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Era giunto il momento per Minho di uscire di casa se voleva arrivare in orario per la lezione.
Eppure sentiva ancora il bisogno di assicurarsi che l'altro ragazzo che, tra l'altro, dormiva ancora pacificamente, si svegliasse.

Non è che avesse cambiato totalmente le sue idee o altro, non ci avrebbe pensato due volte se avesse dovuto svegliare qualcuno per salvare la loro giornata.
Non è che fosse una persona orribile, ma con Jisung quell'istinto non era mai realmente avvenuto.

Era più quello che avrebbe ricevuto sia da Hyunjin che da Seungmin se non lo avesse fatto.
In quei probabilmente otto secondi trascorsi a chiedersi cosa fare, la sveglia del telefono di Jisung si spense per circa la quindicesima volta senza che il biondo se ne accorgesse.

In realtà non aveva senso: Jisung poteva essere immune a qualsiasi tipo di allarme o suono, ma nel momento in cui lo toccavi era improvvisamente e completamente sveglio.
Beh, non esattamente completamente sveglio, quanto bastava per aprire gli occhi e tornare da quella che sembrava la morte.

Quindi Minho, anche se davvero contro la sua volontà, si avvicinò e toccò dove la spalla del ragazzo avrebbe dovuto essere, considerata la forma della coperta in cui era totalmente immerso.

Dopo alcuni colpetti, alla fine tornò in vita, almeno in parte.
Jisung sembrava piuttosto confuso ogni volta che si svegliava, dato che ultimamente il corvino aveva dovuto svolgere questo compito più di una volta.
Era come se fosse spaesato dal fatto che il suo sonno era finito anche per quel giorno.
Non in modo depresso, semplicemente disorientato.

Nel giro di pochi secondi il ragazzo si sedette, indossando gli occhiali e controllando l'ora per la prima volta al mattino presto rendendosi conto di quanto fosse tardi.

"Perché Seungmin non mi ha svegliato" sentì l'altro mormorare mentre continuava a mettere alcune cose nel suo zaino per la giornata.
Per lo più stava controllando, tuttavia, sentiva il bisogno di farlo ogni mattina poiché spesso dimenticava le cose.

Ancora senza dire una parola al più grande, Jisung era fin troppo agitato per essere stato coscente da appena un paio di minuti.

Gli stava dando l'ansia il fatto che il biondo stesse praticamente camminando per la stanza cercando di raccogliere cose insieme come vestiti e libri e il resto no.

Non aveva nemmeno ringraziato Minho per averlo svegliato, beh, tanto per essere stato gentile.
Voleva davvero far uscire quel pensiero, ma si costrinse a non farlo.

"Seungmin!" Minho sentì l'altro ragazzo urlare appena fuori dalla stanza, immaginando che il suo amico sarebbe stato al piano di sotto.
Eppure gli mancava un punto: era stato lui a svegliare il minore perché gli altri due ragazzi erano partiti quella mattina presto per un viaggio di qualche genere e così, eccolo qui, bloccato con il ragazzo che, ora, urlava.

Sentì dei passi veloci qualche secondo dopo e poi altri, fino a quando Jisung tornò nella stanza continuando a correre.

Minho si stava infastidendo e decise di prendere in mano la situazione, dato che non se la sentiva proprio di avere un mal di testa la mattina presto.

"Sono partiti stamattina per il viaggio. Perché vai in giro correndo come un matto?" Alla fine parlò a Jisung con la voce più irritata di sempre.

A questo punto Jisung si bloccò completamente probabilmente non aspettandosi che l'altro gli parlasse, figuriamoci spiegandogli cose che impedivano a lui stesso di impazzire.

"Oh giusto." Con ancora l'espressione confusa in faccia, Jisung fece un cenno con la testa a Minho prima di ricominciare a correre.
Questa volta con il telefono premuto contro il suo orecchio.

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