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Era quasi l'ora di cena quando Minho era tornato a casa più tardi quel giorno. In realtà era stato fuori per l'intera giornata.

Era stato così preso dalle prove di ballo che non si era accorto di quanto fosse tardi.

Ora, però, si sentiva stanco e affamato e la doccia che aveva fatto dopo le prove gli aveva fatto venire solo più sonno.
Quindi era indeciso tra il voler cenare o andare direttamente a letto.

Mentre cercava di decidere cosa fare, si diresse verso la sua stanza, sicuro che la prima cosa che avrebbe dovuto fare era cambiarsi i vestiti nel caso fosse svenuto sul suo letto dopo aver cenato.

Minho sentì le coperte muoversi e tirare su col naso mentre entrava nella stanza.
Strano; Jisung era completamente sommerso dalla sua coperta, solo un ciuffo biondo spuntava fuori, dava le spalle dalla porta e lontano da Minho.

"Stai dormendo?" Minho decise di chiedere, non sapeva come avrebbe risposto il minore se avesse chiesto se stava piangendo. Non che fossero affari di Minho o compito suo chiederlo.

"No." Jisung rispose tuttavia, la sua voce suonava completamente diversa dal suo solito.

"Vuoi che spenga la luce o?" Minho chiese anche, sta volta non ricevendo risposta.
Jisung sembrava stare facendo qualcos'altro e Minho non sapeva cosa fosse, beh, come avrebbe potuto saperlo?

Percependo lo strano umore in cui sembrava essere Jisung, fece qualche passo in più verso il letto del ragazzo.
Fece muovere una mano incerta verso il piumino avvolto.
Riusciva almeno respirare là sotto?

"Hey?" Ancora nessuna risposta.

Per Jisung questo era comune, questa situazione che stava accadendo era quasi normale, non è che potesse essere risolta.
Alcuni giorni era solo così e insieme a ciò la sua mente cadeva in un tunnel buio e profondo.
Tuttavia, incolpava la genetica per quello stato d'animo.

Apparentemente tutti i suoi parenti avevano avuto una fase di depressione nella vita e sembrava che anche lui avesse questa tendenza, non troppo grave, ma a volte le giornate erano queste.

Ora, Seungmin sapeva di tutto questo e gli avrebbe reso le cose facili se fosse stato qui, ma quella testolina castana non era disponibile al momento, e non avrebbe nemmeno interrotto il suo viaggio con il suo ragazzo per chiamarlo.

Quindi eccolo lì, bloccato con Minho che non aveva idea di cosa stesse succedendo e nessuna intenzione da parte del minore di spiegare le cose.
Si sentiva solo vuoto e stanco, una sensazione orribile che gli strisciava in gola e gli faceva battere il cuore.

Minho mosse innocentemente la coperta chiedendosi come stesse effettivamente respirando il biondo, ma la sua domanda si annullò subito non appena si rese conto dello stato in cui si trovava Jisung.

Aveva visibilmente pianto, alcune lacrime scivolavano ancora lungo la guancia che non era appoggiata sul cuscino.
Il viso del biondo era completamente rivolto verso il muro, non un segno di vita da parte sua mentre Minho era sempre più confuso.

"Che succede?" Chiese infine il corvino. Non aveva la più pallida idea di cosa fosse il comportamento di Jisung.

"Sto bene." Borbottò, spostando la coperta sulla difensiva.

"Sì certo, chiaramente." Minho mormorò sarcasticamente, ma non ricevendo nessun cenno in risposta.
Dopo che Minho lasciò la stanza, una strana sensazione iniziò a strisciare sotto la pelle di Jisung.

Cosa stava pensando? Che Minho sarebbe rimasto a consolare un bimbo triste? Apparentemente sì, è quello che voleva, altrimenti non c'era altro modo per giustificare quella sensazione che somigliava molto alla delusione.

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