Ferita riaperta

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Il caffè di prima mattina era l'unica cosa in grado di farmi alzare dal letto. Stavo aggiungendo lo zucchero quando Talisa entrò nella caffetteria dell'hotel, portando con se tutta l'allegria che aveva in corpo. Strano, era insolito vederla di buon umore già a quest'ora.

"Buongiorno!" salutò me e Martina mentre prendeva una brioche dal bancone.

"Tutto ok, Tali? Voglio anch'io un po' di ciò che ti sei fumata per essere così felice alle otto del mattino" disse Martina guardandola incredula.

"Marti sei proprio scema" disse Talisa ridendo "Ricordate quando vi ho raccontato che forse non sarei riuscita ad andare agli AMA per ballare con Selena? Well, ho parlato con la produzione e mi hanno dato il permesso!" disse entusiasta.

"Tali ma è fantastico!" dicemmo in coro io e Martina. Corremmo subito ad abbracciarla. Aveva solo diciott'anni, eppure aveva già lavorato per Selena Gomez. E ora avrebbe anche ballato sul palco degli AMA! Era una grandissima opportunità per la sua carriera.

"Ma quando devi partire?" chiesi

"Dopodomani. Sai, tra il viaggio e le prove c'è bisogno di un po' di tempo"

"Assolutamente, immagino" risposi sorridendole.

Finimmo di fare colazione e raggiungemmo gli altri in sala relax. Da lì a poco avremmo incominciato le lezioni e non vedevo l'ora. Per la puntata avrei dovuto preparare "Piccola anima" di Ermal Meta, perciò mi recai in sala 4 per provarla. Ero particolarmente legato a quella canzone perché mi faceva pensare alla mia sorellina Giorgia, un'anima bellissima che meritava di essere protetta. Avevamo un bellissimo rapporto ed eravamo molto legati. Mi sarebbe mancato vederla girare per casa, con quel suo sorrisone era in grado di migliorare la giornata di chiunque.

Al termine della lezione ritornai in sala relax e mi sedetti sul divanetto. Erano tutti intenti a provare i pezzi per la puntata del sabato e così anch'io ripresi a studiare il brano che mi era stato assegnato. 

"Piccola anima

che fuggi come se

fossi un passero

spaventato a morte.

Qualcuno è qui per te,

se guardi bene ce l'hai di fronte.

Fugge anche lui per non dover scappare.

Se guardi bene ti sto di fronte.

Se parli piano, ti sento forte."

Quelle toccanti parole accompagnata da quella bellissima melodia si ripetevano nelle cuffiette del mio lettore mp3. Ad un certo punto la porta della sala relax venne spalancata da Gaia con tutta la forza e la rabbia che aveva in corpo. La porta sbatté violentemente contro il muro e tutti si voltarono per osservare questa ragazza dagli occhi gonfi di pianto. Senza rivolgere la parola a nessuno corse verso lo spogliatoio, immediatamente seguita da Martina. Il silenzio venne rotto dai bisbiglii dei miei compagni, curiosi di sapere cosa le fosse successo.

Era passato qualche minuto e di Gaia e Martina non c'era ancora nessuna traccia. Ero sicuro che avesse bisogno di stare da sola e di sfogarsi un po', ma allo stesso tempo iniziavo a preoccuparmi e volevo accertarmi che stesse bene.  Lentamente  sporsi la testa verso lo spogliatoio e vidi Martina abbracciare Gaia. Stavo per allontanarmi quando Gaia alzò lo sguardo verso la mia direzione asciugandosi le lacrime con la manica della felpa. Le sorrisi dolcemente da lontano.

"Tutto bene?" le chiesi sottovoce.

Vidi i suoi occhi riempirsi nuovamente di lacrime. Martina si allontanò leggermente per asciugarle il volto.

"Ti vado a prendere qualcosa da bere, okay? Torno subito baby" le disse accarezzandole la schiena. Quando si voltò mi vide ancora appoggiato alla porta dello spogliatoio. Si avvicinò e mi sussurrò di stare vicino a Gaia. Annuì e mi andai a sedere accanto a lei.

"Cosa succede?" le chiesi preoccupato.

"Non capisco perché mi importi ancora, perché faccia ancora così male. Infondo sono passati mesi ed è una storia chiusa" le sue mani ritornarono a coprire il suo volto. Rimase in silenzio per un attimo mentre cercava di calmarsi.

"Sono stata in sala prove. Mi hanno assegnato "Quando finisce un amore". Ma Jacopo, non la voglio cantare, non voglio riaprire quella ferita. Cantare quella canzone significa rivivere tutti quei momenti."

"Ti ha fatta stare male? Il tuo ex intendo"

"Ci sono stati bei momenti, è ovvio, altrimenti non saremmo stati insieme tre anni. Ma gli ultimi otto mesi sono stati un inferno. Pensa che vivevamo insieme e io facevo di tutto pur di non tornare a casa. Mi ero completamente annullata per lui. La vedevamo in modo diverso su tante questioni e lui affrontava qualsiasi problema prendendolo sottogamba, come se avessimo veramente davanti a noi il "per sempre". Ma io avevo smesso di crederci già da un po'".

"Mi dispiace" le dissi a bassa voce appoggiandole un braccio sulla spalla. Lei appoggiò la testa sulla mia spalla e continuò dicendo "Non voglio ritornare con lui e allora non capisco perché mi faccia così tanto male. Mi sembra di dargli ancora importanza e non se la merita"

"Fa sicuramente malissimo rivivere ciò che hai passato. Ma anche la rabbia è un'emozione, ed è proprio quest'emozione che devi mettere in quella canzone. Non la rabbia che sia finita, ma la rabbia per come ti ha fatta sentire. Anche questo è il potere della musica: in un primo momento riaprirà sicuramente quella ferita, ma ti aiuterà anche a richiuderla del tutto e ad andare avanti. Non meriti di stare male per qualcuno che ti ha fatta soffrire così tanto".

Percepii Gaia annuire, ancora appoggiata sulla mia spalla. Rimanemmo così per un po'. In quel momento di difficoltà aveva solo bisogno di qualcuno che le stesse vicino.




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