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La mattina mi svegliai prestissimo, solo per riflettere.
Ero seduto sul mio letto e guardavo fuori dalla finestra. Il sole stava sorgendo e non vedevo l'ora. Il sole per me era tutto, mi portava una gioia immensa. Forse è per questo che associavo il sole ad Hinata.
Continuavo a guardare fuori con un viso senza espressione.
Le coperte erano stropicciate e il gesso alla gamba mi dava prurito, ma non importava.
Come mi sarei dovuto comportare con Hinata? Come potevo dichiararmi?
Suga la fa troppo semplice.
Oikawa dormiva dall'altra parte della stanza, borbotta va qualcosa nel sonno a proposito di un ufo.
Pensai tanto, a tutto.
E così il sole sorse, e tutto torna alla normalità.
Passarono giorni, io e Hinata non ci parlavamo più.
Non uscivo dalla mia camera, ogni tanto Suga, Yamaguchi, Tsukki e Daichi mi venivano a trovare, ma non avevo molta voglia di parlare.

In quei giorni mi tolsero il gesso alla gamba. Il giorno dopo il dottore mi diete una pomata da mettere in certi punti, mi diete tutti i documenti, mi disse di fare le valige e sensa che me ne accorsi mi ritrovai seduto sul divano di casa, con la valigia ancora da disfare.
Possibile che sia finita così?
Davvero volevo che finisse così? Era veramente tutto passato? Tutto quello successo con quei ragazzi dentro qul l'Inferno d'ospedale? Volevo buttare tutti i legami creati lì?
Beh, lo volevo. Lo volevo con tutto me stesso ma non ci riuscivo.
Non riuscivo a togliermi dalla testa quelle persone.
I giorni passarono ancora e io continuavo a starmene a casa, magari a piangere.
Mi mancavano? Certamente.

Poi decidi di darmi una svegliata e di dimenticare in fretta tutto e tutti. Cavolo, sono Tobio Kageyama, non ho bisogno di nessuno.
Nessuno.
E allora perché non riuscivo a smettere di piangere quando pensavo a Shoyou?

Anche quel giorno mi svegliai nella mia stanza spoglia, con ancore le lacrime agli occhi per il giorno prima.
mi alzai e mi preperai per andare a scuola.
Misi le prime cose che trovai nell'armadio, presi lo zaino e mi guardai allo specchio.
-sono sempre lo stesso- dissi a voce alta ma calma
-allora perché mi sento così diverso?-
mi toccai i capelli, le palpebre, le guance.
Ero decisamente cambiato.
Presi le chiavi ed uscii di casa.
Mi diresse a scuola, senza alzare li sguardo. Guardavo il pavimento come se fosse la cosa più interessante al mondo.
Fin quando non sentii una voce conosciuta.
-Kageyama...-
alzai lo sguardo
-Tu...-




ciauuuu
allora, tra trenta minuti è nataleeeee
beh auguri, a chi lo festeggia.
Io sono gasatissimo:))))
vabbè, scusate per il capitolo corto, ma boh ci tenevo ad aggiornare prima di Natale. Spero vi piaccia.
Sono mega curioso (amo il Natale)
avete già aperto i regali? io no e non vedo l'ora di poter aprire il mio regalo (è uno skate, non vedo l'ora di usarlo:)))
fatemi sapere se vi piace il capitolo, magari lasciate un commento e una stellina:3
e se volete potete darmi dei consigli per quanto riguarda la scrittura ecc.
eh nulla, ancora buon Natale vvb:3

Get out alive-kagehina-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora