capitolo 4

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"Fai un bel sospiro ed entra, forza Alyssa" ripeto mentalmente queste parole, pronta ad entrare nel bar nel quale Martín mi aspetta.

Questa mattina Beatriz non era a casa, mi ha lasciato un messaggio su WhatsApp dicendomi che tornerà a casa il prima possibile, e chissà quando sarà questo prima possibile. È assurdamente ossessionata da quel ragazzo, gli ha stravolto la vita, in senso buono ma anche negativo. Un anno fa ci eravamo promesse di esserci sempre per l'altra e di non permettere mai che un ragazzo possa compromettere la nostra amicizia.
Erano solo e solamente cazzate a quanto pare.

Entro nell'edificio scrutandomi intorno alla ricerca della persona per cui mi trovavo lì, ed eccola. Lo trovo seduto ad un tavolo con il telefono in mano e per quanto io possa capire, una faccia piuttosto preoccupata.
Come tutte le volte che ho avuto l'occasione di vederlo, è vestito bene. Si vede che è un uomo al quale interessa il modo di vestire. Al polso destro tiene un orologio penso molto costoso, quasi brilla a causa dei numerosi brillanti posti all'interno di esso.

Lo vedo sospirare e poi alza lo sguardo, notando la mia presenza. Mi avvicino a lui e, come avevamo detto, ordiniamo due caffè, io con tanto zucchero, così forse riesco a sembrare meno scocciata per la questione della mia migliore amica.

-Ti vedo un po' in ansia, sai?- rido leggermente. Dovrei imparare a farmi un po' di più gli affari miei onestamente. È sempre stato un mio difetto in tante occasioni, la mia eccessiva curiosità in cose che non mi riguardano.

-Problemi personali con un vecchio amico- beve un piccolo sorso di caffè, dando un'occhiata al display del telefono, come se stesse aspettando una notifica.
-Dovresti conoscerlo, secondo me vi trovereste d'accordo-

Annuisco con la testa, accenando un piccolo sorriso. A quanto pare qui l'unico preoccupato non è lui, ma ci sono anche io, con la paura di perdere una persona importantissima nella mia vita.

-Dopo mi vedo con lui, se non hai niente da fare puoi venire anche te-
continua il discorso, proponendomi una cosa che non mi sarei aspettata.

-Onestamente non ho niente da fare- sorrido di risposta, facendo sì con dei piccoli movimenti della testa. E pensare che la prima volta che l'ho visto mi stava abbastanza sul cazzo, magari perché avevo l'umore di traverso già dalla mattina.

Dopo un'ora circa passata assieme, ci ritroviamo nella Piazza Mayor di Madrid, dove è previsto l'incontro con quel suo amico.
Mi guardo intorno cercando di capire quale potesse essere la persona che stiamo entrambi cercando.

-Martín!- una voce richiama la mia attenzione facendomi voltare.

-Sergio!-

I due si abbracciano calorosamente e poi Sergio, dopo essersi staccato dal suo amico, si gira verso di me osservandomi.

-Lei è un'amica, sai, avete un carattere simile secondo me, stronzi quando serve, molto razionali ma con quel minimo di irrazionalità che vi rende abbastanza imprevedibili- Martín appoggia una mano sulla mia spalla facendomi avvicinare a loro due.

Sergio mi porge la mano presentandosi educatamente e io uso questo momento per guardarlo meglio. È vestito anche lui molto bene, sui toni del marrone. Ha la barba, ma non troppa, e indossa degli occhiali neri che puntualmente tocca per sistemarli per bene sopra il naso. Sembra uno okey da quel che posso intuire.

-Allora ciao- sorrido gentilmente ad entrambi allontanandomi da loro.
Abbiamo passato il resto della mattinata insieme e poi Sergio ci ha offerto un pranzo in un ristorante non troppo costoso.

Chi l'avrebbe mai detto che mi sarei potuta trovare bene con persone con ben 15 anni più di me. E invece così è stato.

Sergio durante il pranzo mi ha raccontato un po' di sé, qualche dettaglio della sua vita per conoscerlo un pochino meglio. È sempre stato un appassionato di libri, mi ha detto che da piccolo leggeva tantissimo e leggeva di tutto. Però andare a scuola non gli piaceva quasi per niente, gli sembrava una perdita di tempo stare in quelle aule quando avrebbe potuto stare a casa a studiare per i fatti suoi e pensare a nuove cose.
Ha accennato anche un minimo alla sua famiglia, ma ne ha parlato davvero poco, magari anche a lui non era capitata una delle migliori. Chi lo sa.
Martín mentre il suo amico parlava muoveva la gamba su e giù sotto il tavolo, segno che, come stamani mattina, era abbastanza preoccupato. Lanciava spesso piccole occhiatine quasi impercettibili al suo amico, mentre provava ad accennare dei sorrisi per alleviare la situazione e far sembrare tutto normale.

Apro la porta del mio appartamento, mentre continuo a fare il resoconto mentale della mattinata.

-Bea? Ci sei?- urlo per farmi sentire in tutte le stanze.

-Sono qui cogliona- ride sonoramente seduta sul divano del salotto.

Vado a sedermi vicino a lei, e inizia a raccontarmi un po' di come va con Manuel, sembra felicissima della loro situazione. Un po' meno lo sono io, che però sorrido tutto il tempo per non farglielo capire.

-Ah, tieni, l'ho trovata nella cassetta della posta- mi porge una busta color panna, abbastanza elegante e ordinata. La giro e sul retro c'è stampato sopra il logo dell'azienda per cui ero andata a fare richiesta per un lavoro da fotografa.

Incrocio mentalmente le dita, sperando in una riposta positiva, mentre, ansiosa apro la busta. All'interno c'è un foglio scritto al computer e con varie firme sul fondo.

"... Come le avevamo già comunicato, molte erano le richieste per questo lavoro e niente poteva essere assicurato al cento per cento... Abbiamo apprezzato molto i lavori che ci ha mostrato... Originale... Ma con grande dispiacere le dobbiamo comunicare che, non è stata assunta... Cordiali saluti"

La mia amica, davanti a me, è ansiosa di sapere la riposta, e sorride a 32 denti, ma non appena alzo gli occhi su di lei e faccio spallucce, la sua espressione solare sparisce quasi del tutto.

-Oh, mi dispiace-

-Tranquilla Bea, me lo aspettavo abbastanza in realtà- faccio un sospiro sconsolato scuotendo leggermente la testa.

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La mia rumorosa sveglia suona, facendomi quasi subito alzare dal letto. Non ho impegni, ma mi piace comunque svegliarmi abbastanza presto per godermi la giornata il più possibile.

È passata una settimana da quando ho ricevuto quella lettera, e ormai, ho quasi rinunciato a trovarmi un lavoro stabile. Penso che non tra molto ricomincerò a fare la cassiera o la cameriera in qualche bar di merda pieno di cinquantenni che cercano di rimorchiarmi. Ma che ci posso fare? I soldi mi servono indipendentemente da tutto.

In soli 7 giorni, Beatriz si è allontanata sempre di più da me. La vedo troppo diversa. Non la riconosco più per davvero. Accidenti a quando ha incontrato Manuel. L'ha cambiata e continuerà a farlo per non si sa quanto. E la cosa brutta è che lei non se ne accorge minimamente. Non è un amore tossico, è semplicemente sbagliato.

Parlando di Martín e Sergio, abbiamo continuato a vederci anche solo per un caffè la mattina, o una passaggiata la sera. Sergio è davvero una brava persona, gentile e disponibile, se hai bisogno, lui ti aiuta. Martín invece in questi ultimi giorni mi sembra tanto in ansia, lo si nota molto, ma nonostante ciò, ho legato parecchio con lui e sono felice di questo. È sempre comodo conoscere nuove persone su cui magari possiamo appoggiarci in caso di necessità.

Però cazzo, Martín mi mette così tanti dubbi. Si sa che la mia curiosità può arrivare anche a livelli estremi, però non sarà questo il caso.

Alyssa, fatti i cazzi tuoi grazie.

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1270 parole

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Ehiii ragaaa🦋
Come state? Spero bene🖤
Scusatemi tanto per il capitolo più corto del solito, ma purtroppo non riesco a usare molto tempo per scrivere🥺
Anyway, se vi piace la storia lasciate una stellinaaa🌻🖤
Bye💝

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