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Kageyama pov
Sentivo i dottori che cercavano di soccorrere tutti i passeggeri che come me si trovavano su quel dannatissimo bus.
Se solo avessi deciso di andarmene a piedi a casa quella sera...
Non sentivo troppo dolore, anzi,quando ho visto l'autista sterzare mi sono preparato a morire ma a quanto pare non è oggi il giorno in cui lascerò sto schifo di mondo...
Ero abbastanza stanco ma riuscivo a sentire e vedere ciò che succedeva intorno a me.
L'autobus si schiantò contro un palazzo e non sapevo quante vittime ci fossero, speravo poche...
Provai a muovermi alzando il braccio ma appena ci provai un dolore allucinante si diffuse nell'arto. Così rimasi schiacciato tra il sedile e il 'soffitto' del bus aspettando che qualcuno si accorgesse di me.
Le palpebre si fecero pesanti e non capivo perché:non avevo sonno eppure sembrava che mi volessi addormentare.
Alla fine cedetti e persi i sensi.

Quando mi svegliai avevo un dolore lancinante in quasi tutto il corpo.
Non realizzati subito dove mi trovassi e mi ci vollero 15 minuti buoni per capirlo.
-Ah... Alla fine sono vivo-
Cercai di mettermi seduto ma il dolore si intensificò sul mio ventre e cacciati un piccolo gemito di dolore. Notai anche di avere una fasciatura sull'addome e un gesso sia sul braccio che sulla gamba destra.
Decisi di rimettermi giù e stare buono.
Esaminai la mia stanza:era abbastanza grande, con le pareti bianche e blu. Mi guardai intorno e vidi che dall'altra parte della stanza c'era un altro letto. Sotto le coperte si intravedeva o dei capelli castani... Avevo anche un compagno di cella...
Il suo lato di stanza era completamente coperti di foto e di disegni,invece sulla piccola scrivania al lato del letto si poteva notare un piccolo portafortuna personalizzato con una foto che raffigurava due ragazzi: avevano entrambi i capelli castani solo che ad uno erano sparati in aria e all'altro erano leggermente scompigliati. Il primo sembrava quasi annoiato, nonostante il piccolo sorrisino sulle labbra, mentre l'altro aveva un sorriso da orecchio a orecchio. I due si stavano abbracciando, erano così teneri!
Sorrisi come un ebete.
Dopo qualche minuto passato ad osservare il resto della camera mi accorsi che il ragazzo che doveva essere mio coinquilino si svegliò. Si mise a sedere e si stropicciò gli occhi, prima di notarmi. Fece un piccolo sorriso
-Oh, quindi tu sei quello nuovo! Io sono Oikawa Tooru, molto piacere! Tu come ti chiami? Come mai sei qui? Sai che non-
Prima che potesse finire la frase un altro ragazzo entrò nella stanza di soppiatto e tirò una sberla sulla nuca di Oikawa.
-Cazzo Tooru, fallo rispondere! Non ti fai mai i fatti tuoi Shittykawa... -
-Iwa-chan! Ma cosa ho fatto di male, sono solo curioso! Perché mi devi picchiare!-
-Perché sei un deficente, Treshikawa, solo un deficente! -
Guardavo divertito la situazione, poi decisi di prendere parola.
-Io sono Kageyama Tobio, sono qui per colpa di un incidente stradale, da quanto mi ricordo... -
I due mi guardarono e poi il così detto 'Iwa-chan' si presentò
-Piacere, io sono Iwazumi Hajime, il ragazzo di Oikawa- Si girò a guardare il suo fidanzato e gli sorrise dolcemente.
Continuarono a parlare per dieci minuti e  scoprii che Tooru era lì per un'incidente automobilistico.
Dopodiché arrivò un'infermiera che avvertì un dottore che mi ero svegliato. Mi fecero dei controlli e scoprii di essermi rotto (oltre al braccio e alla gamba) quattro costole. Mi avrebbero tenuto in ospedale per curarmi le ferite superficiali e le ossa rotte, non si sa mai. Inoltre a detta loro avrei avuto bisogno di supporto psicologico, dopo l'esperienza che avevo vissuto.
Dopo un'ora e mezza circa mi lasciarono andare e, seduto su una carrozzina, decisi di farmi un giro per l'ospedale. In realtà volevo vedere solo un posto, la terrazza.
Può sembrare che non mi piaccia stare al sole, ma non è così. Al sole mi sento a casa e in quel momento ne avevo bisogno.
Dopo aver girato in lungo e in largo riuscì a trovare la porta che mi separava dalla luce del sole.
Ma appena la aprii qualcosa, o meglio qualcuno, di inaspettato mi fece distrarre dal mio obbiettivo: un ragazzo dai capelli rossicci, magrolino e molto più basso di me ma la cosa che risaltò subito era l'aflebo a cui era attaccato. Il filo arrivava fino al suo viso e si infilava nel piccolo nasino alla francese.
Appena si accorse di me si girò di scatto mostrando i suoi occhi color nocciola che mi fecero perdere la testa. Eh già avevo un debole per gli occhi scuri.
Mi scrutò per dei secondi, poi mi sorrise ampiamente
-Sei nuovo? - Mi disse.
-Emh... Si, sono arrivato la scorsa notte-
Mi guardò con ancora più interesse
-Beato te! Io domani faccio 7 anni in cui sono rinchiuso in queste mura ahah-
-Davvero?! -
-Già, bella sfiga vero? Comunque io sono Hinata Shoyo! -
-I-Io sono Kageyama Tobio!-

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Non fate caso agli errori

Get out alive-kagehina-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora