e non rispose alla sua domanda. Chiedere scusa feriva molto il suo orgoglio. Ammettere di aver sbagliato era e sarebbe sempre stato difficile per Draco ma porle le sue scuse in quel momento era necessario non solo perché era giusto farlo ma anche per dimostrarle quanto  fosse cambiato e quanto ce la stesse mettendo tutta per essere migliore rispetto a ciò che era prima.

Mentre cominciava a mangiare Hermione si chiese come fossero riusciti i suoi amici a fargli cambiare idea.

<< Non credevo che avresti cambiato idea>> commentò anche per spezzare il silenzio imbarazzante che si era creato.

<< Di cosa ti stupisci? Ti avevo già promesso di farteli vedere dopo la tua ripresa. Io non voglio farti alcun male>> le disse ed Hermione sentendo quelle parole e il tono di voce leggermente tremante lo guardò negli occhi e in quel momento le sembrò terribilmente vulnerabile.

<< Lo so>> disse solamente sia perché le sembrava bisognoso di sapere che gli credeva sia perché in cuor suo sentiva che era vero.

Draco le sorrise e, dopo averle fatto prendere la pozione, poggiò le labbra sulla sua fronte per controllare se avesse ancora la febbre. Hermione non si scostò presa alla sprovvista e indecisa su cosa fare dato che avevano chiarito e capì di aver appena commesso un errore. Le trovò straordinariamente morbide e soffici ed ebbe l'impressione che quello che stava ricevendo fosse più vicino a un bacio che ad uno sfioramento. Quel contatto non le dispiacque come immaginava, lo trovò piacevole, in qualche modo familiare e si ritrovò a desiderare che quel contatto fosse più prolungato. Quei pensieri la turbarono e cercò di ignorarli.

<< La febbre sta scendendo finalmente, credo che domani dovresti essere guarita del tutto>> le disse Draco con il viso fin troppo vicino al proprio per i suoi gusti. Quando si allontanò Hermione trattenne un sospiro di sollievo, andò a prepararsi per la notte e si sdraiò sotto le coperte. Avendo finito di cenare si aspettò che lui se ne andasse, invece vide che Draco aveva fatto evanescere il vassoio e si era seduto sulla poltrona, ancora rimasta lì dal giorno in cui si era svegliata.

<< Non vai a dormire ?>> gli chiese perplessa mentre lui con un colpo di bacchetta spegneva le candele.

<< Voglio farti compagnia>> rispose solamente ed era vero. Ora che sapeva che Hermione soffriva a causa degli incubi e della solitudine non aveva intenzione di abbandonarla.

<< Non ce n'è bisogno, davvero, sto bene>> fece resistenza la riccia in parte per orgoglio e in parte perché non riteneva giusto lasciarlo dormire sulla poltrona.

Il filo rosso del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora