Capitolo 8

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Lo vedo incamminarsi verso il bosco con passo molto lento, come se sapesse che cosa c'è e ne fosse impaurito. Mi alzo dalla panchina, e piano piano mi incammino dietro di lui, si lo so che mi ha detto di restare lì, ma la mia curiosità ha prevalso su tutto. Entra nel bosco e io lo seguo, cerco di fare il meno rumore possibile, il mio cuore batte a tremila.
È da un qualche minuti che camminiamo, non si vede più il cielo, e inizia a fare freddo, sento un ramo spezzarsi, merda Violet sei un genio, no aspetta, non sono stata io, oh oh, mi guardo dietro, a destra sinistra non c'è nessuno. Oh mio dio non c'è proprio nessuno, che fine ha fatto Jackson?? « ti avevo detto di restare alla panchina» sto per urlare quando mi mette una mano sulla bocca. Eccolo di nuovo il rumore di prima,entrambi ci guardiamo intorno, però lui sembra un po' più preoccupato, mi prende le spalle con le mani e i dice « ascoltami attentamente, fai come ti dico, per favore, qualunque cosa accada resta dietro di me, io ti proteggerò» « mi proteggerai, proteggerai da cosa?» « shhhh fidati di me» mi guarda con i suoi occhi marroni, e all'improvviso sento un specie di calore dentro di me, come se volessi che quel momento durasse per sempre, ma chi vorrebbe stare dentro ad una foresta buia me fredda??? Va bene che Jackson è un bel ragazzo mha....
Ci incamminiamo, lui è sempre più convinto di scoprire la fonte del rumore, quando ci ritroviamo all'interno di una conca, ci sono meno alberi, che sono di più sulla parte alta, ed è proprio lì che vedo una figura misteriosa correre da un albero ad un altro, sembrava una figura umana, ma è impossibile correva troppo veloce, mi volto per guarda Jackson, e sembra che anche lui l'abbia vista « che cos'era?», non mi risponde, continua a fissare il punto in cui abbiamo visto quella figura.
Eccola, di nuovo, si sta allontando. Passa forse mezz'ora forse di più, quando decidiamo di tornare indietro, guardiamo sempre la strada già percorsa, magari ricompare. Ma poi covalente inizio a vedere i lampioni accessi, siamo di nuovo al parco, che bello. « ti riporto a casa» « okay» la strada la percorriamo in silenzio, ancora scossi da quello che è successo, dovrei dire qualcosa, ma non so cosa, e poi siamo arrivati. « bhe allora ci vediamo domani a scuola» gli dico mentre apro il piccolo cancello di casa, « si ci vediamo domani, ti passo a prendere» mi sorride e mi dimentico di tutto quello accaduto prima. Ci salutiamo, è una volta entrata , mi avvio verso la mia stanza esausta.

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