Cap. 23

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*due settimane dopo*

Finalmente dopo due settimane Yuri mi chiama e mi dice di raggiungere il bunker, pensavo si fossero scordati della mia presenza.

In questo arco di tempo mi sono allontanata un po' da tutti, alcune volte Marta mi racconta qualcosa e faccio finta di ascoltarla, ma niente di più, con Aron ci guardiamo qualche volta in corridoio ma cerco di evitare un confronto.

Prendo la moto e non vedo l'ora di vedere che cazzo vogliono visto che sembrava che io non fossi un membro di questa gang.

Arrivo in pochi minuti, ok si, ammetto di aver corso anche troppo, avrò preso sicuramente qualche multa visto gli autovelox postati affianco alle strade.

Busso e mi viene ad aprire Marta.

"Ah eccoti, hai fatto in fretta" dice lei

Non le rispondo e vado dritta in salotto dove ci sono tutti, mi siedo sul divano vuoto davanti a loro e aspetto che qualcuno prenda la parola ma nessuno fa nulla.

"Allora? Come mai sono qui? Dite quello che dovete dire che ho da fare"

"Clara dobbiamo parlare, sei sempre più fredda e distaccata, vuoi dici perché fai così? Siamo Serpents puoi dirci tutto" dice Yuri

"Ah certo, come fate voi quindi, chiedete fiducia quando siete i primi a non darla" sbraito alzandomi

"Ma che cazzo stai dicendo?! Fai la stronza tutto il tempo e ora è colpa nostra? Ma ripigliati, sei solo una bambina"  si intromette Aron

Così tutti iniziano a rinfacciarmi il mio comportamento, una sorta di tutti contro uno.
Me ne sto zitta e aspetto che finiscano, non voglio alzare il mio tono di voce inutilmente.

"Avete finito? Dopo tutti questi insulti penso che dovrei dire la mia, che ne dite?" Dico alzandomi e prendendo le chiavi della moto.

Finalente stanno zitti e prendo la parola

"Sono una Serpents da tantissimo tempo, ho visto cose che voi non immaginate neanche, e mi venite a parlare di fiducia? A me? Che metto questo concetto come regola base in una gang. Io la mia fiducia la do quando vedo che c'è anche da parte vostra e a quanto pare non è così"

"Ma che cazzo stai dicendo" dice Marta

"Quella sera, quando siete andati dagli SHARK non mi avete coinvolta, era evidente che volevate andare senza di me, penserete sicuramente che non sono all'altezza, ma credetemi, so molte più cose di voi, ah e ultima cosa..."

Apro la porta e dico le mie ultime parole

"...quella sera ho sparato io, vi ho anche parato il culo, se non fosse per me saresti morto" dico riferendomi a Yuri.

Nessuno proferisce parola ed esco.
Arrivo al parco e mi accendo una canna.

In lontananza c'è una coppia che si sta limonando, il ragazzo è di spalle, mentre la ragazza ha dei capelli più Biondi di una barbie, Melanie una delle tante troiette.

Mi ricordo che non ho visto mio fratello tutto il giorno oggi, esce e sta sempre con i serpents e torna spesso tardi, non voglio fare la parte della sorella maggiore protettiva, ma voglio solo sapere che cazzo sta facendo.

Prendo il telefono e lo chiamo e in quel preciso istante al ragazzo che si sta limonando con Barbie 2.0 inizia a squillare il telefono.

NO ASPETTATE NON STO CAPENDO FERMATE IL GIOCO.

Chiude la chiamata e continua a divertirsi con quella.

Torno a casa abbastanza incazzata e mi rifugio nella mini palestra al secondo piano.

Inizio a dare calci e pugni al sacco, sono senza guantoni e le mie nocche stanno iniziando a sanguinare.

Non provo rabbia per il fatto che mio fratello si stava limonando quella, ma solo perché io l'ho chiamato e ha rifiutato, per fortuna non era una cosa importante, MA SE ERO IN PERICOLO? SE ERA SUCCESSO QUALCOSA DI GRAVE? NON MI AVREBBE RISPOSTO QUEL PEZZO DI MERDA.

Inizia a squillarmi il telefono, sarà quell'imbecille.

E invece no, è una chiamata da Sebastian, un Serpents di Roma.

"Ehi Seba dimmi tutto"

"Clara non ci giro intorno, Davide, il tuo vecchio allenatore è morto, aveva un tumore e sapeva che sarebbe morto in questi giorni, ha lasciato una lettera che solo tu puoi ricevere, devi andare all'ufficio, ora devo andare, ciao ti voglio bene"

"Ciao..."

FANCULO.

Davide cazzo, il mio secondo padre.
Non ce la posso fare, gli avevo promesso che sarei andata a trovarlo e non l'ho fatto, sono pessima.

Le lacrime cominciano a scendere, domani parto per Roma, devo leggere quella lettera.

Tiro pugni a raffica contro il sacco mentre le lacrime aumentano e il sangue ormai ha ricoperto la mano.

Sento la porta aprirsi e due voci ridere, Aron e Archie.

La porta si apre ma continuo a fare quello che stavo facendo.

"Clara che cazzo fai ti stai distruggendo le mani, CLARA ASCOLTAMI CAZZO" urla Archie

Sento qualcuno sollevarmi da terra e allontanarmi dal sacco.

Mi gira verso di lui e lo guardo negli occhi, quei fottuti occhi.
Dopo qualche secondo diventa tutto nero.

     

Rivali //Aron Pieper//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora