Capitolo 2 - Solitudine

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"Ad undici anni quando eri piccola
aspettavi una lettera da Hogwarts,
per dimostrare a tutti i tuoi compagni che eri tu, quella diversa da loro.
Sì ma non arrivò
e la bimba più dolce pianse lacrime amare.
A volte però
sembra quasi tu sia ancora lì ad aspettare."
- Antartide, Pinguini Tattici Nucleari.

***

Sospiro annoiata dando uno sguardo all'orologio, passando all'ennesimo video su YouTube mentre sistemo le mie unghie. Sto tentando di imparare di più sulla manicure di cui già so le basi, cercando di apprendere le tecniche per uno smalto semipermanente perfetto.

"L'uomo della mia vita." Ridacchio ogni volta che Cesare di Space Valley, con la sua espressione più epica, compare sullo schermo del mio cellulare.

Ho l'abitudine di parlare a voce alta, come se mi aspettassi una risposta dalle persone che si trovano attraverso lo schermo.

"Oh Cesi Cesi, perché sei tu Cesi? Rinnega le false informazioni, rifiuta Nelson!" Posso già sentire Shakespeare che a tali parole decide di resuscitare per riservarmi lo stesso destino dei giovani amanti della sua tragedia.

"O, se non lo vuoi, tienilo pure e giura di amarmi, ed io non sarò più una Fanvij!" Continuo con estrema serietà, ridacchiando poi per la mia immaginazione nello storpiare così una frase celebre come quella appena sopracitata.

Dato il mio immenso ma celato romanticismo, sono un'accanita lettrice dei titoli d'amore più conosciuti al mondo ma anche di molti altri capolavori moderni.
Leggo tanto per vivere in quelle pagine una vita, non importa se migliore o peggiore, ma che perlomeno mi possa distrarre dalla mia.

Peccato che io non abbia nessuna storia d'amore e, anche se l'avessi, conoscendo la fortuna che mi accompagna da quando mia madre mi ha dato alla luce, si concluderebbe certamente nel peggiore dei modi.

Il pessimismo che ho nei miei confronti sarà la mia rovina.
Quel cazzo di bicchiere per cui la gente si combatte, a parer mio, rimarrà sempre mezzo vuoto.

Canticchio qualcosa distraendomi dai continui pensieri negativi, tamponando le mie unghie nere con del cotone imbevuto di liquido sigillante.
Guardo compiaciuta il colore che pare carbonado brillante, fiera del mio lavoro, per poi riportare la mia attenzione a dei video vecchi di settimane, controllando di non essermi persa niente di nuovo causa lavoro, visite mediche o per semplice e crudele svogliatezza.

Decido di aggiungere due video nei guarda più tardi per poi dedicarmi a chattare nei soliti gruppi su Whatsapp.
Ho molte conoscenze nate online, tramite diversi Social e forum dove è possibile legare con persone accomunate dalle medesime passioni.

La mia vita non è per nulla entusiasmante ed il fatto che abiti in un paesino dimenticato dal mondo non aiuta.
Sebbene abbia un lavoro, una famiglia che nonostante tutti i problemi passati è presente e due splendidi gatti, sento di essere incompleta come un puzzle. Diversi sono i tasselli mancanti e non saprei come fare per collocarli al posto giusto.

Spesso mi percepisco parte di un universo alternativo, come se avessi uno scopo nella vita da compiere ma alla fine tutti i miei viaggi mentali si concludono con me china sulla scrivania, con le dita che pigiano ad una velocità surreale le lettere collocate sulla tastiera del mio pc, sfogando nel modo migliore che io conosca le mie emozioni in un'ennesima storia poco calcolata su Wattpad.

Qual è il mio posto nel mondo?

Do uno sguardo fuori dalla finestra scostando leggermente le tende, socchiudendo gli occhi per l'impatto con la luce, notando tristemente un gruppetto di amici parlottare mentre percorrono lentamente la salita di fronte a loro.

Verso l'Antartide || Riccardo ZanottiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora