CAPITOLO VIII

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Tutt'a un tratto sentii una voce, una voce che conoscevo benissimo, una voce soave, limpida e sottile, era Matt, era proprio lui.

"Coach non è giusto che una persona non possa avere una seconda possibilità" disse molto deciso.

"Se lo dovessi fare con lui lo dovrei fare con tutti e questo non è giusto!"

"Ma tutti chi? Manca solo lui come partecipante alle selezioni quindi può farlo con lui e poi non dovrebbe più farlo"

"Le giuro che farò il possibile per dare il meglio di me" risposi allegramente e con un tono che conferiva sicurezza.

"Mm, va bene" mi rispose il coach anche in modo un po' scocciato.

"Oddio si graziee"

"Ma sappi che è solo per questa volta e non avrei più seconde occasioni"

"Non c'è nessun problema Coach mi assicurerò personalmente che Justin lavori come si deve" disse Matt molto sicuro di sé.

Dopo aver ricevuto tutte le informazioni per il "call back", se così si può chiamare, e dopo aver ringraziato il coach, facevo per andarmene e incrociai per errore lo sguardo di Mattew, che, senza esitare, mi fece un occhiolino.

Era stata una conversazione molto interessante e perdipiù non avevo ancora perso lo sport dei miei sogni, la mia felicità in quel momento era pari alla felicità che possono provare le persone che vivono in oasi quando vedono un raggio di sole. Dopo aver realizzato bene il tutto andai a parlare con Jess, l'unica in quel momento con cui mi potevo confidare, l'unica di cui ero sicuro di potermi fidare, l'unica che fortunatamente non mi aveva ancora abbandonato e sempre l'unica che non mi aveva voltato le spalle.

"Hey Jess"

"Hey Jus, come va?"

Come mai mi chiamava così? Mattew era l'unica persona che mi avesse mai chiamato Jus.

"Bene ma come mai mi chiami Jus? Hai parlato con Matt?" chiesi turbato.

"Em, no?"

Era chiarissimo che avesse parlato con Matt
Ma cosa le avrà detto?

"E che ti avrebbe detto?"

"Ma niente, tranquillo, solo che ha provato a baciarti, tu l'hai evitato, lui si è offeso, tu sei scappato via e lui ciò nonostante è ancora innamorato di te."

"Alla faccia del niente eh?"

"Scusa, vi shippo troppo, non posso fare a meno di conoscere tutto sulla vostra storia, ma non te la prendere con lui okay? Sai quanto posso essere persuasiva quando voglio..."

"No tranquilla, ero venuto qui per dirtelo io di persona quindi va bene così. Adesso la mia visita qui mi sembra un po' utopica non trovi?"

"Beh no..." rispose quasi in tono timido.

"Perchè?"

"Da quanto sei tornato da New York non abbiamo più parlato di quello che è successo dopo, come sta andando adesso con Grace e Ted?"

"Beh, continuano a mandarmi messaggi di scuse e quant'altro ma io mi ci pulisco il culo con le scuse. Stavo insieme con Grace da quasi 6 anni, se a lei fosse importato almeno un po' me ne avrebbe parlato prima..."

"In effetti hai ragione, *fa un sibilio come se stesse provando dolore* odio darti ragione" disse ridendo.

Stetti ancora lì per 2 minuti a ridere su delle sciocchezze e poi tornai a casa dai miei genitori.

"Ciao caro" disse mia mamma.

"Hey mamma, come va?"

"Bene, anche se... Oggi ci è arrivata una lettera da parte della madre di Ted e oltre a scusarsi per quello che ha fatto il figlio dice che lei è molto dispiaciuta della situazione e ha notato che Ted non se la sta passando molto bene ultimamente..."

"Mamma, non nego che mi dispiaccia per Ted, ma non posso perdonare ciò che ha fatto e lo sai bene..."

"Si tesoro però..."

"Però niente mamma, adesso vado a farmi una doccia e dopo vado a letto, domani sarà una giornata bellissima"

Fu così che mi andai a fare la doccia e mi misi a letto, ad aspettare le selezioni di domani...

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