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Dopo l'intera giornata trascorsa a celebrare il compleanno di Jisung, Jeongin aveva finito per passare la notte da loro. (Ciò significava condividere il divano.)

In effetti Jeongin e Jisung avevano trascorso la notte rannicchiati sul divano, come facevano spesso da quando erano molto più piccoli.
Non che fosse un problema per loro tra l'altro, e anche se lo fosse, era l'unica soluzione disponibile poiché il divano offriva solo uno spazio molto stretto.

Era certo per Felix chiedersi però, perché due ragazzi dormissero lì, nel soggiorno.

Non per il fatto che fossero ancora addormentati accoccolati, era più sul tentativo di immaginare quanto scomoda quella posizione dovesse essere stata per tutta la notte, anche se probabilmente era molto comoda emotivamente.

Felix era stato accolto alla porta principale da Minho che sembrava essersi appena svegliato, cosa che in realtà era, e gli fu detto di aspettare lì; per la precisione nel soggiorno, dove quei due dormivano profondamente.

Siccome quel giorno era il compleanno di Felix, Minho aveva accettato di passare la giornata con lui poiché gli altri suoi amici sembravano essere tutti impegnati.
Quindi il minimo che poteva fare era aspettare pazientemente che il corvino si preparasse per uscire.

Ora, Felix non era mai stato qualcuno che amava molto fissare le persone anzi, disprezzava molto chi lo faceva, ma per qualche ragione la vista di fronte a lui sembrava essere troppo accattivante per distogliere lo sguardo.

Onestamente non aveva idea di chi fossero i due ragazzi e perché Minho li avesse etichettati con un'alzata di spalle e un 'non farci caso'.
La cosa che notò, tuttavia, era la bellezza e la dolcezza dei loro visi addormentati.

Uno di loro aveva i capelli biondi molto arruffati e le labbra imbronciate anche se dormiva mentre l'altro, quello più vicino al bordo del divano, aveva i capelli castani simili a quelli di Minho e i lineamenti del viso più marcati.

Cercando fortemente di seguire il consiglio del suo amico si costrinse a distogliere lo sguardo dal divano e portarlo al proprio telefono, facendo del suo meglio per ignorare la situazione riproducendo un video su YouTube.
Ovviamente senza suono.

Solo quando il video si bloccò per un istante e lo schermo divenne nero riuscì a intravedere i suoi capelli tutti disordinati.

Sembrava che avesse dimenticato di spazzolarli quella mattina, il che sicuramente non era il caso, e fece del suo meglio per aggiustare le ciocche ribelli con le dita e lo schermo del telefono come sostituto di uno specchio.
Questo, insieme a irritati borbottii tipo "cosa c'è che non va nei miei capelli oggi" e "il colore sembra strano" più i sospiri di disapprovazione.

Jeongin fu il primo dei due a svegliarsi dal sonno apparentemente pacifico.
Sebbene il suo braccio fosse completamente insensibile da dove era appoggiato sotto il suo cuscino.

Ancora confuso e, allo stesso tempo, disturbato dall'udire parole sussurrate, cercò di focalizzare la sua vista sulla fonte del rumore, il che si rivelò essere un ragazzo con i capelli aranciati, che in tutta onestà sembrava okay a Jeongin.

Solo pochi secondi dopo si rese conto che non era qualcuno che conosceva e che qualcuno, completamente estraneo, era nella sua stessa stanza mentre lui stava dormendo.

Colto alla sprovvista dal panico Jeongin alzò la testa e cercò di mettersi seduto sul divano, il che si tradusse in una caduta e un tonfo sul pavimento.

Anche il ragazzo dai capelli arancioni, lo sconosciuto, lo stava fissando visibilmente scioccato dal suoni così forti e da tutti i movimenti.

Felix impiegò tre secondi per rendersi conto che uno dei ragazzi, quello con lineamenti più nitidi, era caduto dal divano e lo stava fissando con la bocca leggermente aperta e il volto spaventato.

Felix si alzò in piedi in fretta per porgere una mano al ragazzo, ciò si tradusse in uno sguardo più imbarazzato fino a quando Jeongin la afferrò, alzandosi e rivelando la sua vera altezza, che in realtà era ben oltre quella di Felix.

"Mh, s-stai bene?" Felix chiese insicuro al ragazzo che sembrava profondamente scioccato dal brusco risveglio.
Il ragazzo annuì lentamente con la testa e con la bocca ancora semi aperta dallo shock iniziale.

"Cosa c'è che non va Jeongin?" L'altro ragazzo sul divano borbottò assonnato, cercando di tastare il divano per trovare il ragazzo.
Questo fece aprire gli occhi a Jisung poiché non aveva trovato il più giovane e non aveva ricevuto una risposta.

La cosa che vide quando era riuscito a focalizzare il suo sguardo erano il suo amico e un'altra persona in piedi goffamente uno di fronte all'altro.
Era un po' insolito vedere Jeongin preso così alla sprovvista.
Di solito era molto socievole e amichevole, per lui era facile fare amicizia con tutti in tutto. 

A questo punto inciampò, posizionandosi di fronte a Jeongin e fissando l'altro ragazzo, che ora sembrava abbastanza spaventato.

"Chi sei e cosa stai facendo a Jeongin? "disse Jisung con una voce seria nonostante fosse sveglio solo per un paio di minuti.

"Gli stavo chiedendo se stava bene e lo aiutavo ad alzarsi dal pavimento. "Felix parlò a bassa voce nonostante suonasse davvero oscuro e profondo.

"Non gli stavi facendo del male allora?", chiese ulteriormente.

"No? Mi dispiace di avervi svegliato però." Il ragazzo dai capelli arancioni rispose cercando di scusarsi sinceramente.

"Okay, ti credo." Jisung scrollò le spalle.

"Sono Jisung." Allungò una mano all'altro per farsela stringere.

"Felix." rispose sperando di sbarazzarsi della fitta aura che li circondava, molto probabilmente lasciando la casa e non tornando più indietro. Tipo mai.

"Ah, questo è Jeongin."

Il nome sembrava carino e davvero insolito secondo Jeongin.

"Comunque i tuoi capelli sono belli." Per essere la prima frase che il ragazzo dai lineamenti marcati avesse detto a Felix, gli aveva lasciato una buona impressione.
Infatti ora era molto consapevole delle sue guance arrossate, non solo perché gli aveva fatto i complimenti, ma anche perché aveva senza dubbio sentito Felix parlare da solo.

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