Che dire di Artemide, lei è proprio una tosta. No ma veramente, è capace di spaccare un mattone con la fronte.
Sorella di Apollo, nazifemminista e leggermente schifata dagli uomini, è la badass dell'olimpo insieme alla sua gang di giovani vergini armate fino ai denti.Tanto per capirci, questa è nata dopo soli sei mesi di gravidanza ed è riuscita a far partorire a sua madre il fratellino Apollo. Che bello quando la mitologia è così sensata e logica.
Ma passiamo oltre, anche perché probabilmente adesso rimpiange l'aver contribuito alla nascita di Apollo. Infatti le due divinità, pur essendo gemelli, sono come il Sole e la Luna: diversissimi.
No, letteralmente, lui è il dio del Sole, della luce, della musica e di una vagonata di altre cose carine e coccolose, mentre lei è la dea della Luna, della caccia e i suoi passatempi preferiti sono principalmente lo sgozzare i nemici e fare quattro chiacchiere con Atena, altra femminista troppo convinta.Comunque tutta la storia della sua eterna verginità e devozione alla caccia parte da un unico eclatante episodio.
Alla tenera età di 3 anni sta bambina prodigio era seduta sulle ginocchia di Zeus e mentre lui pensava: "oh ma che bella figliola, magari quando diventa più grande, tipo dodicenne ci faccio un pensierino" sorseggiando nettare, lei gli disse che le faceva schifo il matrimonio e voleva uno stuolo di ninfe che la accompagnassero per i boschi a cacciare. Ah si, voleva pure un paio di dobermann. E un arco costruito dai ciclopi in limited edition. Probabilmente a Zeus andò il nettare di traverso, ma accontentò la figlia BECAUSE ZEUS SAID ACE RIGHTS MATTER.Ma perché? Beh ecco la mia teoria.
Da piccola passava molto tempo alla reggia di Zeus in quanto figlioletta adorata del re degli dei. Ciò la portò inevitabilmente a venire a contatto con Era e di conseguenza ad accorgersi che la regina non era altro che una povera esaurita. Probabilmente pensò che tutto lo stress, le rughe precoci e la voce stridula dovessero derivare dal matrimonio. Ah e poi avere Zeus per padre deve veramente farti sviluppare dei pregiudizi sul genere maschile.Ovviamente una che va in giro con arco, faretra e pugnale sempre a mano non può avere un carattere mite e docile. Tanto per dirne una, insieme al fratellino Apollo trucidò tredici dei quattordici figli di una povera sprovveduta di nome Niobe. Questa aveva ostato compararsi a Leto dicendo che a lei venivano tributati tutti gli onori da divinità pur avendo generato solo due figli, la settima parte di quello che era riuscita a generare lei. Ma forse non aveva messo in conto che la sopracitata settima parte erano DUE DIVINITÀ ESTREMAMENTE VENDICATIVE E MUNITE DI ARCO E FRECCE. E quindi la donna si vide uccidere sotto gli occhi tredici dei suoi figli. Ma perché non tutti e quattordici, vi starete chiedendo. Ebbene, la quattordicesima, si nascose sotto i cadaveri dei fratelli e delle sorelle e le due divinità si dimenticarono di lei.
Da allora la ragazza venne chiamata Clori (Κλορις), che in greco significa "pallida". BEH CI CREDO PALLIDA, DOPO UNO SHOCK DEL GENERE SE RESTAVA COLORITA E NON PSICOLOGICAMENTE DISTRUTTA MI OFFENDEVO PURE IO.Ah, i fortunati genitori di questi ragazzi non ebbero sorte migliore: il padre si suicidò per il dolore e Niobe venne tramutata in roccia appena attaccò a piangere.
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Dopo una lunghissima assenza torno con un capitolo un po' schifosetto, ma non importa, meglio di niente no?
-Chiara
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QUEL BRANCO DI INCAPACI DEGLI DEI GRECI
Humoril titolo spiega tutto da solo DISCLAIMER: Questo libro è solo per farsi due risate, le storie mitologiche possono non essere precise al 100% quindi non grattuggiate i coglioni con precisazioni da so-tutto-io perché, ribadisco, questo libro è pieno...