Un emozione di troppo

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La mattina i primi ad alzarsi furono Dario e Frank, che prepararono la colazione per tutti. Piano piano anche gli altri si alzarono, e mangiarono ciò che era stato preparato dai due ragazzi, tutti tranne Talitha, che non aveva intenzione di svegliarsi.
Ormai erano quasi le due del pomeriggio e lei non si era ancora svegliata. Le ragazze iniziavano a preoccuparsi.....
Decisero di andare a svegliarla e tirarono un sospiro di sollievo quando la videro sedersi sul divano in mezzo a loro.
T-buongiorno.....
Ch-altro che buongiorno, buon pomeriggio hahahaha
T-perché? che ore sono?
L-sono le due di pomeriggio!
T-ah.... ero stanca
E-si ce ne eravamo accorti tutti hahahah
Da dietro la cucina arrivò una voce
Ce- Talitha! Alleluia! Avrai fame immagino, vieni, abbiamo preparato la carbonara!
A sentire il nome del suo piatto preferito Talitha si alzò di scatto e corse verso il tavolo con in crampi allo stomaco per la fame. Mangiò due piatti di pasta, ma qualcosa non andava..... aveva una strana sensazione.
Prima che qualcuno se ne accorgesse lei era già sfrecciata in bagno.
Tutti si alzarono di scatto sentendo la porta del bagno sbattere, e si fiondarono dalla ragazza.
Le ragazze erano visibilmente spaventate e corsero dalla loro amica per cercare di capire cosa era successo... la ritrovarono bianca cadaverica come il giorno prima e intenta a vomitare tutto ciò che aveva appena mangiato.
Tutti e sei i ragazzi erano sconvolti, e non capivano cosa stesse succedendo, ma uno in particolare sembrava spaventato a morte. Dario era sbiancato quando aveva visto Talitha uscire dal bagno aiutata dalle altre tre ragazze, e in quel momento si decise, doveva capire cosa era successo.
Aspetto che le ragazze portassero Talitha sul divano e poi le prese tutte e tre da parte.
D-ci dovete delle spiegazioni, voglio sapere che cosa è successo ieri!
C-forse dovrebbe essere lei a dirtelo, non noi....
D-no, dimmelo, iniziò a preoccuparmi veramente
C-Dario, ascolta, non siamo noi a dovertelo..
L-Chiara... forse è il caso che sappiano
C-ma...
L-hanno il diritto di sapere
C-e va bene.....
Così Laura racconto tutto ciò che la sua migliore amica le aveva raccontato il giorno prima, e da parte sua, Dario lo raccontò a tutti gli altri ragazzi.

Lasciarono riposare Talitha, e quando la mattina dopo si risvegliò, trovò seduto da parte a lei un ancora addormentato Dario.
Si alzò molto lentamente per non svegliare gli altri . Solo in quel momento si accorse che anche tutti gli altri le avevano dormito attorno, per non lasciarla sola. Muovendosi il più lentamente possibile e cercando di non fare nessun rumore, la ragazza andò in cucina e si preparò una tisana calda, ne aveva proprio bisogno.
Quando si giro per andarsi a sedere al tavolo e aspettare che l'acqua bollisse si trovò davanti il ragazzo che prima dormiva accanto a lei.

Non le piaceva quella situazione.
Non voleva trovarsi ancora in trappola.
Non voleva.
Ma perché?
Era stato proprio lui ad aiutarla alla stazione.
Eppure la paura era più forte, e glielo si poteva leggere negli occhi.

D-come stai?
Silenzio.
Non sapeva se rispondere o no, e prima che potesse fermarle le sue gambe stavano aggirando il tavolo per scappare da quella situazione.
Non voleva scappare.
Allo stesso tempo però lo voleva.
Che cosa doveva fare?

Non ci capiva più nulla, e mentre si perdeva nei suoi pensieri non di accorse che Dario si era avvicinato.
D-so cosa ti è successo
Silenzio.
D-posso capire se non ti fidi di me, ma non scappare, non farlo, lasciami dimostrare che non sono come quel tizio, io ti voglio aiutare.
Silenzio.
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime, non sapeva nemmeno lei perché.
Si accasciò a terra, si prese la testa tra le mani e iniziò a singhiozzare.
Dario le si sedette davanti. Non sapeva cosa fare... la doveva consolare? Tranquillizzare? Ma se si fosse allontanata ancora? Se non volesse?
Talitha aveva smesso di piangere, non perché stesse meglio, ma perché aveva finito tutte le lacrime. Ora soffriva in silenzio.
Dario si decide, mise la sua mano su quella della ragazza e le sussurrò
D-basta, basta piangere. Ora sei qui, al sicuro, ti prometto che nessuno ti farà più del male.
A quelle parole Talitha alzò la testa, gli occhi arrossati. Guardò per qualche secondo gli occhi del ragazzo e poi lo abbracciò dolcemente, per ringraziarlo.
Dario non sapeva che fare, non ci capiva più nulla, la aveva davvero rassicurata? Sarebbe ancora scappata? Perché lo stava abbracciando?
Spinto da una lieve scossa elettrica strinse a se quella ragazza, nel modo più dolce e protettivo un cui un abbraccio può essere fatto.
Nonostante i suoi timore e le sue paure, in quell'abbraccio Talitha si sentì al sicuro, protetta...era strano, ma allo stesso tempo molto bello.
Nessuno dei due però si era accorto di un piccolo particolare..... i singhiozzi avevano fatto svegliare tutti gli altri presenti, che ora li osservavano con espressioni miste tra scioccate e addolcite. Nessuno fiatava.


Nota dell'autrice
Ditemi come vi sembra!!
Scusatemi se sono stata assente in questi giorni, ma con la scuola non sono proprio riuscita a mettere un nuovo capitolo.

La ragazza di Space ValleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora