Parte XXXVII

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Il nostro abbraccio venne interrotto dal suono dell'altoparlante.
<<Attenzione prego, ultima chiamata per la sig.na Murray. Gate 24>> disse una voce metallica
<<Ollie...>> mugugnai con il viso tra i suoi capelli.
Lei mi guardò con gli occhi lucidi e bisbigliò intristita <<Sono in ritardo...>>.
Io annuii e le passai la valigia.
<<Sicura che non posso venire anch'io?>>
<<E' già tanto se fanno partire me>> disse afferrando il manico del bagaglio per poi tirarlo a sé.
Mi guardò per qualche secondo con un sorriso amaro per poi annullare velocemente la distanza tra noi e far combaciare le nostre labbra.
<<Non dirmi che questo è un bacio d'addio>> dissi con un velo d'ironia per smorzare la situazione. In realtà stavo quasi piangendo.
<<Non starò via per sempre coglione>> mi disse lasciandomi un buffetto sulla spalla.
L'accompagnai fino davanti ai controlli di sicurezza.
<<Ciao Ollie>> sussurrai.
Lei mi sorrise <<A presto Buddy>> disse per poi girarsi e camminare velocemente lungo il percorso recintato fino ad arrivare ai controlli. D'altronde in quel giorno l'aeroporto era davvero deserto.
La osservai togliersi la cintura e la giacca per poi passare sotto al metal detector.
Dopo aver raccattato tutti i suoi averi, mi guardò per l'ultima volta da lontano e si asciugò una lacrima con il dorso della mano. Appena la persi di vista le gambe mi iniziarono a cedere.
Mi dovetti sedere sulla panchina dietro di me.
Appoggiai i gomiti sulle ginocchia e mi passai le mani tra i capelli ripetutamente, cercando di trattenere le lacrime.
Sentii il mio telefono vibrare nella tasca posteriore dei jeans.

O: Fossi in te controllerei bene le tasche😂🥰❤️❤️

Io aggrottai la fronte alla lettura del messaggio e, dopo essere scattato in piedi, iniziai a tastarmi le tasche dei pantaloni, confuso.
Misi spontaneamente la mano destra nella tasca della giacca e sentii un qualcosa di spigoloso contro il polpastrello.
Afferrai l'oggetto e lo tirai fuori.
Mi cadde il telefono che andò a schiantarsi per terra con un tonfo assordante alla vista della polaroid con la quale tutto era iniziato.
Mi lasciai cadere quasi a peso morto sulla panchina dietro di me e, con una lacrima solitaria che mi rigava una guancia, abbassai lo sguardo per poi girare e rigirare tra le mani tremule quella piccola pellicola ingiallita che sul bordo portava la scritta "Estate 2009".



Mi lasciai cadere quasi a peso morto sulla panchina dietro di me e, con una lacrima solitaria che mi rigava una guancia, abbassai lo sguardo per poi girare e rigirare tra le mani tremule quella piccola pellicola ingiallita che sul bordo portava la...

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Angolo autrici:
Questo era l'ultimo capitolo della storia, speriamo che vi sia piaciuta e non escludiamo la scrittura di un sequel.😅

All the love,
M&B

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