Cap. 24

341 8 2
                                    

Pov ARON

Sono due ore che sto in ospedale in attesa di notizie, ma non c'è nessun dottore in giro, è svenuta tra le mie braccia, ho bisogno di vederla.

Nei suoi occhi si vedeva rabbia, vorrei che si fosse sfogata con me invece di immagazzinarla in se stessa.

Un uomo sulla sessantina in giacca e cravatta si siede vicino a me fissando la porta dinanzi a noi.

"È lì dentro Clara?" Chiede triste

"Si, lei chi è? Un suo parente?" Domando

"No, sono il presidente della società sportiva in cui giocava Clara, mio figlio era il suo allenatore, era la sua preferita, ha sempre voluto il meglio per lei" dice con le lacrime agli occhi

"Era?" Mi azzardo a chiedere

"Si, mio figlio ci ha lasciati qualche giorno fa, ho incaricato un ragazzo di informare Cl..." Si ferma vedendo la porta aprirsi

"L'orario di visite terminerà tra 5 minuti, vi consiglio di entrare insieme" dice un infermiere

Come consigliato da quest'ultimo entriamo insieme e visto che vedere la ragazza che mi piace (perché sì, lo ammetto, mi piace) in questo stato non riesco a proferire parola, lascio parlare il signore.

Lei è sveglia e ci accenna un sorriso e quando vede l'uomo le si riempiono gli occhi di lacrime.

"Io e mio figlio ti abbiamo sempre ammirata, dal primo giorno in cui sei entrata nella nostra squadra, abbiamo subito capito il talento e la voglia di fare che c'è in te" 
si ferma e le prende la mano per poi continuare

"Non ragioni come tutte le ragazze e i ragazzi della tue età, tu sei imprevedibile, e questo ti sarà di aiuto, usa la tua rabbia con intelligenza e vedrai che un giorno il mondo intero conoscerà e temerà..."

"Vorrei non essere sempre così arrabbiata" lo interrompe Clara guardandolo dritto negli occhi

"Non varresti nulla"

"Però sarei felice" conclude lei in un singhiozzo.

Questo discorso mi ha lasciato mille brividi.
Mi avvicino e le bacio la fronte.

Una ragazza dai capelli rossi fa ingresso nella stanza

"Dovete andare via, devo farle dei controlli" dice

Mi sembra familiare, l'ho già vista da qualche parte ma non ricordo bene dove.

Lascio la stanza seguito dall'uomo e me ne torno a casa con mille pensieri.

Pov CLARA

La ragazza si avvicina e solo ora la riconosco, è Marika, degli SHARK.

"E bene bene, quindi la nostra piccola clarita è qui, e se non sbaglio sei stata proprio tu ha sparare quella sera, beh dovevi pensarci prima, ad ogni azione corrisponde una reazione...." Sghignazza 

Sto tremando, ho paura, paura di morire, paura di dover lasciare tutto questo, i miei amici, mio fratello, Aron, colui che mi ha fatto perdere la testa.

La rossa prende una forbice avvicinandosi ai tubi dell'ossigeno e delle flebo.

"Ti prego no, non farlo" sussurro in un filo di voce

"Ci vediamo all'inferno" dice sorridendo a 32 denti

Taglia tutto ed eccomi qua, a vedere tutti i bei momenti della mia vita passarmi davanti.
Sembra un film, risate, amori, delusioni....ma come in tutti i film c'è una fine.

Ad ora posso dire di essere arrivata alla fine del mio film, sono arrivata al fatidico:
THE END.

Rivali //Aron Pieper//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora