Cap. 7

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Arrivo a casa e faccio una bella doccia.
Mi infilo una tuta e mi lego i capelli in una coda.
Dopo la mia "visita" a casa di Aron ho intenzione di andare a correre.

Tu vai a casa di un bonazzo in tuta? Seriamente? Mi vergogno di essere la tua coscienza

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Tu vai a casa di un bonazzo in tuta? Seriamente? Mi vergogno di essere la tua coscienza

Beh sicuramente non ci vado in minigonna.
Esco di casa e lo vedo sul suo balcone che guardava verso la porta di casa mia, COLTO IN FRAGRANTE MI DICONO

sorride e mi fa cenno con la testa di andare da lui. Involontariamente sorrido anche io e quando apre la porta sorrido ancora di più e lui fa lo stesso.

"Ma ciao" dice facendomi passare

"Ehi" sinceramente mi trovo un po' in imbarazzo

Ci sediamo sul divano e iniziamo a parlare.

"Per tanti motivi mi viene da pensare che tu sei diversa dalle altre" dice serio

"Mh, motivi tipo?"

"Quando invito le ragazze a casa solitamente si mettono quei vestitini attillati per mettersi in mostra il più possibile, invece tu no, sei semplice, e nella tua semplicità sei 100 volte meglio, cioè...non so se hai capito"
dice abbastanza timido grattandosi la nuca

"Faccio finta di si eh" detto ciò ci mettiamo a ridere. La sua risata è perfetta cazzo.

Dopo un po' torniamo seri e lui prende la parola

"Quindi se ho ben capito questa bella ragazza dal viso così dolce, è a capo di una gang ed ha le braccia piena di tatuaggi?" Dice

"L'apparenza inganna, io ad esempio non pensavo di poter stare a casa tua senza insultarti o picchiarti" rispondo

"Quindi mi stai dicendo che avresti potuto rovinare il mio bel faccino?" Dice facendo la faccia da cucciolo

CHE AMOOOREE😍

Prendo un cuscino e glielo lancio in faccia, dando via ad una vera e propria lotta che poco dopo diventò solletico.

Iniziò a rincorrermi per tutta la casa e dopo molto tempo riesce a prendermi ma invece di farmi il solletico mi abbraccia come si abbraccia un orsacchiotto

"Mi chiamo Clara non Teddy" dico tra le sue braccia

"Gnegne"

Ad interrompere questo bel momento è il campanello che inizia a suonare.

Aron si stacca abbastanza scazzato e apre la porta
"Che cazzo vuo....Ah Yuri" dice

"Aron dobbiamo andare al bunker ora, stanno invadendo i nostri territori" dice mio cugino per poi accorgersi della mia presenza.

Chissà che cazzo sta pensando.
Si riprende dal suo stato di trans e riprende a parlare

"Dobbiamo andare"

"Viene anche lei" dice Aron

"Non voglio metterti in pericolo"

"Cuginetto ti dico solo che io sono costatemente in pericolo" rispondo

"E va bene" dice.

Arriviamo al bunker e tutti mi guardano sorridenti

"Finalmente" dicono a Yuri.

Mah.

Ci sediamo tutti sui divani attorno ad un tavolo con una mappa della città.

"Allora, questo è il nostro territorio, loro si stanno appropriando di questa nostra parte, dobbiamo mandarli via." Dice Yuri

"Loro chi?" Chiedo

"Gli ISKIDO" rispondono in coro

Cazzo. Rimango immobile con la bocca semi aperta.

"Li conosci?" Mi chiede Marta

Mi alzo senza rispondere sotto lo sguardo sospetto di tutti

"Allora? Andiamo o no?" Dico.

Usciamo tutti e ci dividiamo in due macchine diverse. Una Maserati nera opaca ed una Tesla.

Non pensavo di venire a contatto con gli ISKIDO già da ora.
Dovete sapere che loro sono un gruppo di ragazzi e ragazze come noi, solo che sono stati costretti a fare parte della gang, da Zac, un mafioso che obbliga questi ragazzi a fare ciò che dice lui, per non sporcarsi le sue schifose mani.
Sono più che sicura che mio fratello abbia avuto a che fare con lui, perché la sua ragazza Margot faceva parte degli ISKIDO e lui voleva salvarla.

Arriviamo in un campo e poco dopo veniamo raggiunti da coloro che dovrebbero essere gli ISKIDO.

"Che cazzo ci fai qui" chiede uno di loro rivolgendosi a me.
Infondo sono delle brave persone

"sono venuta a contare le nuvole" rispondo

"L'ironia è di famiglia eh Black?" dice una ragazza per poi farmi di nascosto un occhiolino.

È vivo.

"A quanto pare, raga non mi rendete le cose ancora più difficili, inventatevi qualcosa ma sparite da qua" dico

Annuiscono e se ne vanno guardandomi con uno sguardo di speranza, come per dire NOI CREDIAMO IN TE.

Mio cugino e gli altri mi guardano sconvolti.
Saliamo in macchina senza fiatare e arriviamo al bunker.

"Dobbiamo parlare" dice Yuri, e tutti ci andiamo a sedere sui divani.

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Ehi raga!
Mi raccomando lasciate una stellina ed un commento per il prossimo capitolo ♥️⭐












    

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