[t/n]= tuo nome
[t/c]=tuo cognomeLa mia coda strisciava per terra, tre metri di coda di un serpente, ricoperta di squame color verde scuro, che terminava con una coda da scorpione, anch'essa per intero, esclusa la punta del pungiglione, coperta di scaglie.
"Com'è ruvido." pensai.
Sebbene sotto la coda ci fossero soprattutto muscoli, che mi permettevano di muovermi, avevano anche loro il senso del tatto.
Alla fine della coda, prima del collegamento con il mio corpo da umano, c'era un paio di zampe da insetto, che mi davano più stabilità in caso di attacchi in cui dovevo stare fermo.
Finita la coda c'era il mio corpo, umano, che aveva un paio di zampe, delle chele da scorpione, poi, come gli altri umani, avevo delle braccia da uomo.
Inoltre la mia lingua era biforcuta, come quella dei serpenti,avevo anche due denti veleniferi.
Inoltre sul collo, che andava anche sulla testa, avevo il cappuccio, come i cobra.
Il mio quirk era appunto "scorpiopente", che mi dà le caratteristiche di questi due animali.
Avevo fatto il test d'ammissione per lo Yuei, la scuola di supereroi.
Diventate un supereroe era il mio sogno fin da bambino, tuttavia a causa del mio aspetto, avevo avuto pochi amici.
Il test li avevo passato con facilità, la tattica era semplice: avrei teso la coda facendo cadere i robot per terra, per poi staccare la testa, guadagnando punti in fretta.
Ero molto agitato, avevo paura di quello che mi avrebbero detto i miei compagni di classe, ossia la 1A.
Quando entrai in classe, c'erano solo poche persone, un ragazzo dai capelli blu e degli occhiali, che avevo avuto nel test d'ingresso.
Non ci eravamo mai parlati, quindi non sapevo cosa pensasse di me, successivamente scoprii che si chiamava Iida Tenya
Poi c'era in altro ragazzo dai capelli gialli e dagli occhi rossi, che sembrava arrabbiato, che portava il nome di Bakugo Katsuki.
Terzo, ma non per importanza, c'era un ragazzo dai capelli verdi, che si chiamava Izuku Midoriya.
Appena aprii la porta, tutti e tre mi puntarono gli occhi addosso, tuttavia la loro espressione non lasciava trasparire terrore, come tutti gli altri, ma anzi, quasi stima, come se il mio corpo fosse il più spettacolare che avessero mai visto.
«P-Piacere, io sono [nome]»
«Ciao [nome], io sono Iida.» mi salutò il ragazzo con gli occhiali.
«Ciao. Io sono Midoriya, ma mi può chiamare Izuku.» mi salutò l'altro.
Bakugo, scoprii solo più tardi, era un ragazzo molto scontroso, che pensava di essere il migliore, non sopportavo gente come lui.
Poco a poco iniziò a comparire in classe anche altra gente, anche se il mio aspetto era strano, tutti erano molto cordiali, tranne alcuni che erano molto solitari, e alcuni in particolare erano veramente euforici.
Uno di questi è Eijiro Kirishima, che aveva dei capelli rossi, mentre l'altra era una ragazza di nome Mina Ashido.
La seconda aveva uno strano colore di pelle, fucsia, la sclera, che normalmente dovrebbe essere bianca era invece nera, come la pupilla, mentre l'iride era gialla, inoltre aveva due piccole corna sulla testa, a spirale.
Il prof entrò in classe, in un sacco a pelo giallo.
Si presentò come Aizawa, e sarebbe stato il nostro prof.
Disse che avremmo fatto un semplice test sportivo, di quelli che si fanno anche alle elementari e alle medie.
Cos'è come il salto in lungo, la corsa e altre cose, l'unica particolarità è che potevamo usare i nostri quirk.
Non andò male, all'inizio ero secondo, subito dopo Bakugo, che mi superava solo di un paio di punti.
L'ultima prova era il lancio della pallina da softball.
Bakugo lanciò la palla veramente lontano, ma non fu quello che la tirò più forte, infatti c'era questa ragazza,
Uraraka Ochaco, che riusciva ad annullare la gravità su qualsiasi cosa toccasse, quindi il segnalatore della distanza segnò infinito.
Quando toccò a me, presi la pallina, mi stabilizzai con le gambe e dopodiché la lanciai in aria, quando cadde, la colpii con la coda, che le fece fare un volo superiore ai centodieci metri.
Ci fu un coro di "wow", a cui parteciparono tutti, tranne Bakugo, che sembrò arrabbiato con me.
Ma non saprei il motivo, forse solo perché era sempre arrabbiato?
«Grande [nome]!» esclamò Kirishima quando Aizawa mostrò la distanza: 102,4 metri.Angolo autore.
Ciao a tutti. So che la storia scritta così è pesante e infatti penso di scrivere in modo diverso, per non renderla troppo pesante, appunto😅
E inizierò a concentrarmi di più sulla relazione tra mina e [nome].
Ho delle bozze già pronte che non vedono l'ora di essere pubblicate.
Pensavo di scrivere una volta a settimana, ma potrei farlo anche più volte, se vedo che vi piace questa storia.
Quindi alla prossima!😁