Capitolo due.

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Sono le 7 e la sveglia continua a suonare. La lancio al muro e si rompe, ben fatto Hazza.

Mi alzo e mi preparo mettendo le prime cose che capitano.

Scendo le scale e vado in cucina per fare colazione.

«Harry, cos'è stato il rumore di prima?» chiese mia madre.

«ho rotto la sveglia.»
«oh ma non potresti usare modi più garbati? É la quinta che rompi!»
«ne compreremo un'altra che magari non suoni ogni mattina alle sette.» dissi.

Mangiai velocemente e salutai mia madre con un bacio sull guancia e mi diressi alla porta. Sono le 8 e fra poco arriva il bus.

Aspetto per un po' in giardino ed ecco che arriva. Entro e non vi trovo nessuno dei miei unici amici. Vuol dire che passerò venti minuti isolato a leggere un libro.

Attraverso il bus e tutti mi ridono intorno, chi mi urla "frocio" e chi mi dice «cosa si prova nel prenderlo in culo, Styles?». Faccio l'indifferente e mi siedo. "Perché sono sbagliato?" penso tra me e me.

Apro il libro e non do conto a quelli della squadra di calcio che continuano a darmi del frocio.

Il bus si ferma ed entra... Louis.

É quasi tutto pieno e l'unico posto libero é vicino a me. Perfetto.

Si siede e mi guarda, io non gli do conto e continuo a leggere. Vicino a me ci sta il ragazzo che odio e amo allo stesso tempo, ma non merita il mio amore. Vicino a me ci sta il ragazzo che mi é stato vicino per undici anni, e che mi ha ferito davvero tanto. Vicino a me ci sta un coglione, ma io amo questo coglione.

«é il profumo delle foglie di limone? Amo quel libro.»dice guardandomi.

«sì.»rispondo freddo io. Perché mi sta rivolgendo la parola?

«l'ho letto due volte.»

Davvero ha la passione per i libri? Mi sembrava un ragazzo tutto divertimeno e ragazze.

Lo guardo per un po' e torno a leggere.

Dopo quello che mi ha fatto passare ha anche il coraggio di rivolgermi la parola. Nonostante ho una cotta per lui non sopporto il fatto che deve parlarmi, mi ha fatto male, non voglio guardarlo. Voglio dimenticarlo. Ma come? Come si può dimenticare una persona che ti ha voluto bene e che c'è sempre stata? Semplicemente, non si può.

Sono le 8.20 e finalmente arriviamo. Prima di scendere sento Josh, un amico di Louis, dire "Tomlinson, sei stato per venti minuti vicino a quel frocio?" e Louis non risponde, sorpassa tutti quanti e scende, facendo pure l'indifferente con Eleanor che lo stava per baciare.

Scendo e vado all'armadietto, lo apro e stavo per prendere i libri quando sento picchiettare con le nocche, lo chiudo e... é Niall, sta mangiando.

«Haz!» urla.

«Horan, da quanto..»-chiudo l'armadietto e poso lo sguardo sulla merendina che stava mangiando, o meglio, scopando.-«dio mio, sarà la terza che mangi, ci scommetto, datti una regolata bro

«lasciami stare, la vita é fatta per mangiare, lo sai bene.»

«oh ma certo!» dico ridendo.

Suona la campana e lo saluto dicendogli che ci saremo visti in mensa.

Cammino con il cellulare in mano intento nello scrivere su twitter quanto di merda mi senta e mi scontro con qualcuno... Eleanor.

«ma stai più attento, frocio.» dice con tono volgare. Si sente enormemente superiore.

«mi scusi reginetta di sto cazzo!» urlo e tutti quanti si girano e mi guardano, alcuni mi applaudono e altri rimangono a bocca aperta, Louis mi guarda e ride.

Nel frattempo arriva il preside, il padre di Eleanor, e realizzo che sono nella merda.

«Styles, in presidenza.»

Proprio quando avevo fatto una cosa buona. Fanculo Calder.

Dirigendomi in presidenza sfioro la spalla di Louis.

I nostri sguardi si incontrano per qualche secondo.

Ha degli occhi così stupendi, mi ci perdo dentro.

Realizzo che sono davanti a Louis Tomlinson, il ragazzo che mi ha fatto stare male, e corro in presidenza

«Styles, una settimana di esclusione.». Grandioso!

«Ma ho solo detto "reginetta di sto cazzo" a vostra figlia che mi aveva appena chiamato "frocio", quasi tutta la scuola mi ha applaudito e glielo dico sinceramente, non mi pento. Se lo lasci dire, non é educata nel modo giusto. Lei non può capire come ci si sente ad essere ritenuti sbagliati da tutti quanti. Detto questo, se ne vada a fanculo lei e la sua adorata figlioletta del cazzo.» concludo sorridendo.

Rimane a bocca spalancata e io, soddisfatto, esco fuori.

Mi sento sollevato, mi sono sfogato.

Vado in classe e mi siedo da solo, come sempre d'altronde.

Passo due ore a non fare un cazzo e ad immaginare la mia vita con Louis. La mia vita impossibile con Louis.

Suona la campana e vado in bagno, é deserto.

Entro, mi siedo per terra e inizio a piangere.

Perché sono diverso sotto gli occhi degli altri? Davvero sono un mostro come tutti pensano? Perché anche io non sono come tutti i sedicenni normali e felici?

É tutta colpa di Louis, ora che ci penso.

Qualcuno apre la porta su cui ero poggiato e cado all'indietro. É lui, Louis.

«si bussa prima di aprire!» gli dico innervosito tentando di alzarmi da terra.

«scusa io.. ti sei fatto male?"

«no.»

«perché piangi?» mi chiede con tono preoccupato.

«non sono fatti che ti riguardano.»

Continua a fissarmi in attesa di una risposta valida.

Mi alzo e vado a lavare la faccia. Resto con gli occhi chiusi per un po' e dopo sento i passi di Louis dirigersi verso l'uscita del bagno, lo sento parlare con qualcuno e dopo un po' entra Michael.

"parlava di sicuro con lui."-penso-

Esco dal bagno e vado a posare i libri nell'armadietto. Appena lo apro, cade per terra un fogliettino, lo apro e leggo il contenuto:

"Haz, pensi che tutto sia finito ma ti sbagli di grosso, cerca di capire e fatti due domande, niente è come tu credi. -Anonimo."

Alzo un sopracciglio non capendo dove volesse arrivare questo anonimo e dopo ripiego il foglio e lo metto in tasca, lo farò leggere a Liam e Niall sperando che conoscino questa calligrafia stupenda.

Betrayed Trust.-Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora