047 ⌠Say goodbye⌡

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Il tempo cura tutte le ferite, ma ci sono da sempre ferite che non possono scomparire.

Ci si convive, le si porta addosso, indelebili, ogni tanto fanno più male, altre meno. Ma sono sempre lì. Sempre lì per ricordare.

Minho aveva aspettato a lungo, aveva aspettato di sentirsi meglio, di non aver più l'impressione che un coltello martoriasse continuamente il suo cuore. Aveva aspettato che al mattino, appena aperti gli occhi, il suo primo pensiero non fosse più suo fratello. Aveva aspettato che ogni volta che riceveva una chiamata, smettesse di sperare di vederci il suo nome sullo schermo. Ogni giorno si alzava con la sensazione di essere in un incubo e ogni giorno, sperava, pregava di potersi risvegliare.

Aveva aspettato quindi, perché non gli restava nient altro da fare.

E così quei giorni erano velocemente divenuti settimane e le settimane mesi. La primavera aveva lasciato il posto ad una afosa estate e, ancora, l'estate era sfiorita in un autunno piovoso.

Era già ottobre. Le foglie ormai gialle e rosse degli alberi tappezzavano le strade e l'aria si faceva sempre più fredda.

Jisung e Minho vivevano insieme da quel giorno.

Minho non riusciva nemmeno ad immaginare di vivere in quella casa, nella stessa casa in cui lui e suo fratello erano cresciuti e non trovarlo più lì. Non avere più i suoi buongiorno e i pancake che faceva il sabato. Non sentirlo più che gli urlava contro quando lasciava i vestiti in giro e non vederlo più studiare seduto a gambe incrociate sul tappeto in sala.

Non era pronto, non lo era e non sapeva nemmeno se lo sarebbe mai stato, ma a Jisung andava bene, non l'avrebbe mai mandato via.

Era al suo fianco fin dall'inizio e sarebbe rimasto al suo fianco sempre. Non l'avrebbe lasciato. Non poteva. Aveva superato da solo la morte di sua madre e non avrebbe permesso che Minho superasse lo stesso dolore nello stesso disperato modo.

Stava facendo per Minho, quello che non avevano fatto per lui.

L'aveva abbracciato di notte, quando l'aveva visto svegliarsi tra le lacrime, il nome di suo fratello sulle labbra. Gli aveva tenuto la mano il giorno del funerale, l'aveva accompagnato quando aveva deciso di voler portare un fiore anche sulla tomba di Hyunjin. Era stato con lui nei momenti più bui, senza voltargli mai le spalle.

E così Han Jisung e Lee Minho, insieme, erano diventati pian piano qualcosa di più.

Non c'era modo di spiegarlo a parole.

Erano solo...l'uno la perfetta metà dell'altro.

E per quanto Minho non avesse mai creduto alle anime gemelle non aveva altro modo di definire Jisung.
Era la parte più bella di sé, la parte più luminosa, quella che voleva proteggere e avere al suo fianco per il resto dei suoi giorni.

𝖬𝗂𝖽𝗇𝗂𝗀𝗁𝗍 𝖽𝗋𝖾𝖺𝗆𝗌 | 𝗆𝗂𝗇𝗌𝗎𝗇𝗀 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora