Parte XXXIV

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OLIVIA:

Mi girai per l'ennesima volta a guardare il telefono che squillava e sbuffai: era la sesta chiamata che ricevevo in mezz'ora.
<<Non rispondi?>> mi chiese Niall
<<E' Boris>>
<<Il tuo capo?>> mi domandò scocciato
<<Già>>
<<Beh forse dovresti rispondere... Potrebbe essere una roba di lavoro>> ribatté incrociando le braccia al petto.
Io mi alzai dal divano sul quale eravamo accoccolati e mi diressi sul balcone.
<<Pronto?>>
<<Hey dolcezza, come d'accordo ho aspettato lunedì a chiamarti>> disse con tono giocoso
<<Cosa vuoi?>>
<<Sei ancora incazzata?>>
Io non risposi.
<<Ci vediamo oggi pomeriggio?>>
<<Mah, in realtà sono bloccata a Londra...>>
<<Con quello lì?>> mi interruppe subito
<<Non sono affari tuoi>>
<<Va bene babe, ti lascio stare, però aspetto il tuo articolo entro domani>>
<<Va bene, ciao>> dissi per poi riattaccare.
Scrollai le spalle e mi voltai per tornare in casa.
Appoggiato allo stipite della porta c'era Niall con un'espressione indecifrabile, <<Allora, che dice?>> mi chiese
<<Ma no, niente, che gli devo mandare un articolo entro domani>>
<<E?>> mi incitò con un cipiglio sul viso
<<Tutto qui>>
<<Bah?!>>
<<Che sei geloso?>>
<<No è che non puoi tenere un piede in due scarpe>>
<<Cosa intendi?>> chiesi confusa dalla sua affermazione
<<A buon intenditor poche parole>>
<<Parla come mangi!>>
<<Ad essere sincero mi da fastidio che non ti sia ancora decisa tra me e lui, mi sento come preso in giro>>
<<Pensi davvero che non mi sia decisa?>> dissi alzando il tono della voce
<<Sì>> disse con tono duro fissandomi negli occhi
<<Ma ti senti quando parli?>>
Lui alzò il sopracciglio con fare interrogativo.
<<Non sarei qua e di certo non l'avrei piantato in asso prima di partire>>
Si girò e se ne andò.

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