Le prime luci del mattino entrarono nella stanza e mi accarezzarono dolcemente il volto, portando i miei occhi ad aprirsi lentamente e ad intravedere il bagliore del sole. Volsi il volto alla mia sinistra e notai che Gaia aveva ancora la testa appoggiata sul mio braccio. I lunghi capelli castani le cadevano sulla spalla, mentre le luci dell'alba risplendevano sul suo corpo. Aveva l'aria così tranquilla, che quasi mi sarebbe dispiaciuto interrompere il suo sonno profondo. Cercai di sfilare il braccio senza svegliarla e, evitando di fare rumore, scesi dal letto. Poi mi affacciai alla finestra delle due ragazze per ammirare quello spettacolo mattutino. Nel corso della nostra vita ci capita di vedere molti più tramonti delle albe ed è un peccato perdere quei momenti in cui il mondo è così diverso. Le strade sono deserte e la città non si è ancora risvegliata e ripopolata dalle persone che freneticamente inseguono i propri impegni giornalieri. Tutto sembra possibile mentre sei lì, fermo, a goderti il silenzio e l'aria fredda del mattino. Ad un tratto sentii qualcuno muoversi tra le lenzuola del letto. Mi voltai e la vidi con i capelli tutti disordinati e gli occhi ancora assonnati.
"Buongiorno" disse Gaia stiracchiandosi e sfoggiando un bellissimo sorriso sulle labbra.
"Buongiorno" risposi sottovoce "Scusa se ti ho svegliato"
"Non ti preoccupare" prese in mano il telefono che aveva lasciato sul comodino e controllò le notifiche. Poi si alzò dal letto e mi raggiunse alla finestra, lasciando che la meraviglia e lo stupore la travolgessero.
"Wow, guarda che colori" disse con lo sguardo rivolto verso l'esterno. "Non è per tutti, forse è per quello che è così sottovalutata"
"Non sanno cosa si perdono" affermai. Chissà quante altre ne avremmo condivise insieme.
"Dai, ti lascio prepararti. Io vado in camera, sperando che Nico sia già sveglio" le dissi.
"Ho qualche dubbio" replicò ridendo. "Allora ci vediamo dopo?" continuò.
"Ci vediamo dopo" le sorrisi e mi diressi verso la porta, per poi chiuderla alle mie spalle. Nel farlo mi imbattei in Stefano, che si stava dirigendo verso il bar.
"Ma come siamo mattinieri stamattina" scherzai appena lo vidi. Notando da quale stanza fossi uscito, mi guardò storto.
"Jacopo è inutile che svi il discorso" disse volgendo lo sguardo verso la stanza di Gaia.
"Non farti film, non è come pensi" risposi bussando alla porta della mia camera. Per fortuna Nico era sveglio e ci fece entrare.
"Certo, dicono tutti così" disse e lo fulminai subito con lo sguardo ridendo. Scoppiò a ridere anche lui fermandosi alla soglia della porta. Poi mi diressi in bagno per sciacquarmi il volto.
"Ma quindi che ci facevi in camera di Gaia?" chiese Stefano, troppo curioso per rimanere all'oscuro.
"Gaia? Credevo fossi con Greta stanotte?" anche Nico sembrava confuso dalla sua domanda.
"Ah! Qui le cose si fanno più interessanti" replicò Stefano alludendo ancora una volta che fosse successo qualcosa.
"Neno!" urlai alzando gli occhi al cielo e gettando un asciugamano verso di lui.
"Okay, la smetto" lo prese al volo e ridendo me lo rilanciò contro.
"Io e Greta abbiamo litigato stanotte" iniziai a spiegare tamponando il viso con l'asciugamano.
"Di nuovo? Ultimamente non fate in tempo a chiarire che subito litigate ancora" commentò Nico mentre sceglieva cosa indossare.
Ed era proprio vero. Era persino venuta a Roma per passare un po' di tempo insieme, e invece di essere grato di questo suo gesto ho pensato che fosse il momento giusto per discutere di nuovo. Complimenti Jacopo.
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Luci blu
Fiksi PenggemarÈ iniziato un nuovo anno anche all'interno della scuola di Amici. Oltre alla possibilità di seguire il proprio sogno, i partecipanti di quest'anno cresceranno sia artisticamente che umanamente. Tra quelle mura, i ragazzi si vivranno giorno dopo gior...