I giorni successivi furono molto tranquilli, tutto procedeva per il meglio tra me e Gaia ed ero tornato a vivere quell'esperienza all'interno del programma nel migliore dei modi. La mia mente era tornata a preoccuparsi solamente della musica ed ero contento di star nuovamente bene con me stesso, in modo tale da affrontare la sfida di quel sabato credendo un po' di più in me. Alla fine, anche se con qualche difficoltà, ero riuscito a recuperare tutti gli argomenti di teoria e a preparare tutti i brani per quel sabato.
La puntata stava per iniziare ed eravamo tutti dietro le quinte, aspettando che Maria ci presentasse. Nei nostri volti si poteva percepire un insieme di emozioni differenti: la voglia di risentire ancora una volta il calore del pubblico, la voglia di dimostrare a tutti cosa eravamo in grado di fare, la paura di andare a casa ponendo fine a quel percorso.
"Andrà tutto bene" dissi a Gaia avvicinandomi a lei. Continuava a spostare il ciuffo dietro l'orecchio, sembrava un po' nervosa.
"Ho un po' d'ansia per la sfida, Jackie" ammise sorridendomi timidamente.
"Sei bravissima, è impossibile non vedere il potenziale che hai" cercai di rassicurarla. Ero convinto di ciò che stessi dicendo. Gaia aveva una vocalità pazzesca ed ero certo che sarebbe riuscita ad arrivare al cuore di tutti con i suoi pezzi e con la sua personalità.
"Buon pomeriggio a tutti, buon pomeriggio ai professori!" disse subito dopo Maria entrando in studio "Facciamo entrare i ragazzi di Amici".
Prima di raggiungerla ci raggruppammo tutti in cerchio e allungammo le braccia verso il centro. Poi mettemmo le mani una sopra l'altra per compiere ciò che, ormai, era diventato un rito da fare prima di ogni puntata.
"Merda! Merda! Merda!" urlammo sollevando le braccia verso l'alto.
Poco dopo entrammo nello studio e cantando la sigla demmo inizio ad un'altra puntata del pomeridiano. Successivamente tornammo ai nostri posti attendendo che Maria annunciasse l'inizio delle sfide. Quella volta sarebbe toccato solo a me e a Gaia, perché i professori non avevano ritenuto necessario far sfidare anche Skioffi, poiché ne aveva già sostenuta una la settimana precedente.
Insieme ci dirigemmo verso il centro del palco e Maria ci spiegò come si sarebbero svolte le sfide da quel momento in poi.
"La mattina voi avete la possibilità di partecipare a delle lezioni di teoria tenute dai vostri professori. So che tu, Jacopo, sei uno di quelli che studia di più"
"Assolutamente" affermai ironico. Gaia si voltò verso di me e scoppiò a ridere, così come tutto il pubblico. Era ormai noto a tutti che io e lo studio non andassimo particolarmente d'accordo.
"Perfetto, perché le ore che dedicate allo studio servono ai professori per farvi delle interrogazioni in modo tale da salvarvi dalle sfide, solo in caso di esito positivo, ovviamente" continuò a spiegarci. Poi si rivolse ai professori "Voi preferite interrogarli o mandarli direttamente in sfida?"
"Diamogli quest'opportunità" rispose la Pettinelli. "Anche se il mio registro parla chiaro, Maria" disse riferendosi al quattro che dovevo ancora recuperare.
"Avete studiato?" chiese la conduttrice ad entrambi.
"Certo" rispose Gaia. Senza rendercene conto i nostri sguardi si incrociarono. Gaia si morse un labbro e iniziò a sorridere al solo pensiero di ciò che era quasi successo l'ultima volta che avevamo provato a studiare insieme. Fortunatamente Maria non ci fece caso. Era molto brava a mettere il dito nella piaga.
"Allora Jacopo, questa l'hai sbagliata alla prima interrogazione. Chi è Slim Shady?" mi domandò la Pettinelli.
"L'alter ego di Eminem"
"E bravo Ottonello che ha finalmente iniziato a studiare" disse contenta la Pettinelli. Il pubblico iniziò ad applaudire divertito. Riuscivo a sentire le risate dei miei compagni dietro di me, in particolar modo quella di Javier. Non riuscivamo a capire molto cosa dicesse poiché mescolava l'italiano allo spagnolo e all'inglese, ma una cosa era certa: era impossibile resistere alla sua risata contagiosa.
La Pettinelli mi fece ancora qualche domanda, poi soddisfatta decise che non era necessario mandarmi in sfida. Contento di sentire quelle parole corsi subito a darle un bacio per ringraziarla.Dopo aver ripreso la felpa nera iniziai ad incamminarmi verso i banchi. Incontrai nuovamente lo sguardo nervoso di Gaia e andai ad abbracciarla.
"Tranquilla, andrà tutto bene" le sussurrai dolcemente nell'orecchio.
L'interrogazione iniziò anche per Gaia. Probabilmente a causa del nervosismo, la ragazza dagli occhi azzurri si confuse diverse volte nel dare le risposte e, di conseguenza, dovette affrontare la sfida. Avevamo conosciuto lo sfidante durante i casting e, sinceramente, non ritenevo che fosse all'altezza di prendere il suo posto.
"Non c'è paragone" mi sussurrò Martina come se mi avesse letto nel pensiero. E a quanto pare anche il giudice era della nostra stessa opinione.
Gaia tornò al suo posto indossando nuovamente la felpa nera. L'ansia aveva finalmente lasciato il posto ad una felicità immensa che si leggeva sul suo meraviglioso sorriso. Ero così contento che fosse rimasta, se lo meritava tanto. E in fondo mi faceva piacere continuare quel percorso insieme.
La puntata era finita da poco e ci avevano annunciato che prima delle vacanze di natale due di noi sarebbero tornati a casa e avrebbero abbandonato il programma. Eravamo tutti agitati per questo, ma in fondo è così che funziona. Per quanto ci dispiacesse, prima o poi qualcuno sarebbe stato eliminato. Cercammo di non pensare a ciò che ci era stato detto da poco. Eravamo ancora tutti lì e ci saremmo goduti ogni singolo momento insieme.
Il pullman ci stava riportando in hotel quando Talisa propose di andare a ballare quella sera. Non amavo particolarmente andare in discoteca. Ci ero stato un paio di volte e mi erano bastate per capire che non facesse per me. Mi innervosivo facilmente e una volta messo piede al suo interno non vedevo l'ora di uscire. Preferivo di gran lunga qualche locale più tranquillo. Ma nonostante ciò, Talisa e gli altri ne sembravano così entusiasti che non mi andava di fare il guastafeste e di bocciarle l'idea.
Durante il tragitto in pullman Martina e Gaia si erano sedute davanti a me e Stefano. Ad un certo punto Martina si voltò verso di noi e pose le braccia sul sedile.
"Ma se nel frattempo ci facessimo un giro in centro? Non mi va di rimanere in camera" propose Martina
"Per me va bene. Possiamo raggiungere gli altri più tardi" disse Stefano.
Nel frattempo il pullman si era fermato davanti all'hotel. Mentre scendevamo mi resi conto che avevo il telefono scarico e la batteria non sarebbe durata fino alla sera.
"Vado un attimo in camera a prendere il caricabatterie, torno subito e andiamo" avvisai gli altri e iniziai ad incamminarmi verso l'ingresso.
"Aspettami, vengo con te" disse Gaia raggiungendomi "Ho dimenticato l'accendino in camera"
"Quando ti deciderai a smettere?"
Mi fece una smorfia e continuammo a camminare verso la mia stanza. Presi le chiavi e le infilati all'interno della serratura, ma a quanto pare la porta era già aperta. Forse Nico si era dimenticato di chiuderla a chiave. Quando aprii la porta il mio cuore perse un battito e per un attimo mi sembrò di non poter più respirare.
Una ragazza che conoscevo troppo bene aveva le spalle appoggiate al muro della mia camera, lo sguardo rivolto aldilà della finestra.
"Greta?" non riuscivo a credere che fosse lì.
Lentamente si voltò verso di me. Il suo viso si illuminò con un grande sorriso.
"Sorpresa!" disse entusiasta. Ma quell'espressione e quell'entusiasmo si azzerarono nel momento stesso in cui notò che Gaia era accanto a me.

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Luci blu
FanfictionÈ iniziato un nuovo anno anche all'interno della scuola di Amici. Oltre alla possibilità di seguire il proprio sogno, i partecipanti di quest'anno cresceranno sia artisticamente che umanamente. Tra quelle mura, i ragazzi si vivranno giorno dopo gior...