𝕍𝔼ℕ𝕋𝕆𝕋𝕋𝕆.

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Non avrei mai pensato che sarei giunta qui solo per salvare mio fratello e Jared, eppure eccomi, sarei potuta scappare, andarmene via e dimenticare tutto, ma tuttavia sono qui di nuovo davanti a questa casa diroccata e cupa, pronta a salvare mio fratello nonostante i suoi sbagli;anche se Tyler ha sbagliato in passato non è mio dovere abbandonarlo qui solo, e lasciarlo andare in galera.
Nostro padre a malapena riesce ad arrivare a fine mese per pagare il mutuo della casa, ha già troppi problemi se sapesse di Tyler non potrebbe che peggiorare la situazione familiare.

Mi aspettavo una vita tranquilla, andare a scuola, uscire con le amiche, studiare per poi tornare la sera a casa e fare una di quelle piccole cene in famiglia in cui si discute di tutto ciò che ti è successo di bello nella giornata.
Invece sono qui, sono stata rapita e quasi torturata, ho scoperto che mio fratello si drogava a che ha dei debiti e che ora rischia di andare in galera,nostra madre poteva sopravvivere, e per giunta sono ridotta come uno straccio.

Insomma, ne ero consapevole che la vita non fosse tutta rose e fiori, ma non fino a questo punto.

Giungiamo nella porta d'entrata, ma prima che potessi fare altre mosse io e James rimaniamo sotto la soglia della porta immobilizzati dalla scena.

"Matthew lascialo!" urlo, sperando che la pistola puntata alla testa di Tyler, non spari.
"e perché dovrei?" sghignazza sembra uno di quei uomini che hanno bevuto troppo e i suoi occhi rossi sono così privi di emozione che mi pietrificano.
"Insomma questo ragazzo mi doveva dei soldi, che non ho mai ricevuto, fargli saltare la testa potrebbe saldare il debito, tu che dici?" fa per premergli contro il capo la pistola, riferendosi a Tyler, il quale sembra impaurito da questa situazione.

"Diana non sfidarlo" mi sussurra James il quale mi fa ricordare di quando mi avvertì di seguire gli ordini di Matthew, lui sa di cosa è capace e forse ora sto iniziando a capirlo altrettanto.

"Matthew cosa vuoi?" domando stanca.
Sto cercando di guadagnare tempo in modo che la polizia arrivi, ma poi ricordo del passato di Tyler della droga e dei soldi e di Jared, devo portarli via di qui il prima possibile.

"dov'è Jared?" chiede James alle mie spalle, Matthew accenna un sorriso "credo in un luogo migliore adesso" ride e il mio cuore sembra fermarsi alle sue parole "dov'è Jared,Matthew!" sbraito sperando che tutto questo sia solo un sogno,un brutto sogno.

Fa cenno con il capo verso la cantina in cui ero prima io.
Guardo James aspettando mi dica cosa fare, lui è l'unico che può aiutarmi e che conosce le intenzioni di Matthew.

Accenna un va' da lui, ci penso io a tuo fratello.
Corro verso la cantina seguita dallo sguardo misto tra odio e indifferenza di Matthew.

Scendo le scale, e mi trovo di nuovo, ancora una volta davanti a quella porta malridotta come il resto della casa, e il mio cuore sta accelerando così velocemente i battiti che sento potrebbe uscirmi fuori dal petto da un momento all'altro.

Apro con delicatezza la porta, non volendo scoprire il corpo di Jared in che condizioni è, "Jared?" lo richiamo, un corpo steso a terra e del sangue mi fanno agitare maggiormente.

"Jared!" urlo vedendolo lì steso, immobile e con sguardo sofferente "Jared ti prego..." dico e la prima lacrima non cessa di rigarmi il viso.

"Diana..." tossisce, non ha forze "co-cosa ci fai qui?" balbetta, noto un colpo dritto sul fianco sinistro, perde sangue,troppo.

"Shh, non parlare non è il momento di spiegazioni, sono qui per te, non ti guarderò andare in galera dopo che hai impedito di farmi fare del male da quell'uomo spietato" gli strappo la maglia bianca c'è ricopre il fianco, mostrando tutto il corpo pieno di tatuaggi.

"Diana lui..." inizia a dire e tossisce ancora, "Jared tranquillo, ora ti porteremo in ospedale va bene?" dico tamponando la ferita, il proiettile non è andato in profondità, e questo mi solleva un po'.

"No!" mi afferra un braccio "no, preferisco morire che andare in ospedale Diana!" mi guarda come se mi stesse pregando "James saprà cosa fare, portami da lui."
"Ma non riesci a muoverti Jared..." mi guarda insistente, ed è in momenti come questi che non so cosa fare.

"Allora ti aiuto a rialzarti, ma fa piano" dico facendolo sedere molto lentamente.

Sento dei passi scendere le scale e spero vivamente non sia Matthew, "Diana!" dice James irrompendo nella stanza, raggiungendo Jared per terra,
"Hey Jared guardami, andrà tutto bene" Jared gli rivolge uno sguardo disperso, "Diana ho bisogno del tuo aiuto, va a chiamarmi Tyler,è in auto" ordina e non esito ad avviarmi al piano superiore.

Cosa avrà fatto a Matthew, c'è troppo silenzio.

Arrivo alla porta d'ingresso quando vedo una figura seduta in quello studio, dietro la scrivania.
È Matthew e sembra spiazzato, ha le mani fra i capelli e la pistola posata sulla scrivania.
Alza lo sguardo e per un attimo penso che mi uccida ma è indifferente.Sembra quasi non badare a me, esco da quella casa e spero che questa volta sia la penultima volta.

"Tyler, devi venire, James ha bisogno di te...Jared, lui sta morendo!" sono destabilizzata, mi guarda come se fossi pazza a volerlo salvare "Perché vuoi salvarlo Diana, lui ti ha rapita cazzo" sbraita, "ti prego Tyler, lui mi ha salvata...è solo grazie a lui se ora sono viva!" Lo difendo.

Jared è uno stronzo antipatico, ma è grazie a lui se sono riuscita a scappare da quella casa, è grazie a lui se Matthew non mi ha toccata.

"Ti prego!" lo imploro "d'accordo ma sappi che è l'ultima volta Diana che salvo quello stronzo, se ci ammazza sarà colpa tua."

L'ho salvato è questo è il ben servito?
Chi è lo stronzo Jared o lui?

"Tyler è colpa tua se siamo in questa situazione, sei stato tu a drogarti mentre nostra madre lottava per la vita, quindi non venirmi a fare la predica da fratello protettivo perché sei e resterai sempre un codardo."Dico e lui esce dall'auto "Diana chiami me codardo ma ricordati chi c'era quando nostro padre beveva e si ubriacava tornando a casa barcollando!"

Rido alla sua reazione "vedi come fai, tiri in mezzo persone che non c'entrano nulla con questa situazione, Tyler!" mi avvicino "per una buona volta abbi il coraggio di assumerti le tue responsabilità, senza tirare in mezzo persone altrui.Ora se vuoi aiutami altrimenti va a casa e spera di non incontrare la polizia durante la via, perché sì, sta arrivando e io sono qui, venuta a salvarti perché non voglio che tu vada al fresco.Quindi o mi aiuti o va' pure." termino e prendo un minuto di fiato prima di avviarmi in casa, sento i passi di Tyler dietro di me.

E tiro un sospiro di sollievo sia perché mi sono liberata da ciò che avevo da dirgli e sia perché ha deciso di aiutarmi e quindi le mie parole hanno funzionato.

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