Aspettavo da tanto il momento di scrivere questo capitolo, non perché Dioniso sia il mio preferito, ma perché il dio DEL VINO E DELL'UBRIACHEZZA deve averne combinate di cotte e di crude.
Partiamo dalle origini, perché un alcolizzato del genere deve avere una storia tragica, possibilmente completa di politrauma, alle spalle.
La sua nascita è un casino. Ma veramente senza logica (non che il resto delle storie sia normale), tanto da far concorrenza al parto particolare di Atena.
Zeus, sempre lui, aveva appena completato uno dei suoi passatempi preferiti: mettere incinte donne della buona società. Poveretta di turno, una certa Semele, figlia di Cadmo.
Naturalmente anche Era tirò fuori il suo hobby favorito, ovvero scassare la minchia e rendere la vita impossibile ai figli illegittimi di Zeus.
Quella volta optò per instillare nella giovane il dubbio che il padre del bimbo non fosse il re degli dei ma uno sporcaccione a caso che voleva solo farsela e magari vantare parentela con la famiglia di lei.
Così Zeus si vide negato l'accesso alla camera da letto, a meno che non si fosse mostrato nella sua forma divina.
Senza mettere in conto che la ragazza sarebbe letteralmente ESPLOSA, si presentò al naturale, con fulmini, egida e compagnia bella. Naturalmente Semele fece una brutta fine, perché evidentemente il fatto che gli umani non sopportano la vista delle divinità lo conoscevano tutti tranne loro.
E il figlioletto che Semele portava in grembo? Lui venne cucito con tutta la placenta su una coscia di Zeus.
Non so se commentare con disgusto o ammirazione questo primo esempio di incubatrice d'emergenza.
No sto scherzando, mi sale il vomito solo a scriverlo.Comunque alla nascita il frugoletto era già un po' particolare. Da Zeus aveva ereditato la stupidità, la promiscuità, il nullo rispetto per istituzioni come il matrimonio e la passione per la droga.
Dalla madre probabilmente aveva preso i capelli, perché non mi risulta che Zeus fosse biondo.Ma l'episodio più eclatante, quello che ha segnato l'inizio della sua carriera come divinità e alcolista non tanto anonimo, è la scoperta del vino.
Mentre faceva la guardia alle capre, perché sì, era una sottospecie di Peter di Heidi quando non aveva ancora scoperto l'alcol, c'era un caprone che si allontanava per poi ritornare traballante e allegro.
Un giorno decise di seguirlo e vide che si nutriva di strane bacche scure. Spoiler: ecco a voi L'UVA SIGNORI E SIGNORE.
Si beh, il caprone che si ubriaca con tre acini è un po' una forzatura, ma ribadisco che basta leggere anche solo il capitolo di Poseidone per rendersi conto dell'insensatezza che regna sovrana nella mitologia.Spremendola e lasciandola fermentare, l'effetto psicotico era ancora peggiore e Dioniso non poteva che apprezzarlo.
Comunque, scoperto il vino, arrivarono anche le feste di paese E VIA CON LA SAGRA DELLA SALSICCIA, LA SAGRA DELLA PORCHETTA, LA SAGRA DI VATTELAPIANDERCULO.
E posso garantirvi che, se Dioniso partecipava, finiva tutto in una colossale orgia, a cui prendevano parte pure i prosciutti della bancarella.
E GUAI SE QUALCUNO SI SOGNAVA DI NON FESTEGGIARE.
Come Zeus adora tradire ed Era adora rompere i maroni, a Dioniso piace tramutare la gente in animali.
Si trova una similitudine con Apollo e il suo orto degli innamorati, ma il dio del sole è solo un catalizzatore di sfortuna, mentre Dioniso lo fa per vendetta, divertimento, o perché è fatto come un'ostrica.
Se si limitasse a trasformare i pirati in adorabili delfini, poco male, ma sto pazzo scatenato ha fatto ben di peggio.
HA FATTO IMPAZZIRE IL FIGLIO DI UN RE, CONVINCENDOLO CHE IL PADRE FOSSE UN CIOCCO DI LEGNO.
E QUESTO SI È MESSO A RINCORRERE IL SOVRANO PER TUTTO IL PALAZZO CON UN'ACCETTA AL GRIDO DI: "TORNA QUI TRONCO DI MERDA! AI MIEI TEMPI GLI ALBERI STAVANO FERMI!"Poi, quando la legna per il caminetto era stata finalmente raccolta, Dioniso fece rinsavire il povero ragazzo, lasciandolo con l'accetta tra le mani e una simpatica caccia al tesoro per ritrovare gli arti di suo padre.
Disturbi della personalità a parte, Dionisio ha anche un gruppo di amici e addirittura una moglie.
Oddei, in realtà il gruppo di amici sono una dozzina di donne perennemente ubriache armate di manganello e un uomo-capra con la zampogna.Ma sorvoliamo, perché la moglie è veramente una santa e meriterebbe un capitolo intero solo per lei.
La fortunata (?) è Arianna, figlia del re Minosse, lo stesso del Minotauro.
La fanciulla era stata abbandonata da Teseo, eroe greco nella top ten dei puttanieri ellenici, sull'isola di Nasso, ma per fortuna (?) era arrivato Dioniso col seguito di Menadi a salvare la situazione.In realtà non le è andata neanche male, certo, un uomo con la panzetta da alcolizzato non è il massimo, ma almeno grazie ai proventi della droga ti compri una pelliccia al mese.
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Con questo capitolo manca veramente poco, ho ritrovato la voglia di scrivere e spero tanto che voi apprezziate gli sforzi. Spero di trovare il vostro supporto anche per il progetto che inizierà a breve <3.
~Chiara
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QUEL BRANCO DI INCAPACI DEGLI DEI GRECI
Humoril titolo spiega tutto da solo DISCLAIMER: Questo libro è solo per farsi due risate, le storie mitologiche possono non essere precise al 100% quindi non grattuggiate i coglioni con precisazioni da so-tutto-io perché, ribadisco, questo libro è pieno...