CAPITOLO 14

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Apro la porta di casa e tiro un grande sospiro.

Bene, iniziamo!

Mi dirigo verso la camera e spalanco il suo armadio.
Inizio a tirare tutti i suoi vestiti, lanciandoli per aria.
Mi giro e apro la cassettiera posta di fronte sull'altra parete.
Tiro fuori canottiere, calze e boxer. Anch'essi buttandoli ovunque.
Ne prendo una manciata e li sparpaglio in bagno, in cucina e in salotto come fosse il prezzemolo.

Mi avvio verso il bagno, prendo la bomboletta della schiuma da barba ed inizio a spuzzarla ovunque.

Stai perdendo il senno. Davvero Aisha. A ventisei anni, ormai oserei dire ventisette, dovresti essere grande abbastanza.

Scaccio la voce della mia coscienza e, sempre con la bomboletta in mano, torno in camera. Inizio a spruzzare nell'armadio, dove sono appese le sue giacche in ordine cromatico.

-CHE CAZZO STAI FACENDO!? - Sento esclamare alle mie spalle.

Sapevo che sarebbe venuto. Lo sentivo.

- Pensavo avessi bisogno di un nuovo guardaroba!- esclamo, girando i verso di lui, sorridendo.
Ma lui non sta sorridendo. No.

Tiene lo sguardo fisso su di me e inizia ad avvicinarsi e io, ovviamente, indietreggio andando a sbattere contro lo spigolo del letto.
-Zio pera! Che male! Cazzo! Non sento più la mia chiappa sinistra!- esclamo, toccandomi il sedere per verificare che comunque sia ancora intero.

Kento però non smette di avvicinarsi, non cambia espressione e non sorride.
È incazzato. E sinceramente non penso di averlo visto ancora incazzato così.
D'altro canto nemmeno io sarei contenta di vedere il mio guardaroba ricoperto di schiuma da barba.

Mi guardo intorno cercando di capire dove caspita posso andare.

Mi siedo sul letto ed inizio ad indietreggiare con il sedere, che mi fa ancora male.
Inutile dire che ho peggiorato solo la situazione perché poco dopo mi ritrovo sdraiata e Kento sopra di me.

-Ora non puoi scappare.-
- Ma non mi dire! Pensavo di avere il dono del teletrasporto! Perspicace, devo amm...-

Le sue labbra chiudono le mie, in un bacio aggressivo. Mi sta facendo un male cane. Sento le mie labbra premere contro i miei denti e credetemi, non è per niente una bella sensazione.

Inizio a divincolarmi, cercando di spingerlo via ma sembra come spingere un muro. Non si muove di un millimetro.

Kento si stacca da me, guardandomi e cercando qualche conferma che invece a quanto pare non gli arriva.

- Che c'è? Ti aspettavi che succedesse come nei film, che ti sarei saltata addosso?! Guarda che mi hai fatto male! - dico, toccandomi le labbra e facendole vedere. - Vedi? Qui! - indico poi il labbro inferiore.

Kento non dice nulla, ma continua a guardarmi. Uno sguardo dolce e intenso.

Ad un tratto fa qualcosa che non mi sarei mai aspettata. O forse sì, forse un pochino ci speravo.

Scosta la mia mano è appoggia le sue labbra sulle mie, questa volta in modo dolce e mi sembra di assaporare zucchero filato.

MY LIFE IS LIKE A DRAMA -KENTO YAMAZAKI-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora