Parte XXII

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OLIVIA:

Mi guardò scuotendo la testa in segno di negazione, abbozzando un sorriso
<<Meglio se ti accompagno>> disse.
Io annuii, per poi avvicinarmi a lui e iniziare a camminare.
Inciampai nei miei stessi piedi e lui mi sorresse immediatamente. Avvampai.
Evidentemente, l'alcol mi aveva dato un po' alla testa.
Con le farfalle nello stomaco, guardai il suo viso illuminato dalla luce fioca di un lampione poco distante e mi sentii di nuovo una sedicenne.
Arrivati davanti al cancello del mio palazzo, mi dovetti appoggiare al muretto che circondava il giardino per cercare le chiavi di casa nella borsetta.
Niall rise di gusto, per poi completare l'operazione al mio posto.
Non ricordo i gradini per arrivare al primo piano, i nostri sghignazzi mentre percorrevamo il corridoio buio.
Ricordo vividamente, però, di aver fumato una sigaretta seduta per terra sul balcone, con la schiena appoggiata al muro, seduta a fianco di Niall.
Il suo sguardo penetrante mi fece venire uno strano brivido lungo la colonna vertebrale.
Dopo qualche minuto Niall si alzò in piedi, porgendomi una mano.
Io la strinsi, col cuore che batteva forte e lui mi aiutò ad alzarmi.
<<Non pensavo reggessi così poco>> mi disse divertito.
Non ricordo le stronzate che misi a bofonchiare.
<<È veramente molto tardi>> disse a un certo punto Niall.
<<Sì, forse dovremmo andare a letto>> risposi languidamente.
<<D'accordo>> fece lui strofinandosi la nuca, <<A letto o a dormire?>> ammiccò alzando un sopracciglio con fare interrogativo.

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