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Nonostante la sua mente si fosse inventata i peggiori scenari di quali livelli di imbarazzo avrebbe potuto raggiungere il viaggio in macchina, alla fine non fu poi così male. Il miagolio del gatto riempiva sufficientemente il silenzio.

Minho, come aveva promesso, aveva contattato il veterinario e pochi minuti dopo stavano parcheggiando l'auto davanti alla clinica.

Il più grande aiutò Jisung aprendogli la portiera del passeggero, mentre il ragazzo teneva saldamente il gattino tra le braccia, comodamente avvolto nella coperta.

Il controllo con il veterinario non si rivelò niente di speciale, era andato abbastanza bene con Minho che chiacchierava avanti e indietro, elencando le informazioni da tenere a mente riguardo al mantenimento del piccolo animale per la notte, dato che Jisung era completamente all'oscuro di tutto ciò che riguardasse i gatti.
La sua famiglia non era mai stata grande fan degli animali domestici, quindi non era proprio colpa sua se non ne sapeva nulla.

E dopo un rapido controllo e la promessa di riportare il gatto il giorno successivo, furono liberi di tornare a casa. Il silenzio tra i due iniziò dopo aver ringraziato l'uomo e lasciato l'ambulatorio, finché non furono entrambi seduti di nuovo in macchina con il gattino ora al sicuro sistemato in un trasportino.

"Ti lascio da Felix o vuoi che ti accompagni Hyunjin?" Minho chiese prima di accendere la macchina, Jisung poteva sentire gli occhi su di sè anche se stava ancora guardando la piccola palla di pelo nel sedile posteriore.

"Oh in realtà mi piacerebbe tornare a casa, se per te va bene." Jisung borbottò prima di sorridere timidamente, nessuno dei due era davvero sicuro se il sorriso fosse per la piccola creatura o per le sue stesse parole.

Minho inghiottì il suo orgoglio dopo aver sentito l'altro chiamare il loro appartamento casa.
Era stato bello sentirlo dire dal ragazzo seduto accanto a lui.

"Certo." Minho annuì distogliendo lo sguardo cercando di trattenere anche lui un piccolo sorriso, mentre avviava la macchina. 

E con sua sorpresa, come se fosse stato talmente prevedibile, Seungmin non si prese nemmeno la briga di fare domande su loro due che entravano insieme dalla porta principale,  come avevano appena fatto, ma posò invece lo sguardo sul trasportino.

"Uh Minho, è un altro randagio?" Il castano chiese, già immaginando la risposta mentre lievi miagolii uscivano dalla gabbietta.

"Eddai non essere così sorpreso, è solo Jisung, il tuo migliore amico!" Ribatté sarcasticamente Minho, fingendo persino un'espressione sorpresa.

"Intendevo quel trasportino, qualunque cosa ci sia dentro." Seungmin fece notare, già avvicinandosi a loro.

"In realtà questo è il mio gattino randagio." Jisung ammise colpevolmente, rendendosi conto solo ora che stava portando a casa dei suoi amici un animale domestico, quando non avevano mai discusso se una cosa del genere andasse bene.

"Il tuo?" Chiese di nuovo Seungmin, sbirciando curioso dentro, ora individuando una pelliccia grigiastra.

"Uh sì. L'ho trovato abbandonato e ho chiamato Minho perché non avevo idea di cosa fare. In realtà non avevo intenzione di portarlo a casa, immagino che domani chiederò al veterinario cosa fare." Spiegò tristemente Jisung, indicando il gattino.

"Onestamente non mi interessa, finché te ne prendi cura. Ne abbiamo già due, beh sono di Minho ma comunque, sarei un ipocrita a non volerlo tenere. Ma immagino che dovremo parlarne con Hyunjin quando tornerà e anche con Minho, dato che potrebbero anche litigare ... tra gatti." Seungmin guardò sia Jisung che Minho, prima di tornare a fare quello che stava facendo prima del loro arrivo.

"Allora andiamo di sopra? Penso di avere un altro box libero dove il gatto può passare la notte." Guardò attentamente la gabbietta, sapeva che non era sicuro per il gatto muoversi liberamente, eppure non poteva fare a meno di provare compassione.

Almeno poteva rendere il trasportino accogliente con le coperte e mettere un filtro migliore per la luce.

Come previsto, Minho finì rapidamente il lavoro con la sistemazione di tutto, muovendosi tra le stanze per trovare asciugamani e coperte di ricambio.

E quando andò a reclamare il gattino per sistemarlo, vide Jisung sembrare sull'orlo del sonno, con il piccolo animale avvolto tra le braccia. La sua testa cadeva costantemente in avanti a causa della mancanza di energia rimasta in corpo.

Silenziosamente Minho si avvicinò portando dolcemente il piccolo animale lontano dal ragazzo e adagiandolo nel nido di coperte già sistemato e impacchi caldi.

Jisung si svegliò leggermente per la mancanza di calore dalle sue braccia, mentre osservava Minho mettere a terra il gatto e sedersi proprio accanto a lui sul letto. Spostò le coperte incoraggiando Jisung ad arrendersi nella continua lotta per rimanere sveglio.

"Cosa stai-" Iniziò a chiedere prima di rendersi conto di cosa stesse effettivcamente facendo Minho.
Il ragazzo dai capelli blu era proprio bello visto in questo modo, con i capelli arruffati e gli occhi socchiusi, il suo sguardo meno veloce del solito si spostò su Minho.

"Andiamo a dormire." Annunciò Minho, incerto se Jisung avrebbe capito le sue parole.

"Ma è troppo presto per dormire." Borbottò, sbattendo le palpebre un paio di volte cercando di liberarsi della stanchezza. Tuttavia, tornò indietro facendo istintivamente un po' di spazio per Minho.

Stava davvero cercando di rimanere sveglio, ma la serie di eventi che si erano verificati, più il profumo familiare delle lenzuola appena lavate, e ora il calore di Minho al suo fianco, stavano facendo provare qualcosa di unico a Jisung. Si sentiva così al sicuro.

Cedette poco dopo, troppo stanco per protestare o chiede altro.

"Mi sei mancato, te l'ho già detto?" Minho borbottò dal nulla, sebbene sapesse che sia lui che Jisung stavano pensando le stesse cose. Anche i suoi occhi erano già chiusi e si avvicinavano al cuscino dove Jisung lo guardava ancora, anche se a malapena coscente.
Jisung annuì stancamente accennando un sorriso.

"Anche tu, mi è mancato questo."

"Parliamo domani, va bene?" Minho esalò, probabilmente la sua ultima frase coerente della giornata. Jisung annuì, senza nemmeno elaborare più le parole.

"Solo perchè sei caldo e comodo." E quella era l'ultima cosa che Jisung ricordava di aver pensato e detto.

s t r a n o; 𝕄𝕚𝕟𝕤𝕦𝕟𝕘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora