Capitolo 10.

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08.48
Cazzo è tardissimo.
Avevo promesso a Jo che sarei passato a salutarlo prima che partisse per Paterson con la squadra.
Alle 9.15 dovrebbe partire.

Mi alzo e mi precipito in bagno per lavarmi i denti, e per svegliarmi con una bella lavata di faccia.
Pettino velocemente i capelli per non sembrare uno spaventapasseri, e corro in camera per mettermi le prime cose che trovo.
Prima di andare verso la cabina armadio, spruzzo un po' di deodorante spray sotto le ascelle, e ne aggiungo anche un po' di quello in stick.

Indosso un top semplice nero ed un pantaloncino di jeans, mentre ai piedi delle Balenciaga semplicissime.

Ho il volto della morte, occhiaie fino alle ginocchia, pallida come se avessi visto un fantasma.
Ma non mi importa, non posso non salutarlo, specialmente adesso che ci siamo chiariti.
Corro per le scale e mi precipito nell'auto.
"Dove la portò signorina!" Mi chiede Julio, sempre cordialissimo.
"Da Jordan."

09.02
Cazzo, il cellulare.

Jordan's pov.

Le sto continuando a mandare messaggi, ma nulla, non risponde.
Ero sicuro che venisse a salutarmi prima che io partissi, me lo aveva promesso.

Chiudo la mia valigia, e scendo giù per le scale.
"Amore, hai preso tutto? Sei sicuro?"
Chiede mia madre aggiustandomi il colletto della maglia.
"Dai Zoe, non stressarlo, ha 18 anni, sa badare a se stesso, vero?"
Mi chiede mio padre dandomi una pacca sulla spalla.
Saluto entrambi ed esco di casa.
Sono quasi le 09.15, ed il pullman sarà qui a momenti.
Non le manderò un altro messaggio, sarebbe inutile.
Chissà perché non è venuta a salutarmi, eppure me lo aveva promesso.
Magari non le interessa così tanto non vedermi per un intero weekend.
Purtroppo a me si.

Ecco il pullman.
*clacson*
Ci sono già i miei compagni che urlano, tirando pacche sui finestrini, e cantando i cori.
Intravedo Cooper nell'ultima fila, con di fianco un posto vuoto, il mio.
La porta del pullman si spalanca proprio si miei piedi.
"Forza Campbell, sali."  Mi dice il coach, nonché autista del pullman.

"Jo!"
Mi giro di scatto.
"Aspettami." Vedo Anna correre verso di me agitando le mani in aria.
Il mio petto si riempie di nuovo d'aria.
"Amore."
Dico correndole incontro.

Ci uniamo in un lungo abbraccio.
"Scusami amore, ho fatto tardissimo, perdonami."
Mi dice affannata, ma io le tappo la bocca con un lungo bacio.
"Mi mancherai tantissimo, vedrai che passeranno in fretta questi giorni."
Ci salutiamo con un altro bacio e vado via.
Intanto il coach mi sta tartassando con il clacson.
Mi giro e lei è ancora lì a fissarmi, mentre agita la mano per salutarmi.
La mia piccolina.
Non mi avrebbe mai deluso.

Salgo sul pullman e la porta mi si chiude alle spalle.
"Sei proprio cotto di lei caro mio." Mi dice il coach mentre mi sorride e mi augura il buongiorno.

"Avanti Jo, vieni a cantare con noi." Mi urla Brent, nonché il running back della mia squadra.
Io invece svolgo il ruolo di quarterback.

"Eccolo il nostro braccio d'acciaio."
Dice Cooper picchiettando sul mio posto, occupatomi da lui.

Annaliese's pov.

Mi dispiace non essere riuscita a stare un po' più tempo con lui.
Guardo il lontananza il pullman della squadra che si allontana, e Jo mi guarda dal finestrino dietro.
Quando ormai il pullman è lontano, e non riesco più a vedere il viso di Jo, vado verso l'auto, ed entro.

𝑻𝒉𝒆 𝒐𝒕𝒉𝒆𝒓 𝒔𝒊𝒅𝒆.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora