Il vicolo

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Erano più di due ore che camminava senza avere una destinazione, semplicemente andavo alla ceca, una volta a destra e una a sinistra. Questo metodo però non le portò buoni risultati...no, proprio per niente.

Si era stancata di camminare, voleva solo tornare a casa e fare pace con le sue amiche....le costava dirlo, ma avevano ragione: lei era gelosa, gelosa della loro fortuna. Non lo avrebbe mai ammesso, ma lo avrebbe fatto questa volta.
Per la prima volta da quando era uscita da casa, Talitha alzo lo sguardo per vedere dove era finita, e si ritrovò in un vicolo cieco. Non se ne era minimamente accorta, e per fortuna che aveva alzato lo sguardo, altrimenti sarebbe andata a finire contro il muro. C'era un altra cosa però di cui quella sbadata ragazza non si era accorta...... qualcuno l'aveva seguita. Lei non se ne era accorta, talmente persa nei suoi pensieri, ma quando si era fermata aveva chiaramente sentito il suono di passi che le si fermavano dietro. Non aveva il coraggio di girarsi, non voleva farlo. Ma lo fece.
Si giro di scatto, e a poco più di due metri da lei si ergeva un uomo, sembrava ubriaco, ma la ragazza non avrebbe saputo dirlo. L'unica cosa di cui era certa era che non aveva buone intenzioni. Si guardò ancora in torno, e solo in quel momento si accorse effettivamente del luogo in cui si trovava: era in uno di quei quartieri malfamati vicino alla stazione, uno dei peggiori posto in cui una ragazza si potrebbe ritrovare da sola. Forse il peggiore. Nel guardarsi attorno, Talitha non si era accorta che l'uomo si stava avvicinando. Era in trappola. Non poteva scappare, ma non sarebbe riuscita a liberarsi. Le venne in mente una sola idea.
Ormai l'uomo le era davanti e lei era spaventata a morte. Appena il malintenzionato le fu abbastanza vicino, lei sferrò il calcio più potente che riuscì a tirare.... ma mancò il bersaglio. L'uomo la prese per un braccio e la tenne ferma.
U-che ci fa una ragazza da sola in questo posto?
Silenzio.
I-non hai intenzione di rispondere eh? Bene, passeremo più velocemente ai fatti
Sul suo volto di apri un sorriso malato, perverso. La bloccò al muro e iniziò a toglierle i pantaloni. Non sapeva cosa fare. In quel posto dimenticato da Dio non sarebbe mai passato nessuno. Le aveva già tolto le mutande, e lui si era slacciato il pantaloni.
Ormai non c'era più nulla da fare.
Le lacrime avevano iniziato a scivolarle per le guance.
L'uomo stava per fare ciò che le avrebbe rovinato la vita..... un pensiero balenò nella testa della ragazza.... prima di partire per Bologna suo padre le aveva dato uno sparo al peperoncino, con la raccomandazione di tenerlo sempre con se: lei lo aveva ascoltato. Senza far capire le sue intenzioni, Talitha sfilò lo spray dalla tasca e lo sparò negli occhi del suo assalitore. Approfittando di quei pochi secondi si rivestí, e sferrò un altro calcio all'uomo, che stavolta andò a segno. L'uomo cadde a terra gemendo per il dolore e Talitha scappò lontano, il più velocemente possibile. Il posto più vicino era la stazione, perciò decise di recarsi li, ma non appena uscì dal vicolo, le lacrime di fecero largo sul suo volto, la inondarono senza che lei riuscisse a controllarle.

Nota dell'autrice
Era un capitolo un po' pesante ma poi tutto più bello giuro😁

La ragazza di Space ValleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora