|| 6 ||

3.1K 254 16
                                    

Dopo cinque interminabili notti di sonno sul divano con  gatti che saltavano per il salotto, Jisung stava per riconoscere il fatto e credeva fermamente che sarebbe morto per sfinimento.

Voleva davvero, davvero dire a Minho di fare qualcosa per quei gatti.
Non fraintendetelo, li amava, ma aveva ancora due esserini che saltavano in giro di notte, e non ha proprio fatto meraviglie per il suo sonno.
Per non parlare del divano stesso che sostanzialmente gli stava schiacciando la schiena al punto in cui gli faceva male rimanere fermo nella stessa posizione.

Il problema era però che aveva poca o nessuna intenzione di implorare il più grande di fare qualcosa, o in realtà, di lasciarlo usare il secondo letto nella sua stanza.
In nessun modo Minho avrebbe accettato comunque.

Era già una causa persa.

Per questo motivo Jisung era giunto alla conclusione che aveva bisogno di un ottimo pisolino per superare almeno questa settimana.
Quindi più tardi quel giorno, dopo la fine delle lezioni mattutine era tornato a casa con l'intenzione di portare a termine il lavoro scolastico e poi di intrufolarsi nella stanza di Seungmin, dove arebbe dormito qualche ora fino a cena.

Non è che Seungmin o Hyunjin se ne fossero lamentati, quindi era pronto a realizzare il suo piano.

Era praticamente riuscito a fare almeno la prima parte, il biondo era davvero in cucina con i libri aperti.
Sebbene l'ultima parte non sia andata come doveva.

Dire che la scena che ha avuto luogo prima con Minho era bizzarra è stato un eufemismo di sicuro.
Lì sul bancone della cucina, accanto a libri aperti, appunti della lezione e uno yogurt mezzo mangiato (di nuovo lo yogurt di Minho) c'era la testa di Jisung appoggiata sul bancone mentre il ragazzo dormiva pacificamente.

Minho meditò qualche secondo sull'opzione migliore tra svegliare il ragazzo e salvarlo da un terribile torcicollo o lasciarlo riposare lì come se davvero non fosse affar suo di dove dormisse Jisung.

Decise di occuparsene poco dopo, dato che non voleva avere a che fare con il biondo in quel momento.
E se fosse una di quelle persone scontrose e fastidiose al primo risveglio? Come se non fosse già abbastanza fastidioso per Minho da sveglio.

La sua idea migliore fu quella di fare effettivamente quello che era venuto a fare in cucina, in primo luogo; cucinare.
Almeno sperava che in questo modo il ragazzo morto si sarebbe svegliato dal rumore e si sarebbe messo da qualche altra parte a riposare.
In questo modo Minho non avrebbe potuto essere accusato di nulla.

Tuttavia fece un rapido viaggio nella sua camera da letto per recuperare qualcosa prima di cucinare la cena per quando gli altri compagni di stanza sarebbero tornati.
Era una specie di accordo reciproco, di solito cucinava per sé e per gli altri, dato che era il più capace tra loro mentre gli altri tenevano la casa pulita.
Beh, eccetto per la stanza di Minho.
Il corvino l'aveva sempre rivendicata come zona vietata.

Sebbene avesse nuovamente aperto un altro cassetto e spostato la padella sul fornello, il biondo era ancora fuori uso.
In realtà si era sostanzialmente dimenticato che fosse persino lì, in primo luogo.

Apparentemente le ipotesi di Minho si rivelarono errate.
Jisung aveva dimostrato ancora una volta di essere davvero in un sonno profondo: non una volta si mosse per tutto il processo di cottura di Minho.
Ciò include lo spostamento delle pentole e lo strappo di pacchi di plastica.
E non è che il corvino avesse cercato di fare piano.
Quello sul bancone era di nuovo il suo yogurt bianco dopo tutto.

E tutto sommato Jisung si era fatto il suo sonnellino, visto che erano quasi le sette quando Minho aveva finito di cucinare e il cibo era pronto per essere scaldato e mangiato.

Così, quando Jisung si agitò sdraiato sul bancone della cucina, la sua schiena non fece il più bello dei rumori, dato che stava lì da qualche ora.

Senza nessuna sorpresa Minho roteò gli occhi sentendo il suono ancor prima di girarsi e guardare infastidito il biondo che guardò il corvino con gli occhi socchiusi, il segno del proprio braccio sulla guancia e un'espressione complessivamente confusa.

"Acqua." Fu la prima cosa che disse dopo aver visto il più grande di fronte a lui, la sua gola era troppo secca e ne aveva davvero bisogno.

A questo il moro si confuse. Perché il ragazzo che chiaramente non gli piaceva stava parlando con lui.
Non era chiaro che Minho era infastidito dalla sua presenza?
Quindi fece un sorriso sarcastico, passando completamente inosservato a Jisung che aveva ancora una volta chiuso gli occhi.

"Vai e prenditela da solo." Il biondo annuì con gli occhi appena aperti.
Si alzò dal suo posto e girò intorno al bancone mentre andava verso il frigorifero, ed era piuttosto confuso quando il corvino si fermò sulla sua strada.
Beh, in realtà era lui lì per primo.

Passò oltre, quasi inciampando per prendere un bicchiere dall'armadio e riempirlo di acqua del rubinetto, cambiando idea sul raggiungere il frigorifero.
Al momento era uno sforzo eccessivo per lui.

Una volta fatto, prese posto sulla sulla quale stava dormendo solo pochi istanti prima e proprio quando stava per sdraiarvisi di nuovo, realizzò di essere stato sui suoi libri.

"Avresti potuto svegliarmi." Il biondo mormorò notando tutte le pieghe sui suoi appunti causate dal suo stesso viso.
Le punte delle sue dita correvano su e giù sul materiale per cercare di raddrizzare le pagine.

A Jisung non importava nemmeno di mettersi gli occhiali per poter vedere appieno ciò che lo circondava.
Invece ha ammucchiato i suoi libri e li ha spostati da parte.
Questo prima di coricarsi ancora una volta sul bancone, con il chiaro intento di dormire di più.

Tutto questo mentre Minho lo stava ancora fissando con una faccia impassibile, non essendo in grado di comprendere ciò che accadeva nella mente dell'altro.

"Il letto esiste per un motivo." Il grande mormorò sarcasticamente, le sopracciglia sollevate per puro stupore non contando nemmeno di avere alcun tipo di conversazione logica con un ragazzo che stava facendo un sonnellino cucina.

"Non ne ho uno." Fu la prima cosa che volle sottolineare, gli occhi chiusi e il viso appoggiato sulle sue mani giunte.

"Allora dormi per terra, la cucina mi serve." Disse ancora sorpreso di quanto non fosse preoccupato Han Jisung di tutto questo dialogo e conversazione.
Beh, non poteva neanche essere chiamata conversazione.

"E a me serve un letto, ma io almeno non mi lamento. Quindi per favore, fai come ti pare in cucina, non mi interessa." E con ciò continuò con il pisolino come se l'intero dialogo non fosse mai avvenuto.

Com'è triste che sia Hyunjin che Seungmin non abbiano trovato questo ragazzo strano, sul serio.

s t r a n o; 𝕄𝕚𝕟𝕤𝕦𝕟𝕘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora