Ero arrivato alla porta della mia stanza senza nemmeno pensare alla strada da fare, evitando gli sguardi interrogativi dei miei compagni in corridoio. Io stesso non sapevo cosa fosse successo. Mi misi sotto le coperte cercando di spegnere i pensieri, ma senza successo. Mi sembrava di poter ancora vedere quella scena davanti ai miei occhi. La mia mano che sfiorava la sua schiena, le nostre mani unite e poi quegli occhi blu che mi avevano provocato una stretta allo stomaco. Non mi ero mai sentito così e non sapevo ancora come definire ciò che avevo provato poco prima. Era bastato un semplice tocco di dita per farmi perdere il controllo delle mie azioni. Le immagini continuavano a ripetersi nella mia testa e continuavo a chiedermi cosa sarebbe successo se Martina non avesse aperto quella porta. L'avrei veramente baciata, mandando così a fanculo la mia relazione con Greta? Non sapevo cosa pensare in quel momento, le mie idee si confondevano tra di loro. La verità è che avevo paura di conoscere quella risposta.
Il mattino seguente aprì gli occhi sperando che fosse solo un sogno. Ma non era così e dovevo affrontare la realtà. Pochi attimi dopo qualcuno bussò alla porta. Mi alzai per andare ad aprirla: era Gaia.
"Ehi" disse sorridendo timidamente. Poi abbassò lo sguardo, visibilmente a disagio.
"Ehi" le dissi. Entrambi eravamo così imbarazzati da quella situazione. Speravo soltanto che non sarebbe cambiato nulla tra di noi, non volevo perderla.
"Sono venuta a riportarti questo" mi disse porgendomi un libro "L'avevi dimenticato... sai, ieri sera..."
"Già... grazie" lo presi tra le mani.
"Ti lascio prepararti" mi voltò le spalle e iniziò a ripercorrere il corridoio.
"Gaia, aspetta!" la rincorsi afferrandole un braccio. Lentamente si voltò e tornò a guardarmi negli occhi. Riecco quella stretta allo stomaco. Ritirai subito la mano, come se a causa di quel gesto mi fossi bruciato.
"Senti, riguardo ciò che è successo ieri sera..."
"Non è successo nulla. È ciò che vuoi tu, giusto?" mi interruppe. Non sapevo cosa volessi, non sapevo come affrontare la situazione, ma di certo non mi aspettavo quella risposta.
"Gaia, è complicato. Ho litigato con Greta e non so cosa mi sia preso ieri sera..." cercai di spiegare.
"Come immaginavo" disse voltandomi nuovamente le spalle. Quella volta non cercai di fermarla. Rimasi su quel corridoio isolato ancora per un po'. Una parte di me sperava che tornasse indietro, l'altra non voleva aggravare ulteriormente la relazione con Greta.In quella battaglia tra cuore e ragione vinse la ragione. Ma forse era meglio così. Forse era meglio dimenticare tutto e andare avanti, fingere che non fosse successo nulla. In fondo era ciò che volevo, giusto?
"Jacopo?" disse qualcuno posando delicatamente una mano sulla spalla. Sussultai a quel gesto, non mi ero reso conto di essermi fermato davanti alla porta di Stefano.
"Ti ho sentito parlare con Gaia, tutto okay?"
"Che casino Neno, non hai idea" dissi portando entrambe le braccia dietro alla nuca.
"Andiamo a fare colazione, così mi racconti, dai"
Quella mattina il caffè sembrava amaro nonostante ci avessi messo lo zucchero e nemmeno le battute di Stefano riuscivano ad alleggerirmi i pensieri. In parte aveva sentito la nostra conversazione, ma gli spiegai tutto ciò che era successo.
"E quindi l'hai quasi baciata"
"Già"
"Ma tecnicamente non è successo" osservò Stefano "Quindi di cosa ti preoccupi?"
"Mi preoccupo del fatto che l'avrei sicuramente baciata se Martina non fosse entrata. Mi preoccupo di come io stia reagendo a tutto questo. Okay, la mia relazione è in bilico e Greta non mi risponde da giorni, ma questo non toglie il fatto che io sia fidanzato." sospirai poggiando una mano sotto il mento "Ho seguito la ragione, ma non so se ho fatto la scelta giusta"ammisi.
"Ad un ragazzo fidanzato dovrebbe essere il cuore a suggerirgli di proteggere la sua relazione e non la ragione, non credi?"
Poggiai la fronte sui palmi di entrambe le mani. Per quanto facessero male le sue parole, Stefano riusciva sempre a dire la cosa giusta, riusciva a farti aprire gli occhi.
"Che casino" commentò.
"Già, che casino" pensai.
"Però Jacopo, prima di prendere qualsiasi decisione drastica, concediti un po' di tempo per capire ciò che vuoi. Devi prima essere sicuro di sapere ciò che provi per entrambe. Stiamo parlando dei sentimenti di due ragazze a cui, in un modo o nell'altro, tieni molto. E anche dei tuoi"
Aveva ragione. Dovevo prima chiarirmi le idee. È vero, con Gaia mi trovavo sicuramente benissimo e la sera precedente stavamo condividendo un bellissimo momento, ma poteva essere dettato dal fatto che non sapessi ancora come stavano le cose tra me e Greta. A tal proposito provai ad inviarle un altro messaggio. Erano giorni che non mi rispondeva.
"Sto iniziando a preoccuparmi sul serio. Per favore, chiamami"
La giornata continuò tra lezioni e sala prova. Durante tutte quelle ore cercai con lo sguardo Gaia tra i miei compagni, fin quando non incontrai quello di Martina.
"È rimasta in hotel, se è quello che ti stavi chiedendo" disse guardandomi storto.
"Come sta?" chiesi preoccupato.
"Secondo te?" disse sarcastica "Senti Jacopo, fai prima pace con il cervello, che è meglio per tutti"
"Che vorresti dire?"
"Dico che in questi giorni l'hai solo illusa. Ha passato le ultime notti a parlarmi solo di te, per poi vederti fare cosa? Andartene via come se niente fosse"
"Non credi che sia complicato anche per me? Credimi, non ci sto capendo nulla nemmeno io e sicuramente non volevo illuderla o farla stare male"
"Eppure è esattamente ciò che hai fatto" anche lei distolse lo sguardo tornò ad ascoltare le sue assegnazioni dall'mp3.
Era normale che Martina fosse dalla parte di Gaia, ma mi dispiaceva sapere che entrambe ce l'avessero con me. Erano due delle persone con cui avevo più legato in quelle settimane e non volevo perderle.
Stefano aveva completamente ragione e ora stavo capendo meglio il suo discorso. È così semplice ferire qualcuno. Spesso non ci facciamo nemmeno caso, non ci rendiamo conto che le nostre azioni e le nostre parole hanno degli effetti non sempre positivi sulle persone. E quando ce ne rendiamo quella ferita fa più male a noi.
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Luci blu
Fiksi PenggemarÈ iniziato un nuovo anno anche all'interno della scuola di Amici. Oltre alla possibilità di seguire il proprio sogno, i partecipanti di quest'anno cresceranno sia artisticamente che umanamente. Tra quelle mura, i ragazzi si vivranno giorno dopo gior...