CAP 17|| EGOISMO

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20/10/2019

POVS SHIVA
Mi alzai dal letto cavandomi di dosso la mora che si era comodamente sistemata sul mio petto, la sentii mugugnare ma la ignorai dirigendomi verso la bottiglia di vodka che si trovava sopra la scrivania

Il mal di testa mi costrinse ad una smorfia di dolore, afferrai la bottiglia mezza piena e mi buttai sul divano, l'avvicinai alle labbra secche e screpolate trattenendo i conati di vomito provocati anche dal acido odore di alcool che mi bruciava le narici

guardai le pareti dell'appartamento erano bianche macchiate di muffa, chiusi gli occhi,fu come un flash un piccolo frammento di ricordo che era successo ieri, la ragazza sdraiata sul letto che sotto le mie dita esperte e i miei baci sulla sua pelle liscia sospirava estasiata dal piacere che provava.

Riaprii gli occhi focalizzando l'attenzione su un altro punto della stanza, osservai la porta in legno graffiata e rovinata, di un marrone chiaro, eravamo entrati con delle bottiglie è un po' di coca, poi ci eravamo sistemati sulla scrivania, e in seguito ci saremmo scopati, piccoli frammenti arrivavano veloci come trasportati da una corrente, mi annebbiavano martellandomi la testa.

Ieri notte me ne ero andato da casa ed ero venuto da mio fratello Ale, non era proprio mio fratello di sangue ma era come se lo fosse eravamo cresciuti insieme e d'estate quando ero più piccolo vivevo praticamente a casa sua.

Sentii il letto scricchiolare voltai il capo osservando la ragazza con i capelli scompigliati e il trucco sbavato<<ehi vieni qui,fammi un po' di coccole>> sorrisi nascondendo la nota di amarezza che mi comprimeva il petto <<credo che sia meglio che ti vesta>> avevo la voce roca e profonda, di solito quella che mi accompagnava per gran parte della mattinata

<<eddai non fare il difficile>> si spostò una ciocca dietro l'orecchio, osservandomi in modo provocatorio trattenendo un ghigno perverso,mi massaggiai la fronte sbuffando <<te lo ripeto un altra volta,vattene.>> tenni lo sguardo fermo puntato dritto nei suoi occhi che lei sbrigo a spostare  verso i suoi indumenti ancora sparsi a terra

si alzo con disappunto, infilandosi il vestitino aderente in velluto rosa che mi ero divertito a sflilarle la scorsa notte e i suoi tacchi abbinati all' abito poi ticchettò rumorosamente fino alla porta, la guardai uscire voltandosi un secondo prima di posare la mano sulla maniglia <<sei uno stronzo>> mi fulminò con quei suoi occhi azzurri da gatta, devo ammettere che era davvero bella, ma non abbastanza da farmi dimenticare lei.

Distolsi lo sguardo ghignando, annuii  gesticolando con la bottiglia in mano, i suoi occhi vennero attirati nei miei che non avevano mai abbandonato quella nota di depressione trattenuto dal mio continuo sdrammatizzare che mi caratterizzava <<lo so>> dissi portandomi la bottiglia alla bocca e mandando giù un altro sorso

Si impunto con i piedi girando la testa con disprezzo e uscendo dalla stanza sbattendo la porta, avrei giurato che sarebbe caduta da un momento all'altro, alzai le spalle, non era stato abbastanza ieri notte

Avevo provato a dimenticarla per un singolo momento, ma niente mi attraeva e mi mancava più del suo corpo, della sua voce, delle sue carezze, ma continuavo a ripetermi che se l'avevo allontanata era per una giusta causa e non perché avevo un carattere da coglione idiota

Buttai giù un altro sorso, sentendo bruciare un altra volta lo stomaco, arricciai il naso scompigliandomi i capelli, dovevo trovare un caricatore per il mio telefono, dovevo accertarmi che mamma non avesse avuto un crepacuore nel trovare il letto fatto

MI RESTI SULLA PELLE~SHIVADove le storie prendono vita. Scoprilo ora