Mina POV
Le giornate passavano in fretta, i momenti più divertenti erano quelli da veri Heroes, come simulazioni di battaglia e robe del genere.
Ogni giorno eravamo sempre presenti, fino a quando un giorno [nome] fu assente per la prima volta.
Per altri tre giorni fu uguale, mentre il quarto decisi di andare a fargli visita.
Sapevo dove abitava e siccome non era molto lontano da casa mia lo raggiunsi in fretta.
Suonai il campanello.
«Chi è?» chiese una voce femminile al citofono.
«Sono un'amica di suo figlio, sono venuto a vedere come sta.»
«V-Va bene, entra pure.» sembrava un po' spiazzata, ma d'altronde anche come mi aveva detto [nome], non aveva avuto molti amici, quindi anche per i suoi genitori doveva essere una sorpresa.
Appena aprii la porta mi ritrovai una donna sulla quarantina, che aveva una coda di quasi cinque metri, che occupava parte del salotto, il quale era immenso, dopotutto cinque metri di coda non penso siano molto facili da manovrare.
«Tesoro, ci sono visite per te.»
Disse girandosi verso il divano, dal quale uscivano due metri di coda.
«Chi è mamma?»
«Sono io [nome].» dissi.
«Ashido, cosa ci fai qui?» chiese.
Quando tirò su la testa vidi che sugli occhi aveva una strana pellicola opaca, che non lo faceva vedere.
Anche il corpo, che di solito è di un verde scuro, ora era smorto, l'unica parte che non era cambiata era il pungiglione, le chele e la parte da uomo.
«Beh, è da quattro giorni che non vieni a scuola, volevo sapere come stavi.»
«Che pensiero gentile, grazie.» disse guardando il vuoto, non sapendo dov'ero.
«Ti dispiacerebbe rimanere qua un po'?» chiese sua madre.
«Suo padre è al lavoro e io ho bisogno di andare a fare la spesa, potresti fargli compagnia?»
Io annuii.
«Grazie mille.»
Lei uscì di casa, lasciandoci da soli in casa.
«Allora sei in muta è?» chiesi.
Lui annuì.
«Ti piacerebbe vedere come cambio pelle?» mi chiese all'improvviso.
Io rimasi un po' spiazzata.
«Va bene.»
«Bisogna che mi aiuti ad andare in garage però.»
Lo aiutai ad alzarsi dal divano, e mi feci guidare in garage, aiutando il mio amico.
«Perfetto, ora serve che mi bagni con la canna.» disse indicando il rubinetto.
Intanto che si toglieva la maglietta, poi quando fu pronto, gli spruzzai addosso l'acqua e quando disse basta spensi il getto.[t/n]'s POV
Iniziai a prendere la muta degli occhi, per poi toglierla attentamente. Quando finalmente vidi la luce del sole mi guardai attorno.
«Sei bellissima.» dissi sottovoce, guardando Ashido.
«Come?» chiese lei.
«N-No niente!» mi affettati a dire.
«Dai, adesso voglio saperlo!» esclamò lei.
Io dissi di no e poi continuai.
Fu un processo lungo e noioso, che durò due ore.
Quando finii c'era una quantità di pelle sul pavimento incredibile, che mi affrettai a buttare via.
«Posso prenderne un po'?»
«Perché?» chiesi.
«Perché con la pelle di serpente ci posso fare un ciondolo.»
Io acconsentii, tanto un pezzetto non avrebbe cambiato niente e comunque a me non serviva.
Quando tornammo in soggiorno entrò mia madre.
«Caro, c'è l'hai fatta!» disse per poi abbracciarmi.
«Ti andrebbe di restare a cena?» chiese mia madre a Mina.
«Certo.» rispose lei.
«Allora mentre io preparo la cena andate in camera tua e fate qualcosa.»
Noi salimmo le scale.
La nostra casa aveva due tipi di scale, una parte, per le persone normali, l'altra, che era più che altro uno scivolo, per me e mia madre, che era ruvido, per permetterci di salire e scendere facilmente.
Entrammo in camera mia.
«Vuoi fare qualcosa?» chiesi.
«Sai suonare l'ocarina?» mi domandò, indicando l'ocarina posta con cura nella sua confezione.
«Fammi sentire qualcosa.»
Io presi lo strumento e iniziai a suonare.
Quando inizio a suonare perdo completamente la cognizione del tempo, così passò quasi un'ora, fino a che mia mamma non ci chiamò.
«Ragazzi è pronto da mangiare!»
«Arriviamo!» urlai.
Guardai Mina.
Era mezza addormentata, con gli occhi socchiusi.
«Ashido, dobbiamo andare.» dissi scuotendola.
Lei aprì di scatto gli occhi.
«Tutto bene bella addormentata?» dissi scherzando.
«Spiritoso.» disse lei stiracchiandosi.
Scendemmo dalle scale e poi iniziammo a mangiare.
Tutto era buonissimo, d'altronde mia mamma aveva l'hobby della cucina, quindi era super brava a cucinare, lo era talmente tanto che l'anno prima aveva vinto un concorso.
Dopo aver mangiato tornò a casa salutandoci.
«Ora posso chiederlo, chi era?» disse mio padre.
«Una mia amica.» gli risposi salendo.Mina's POV
Il giorno dopo [nome] tornò a scuola, e con il sole della mattina mi accorsi di una cosa che non avevo notato il giorno prima, il suo colore, delle scaglie, era diventato più scuro, più luccicante. E inoltre era diventato più lungo, non di tanto, qualche centimetro.
Quando tornai a casa feci subito il medaglione con la pelle che mi aveva dato [nome], e così il giorno dopo me lo misi.
«Come hai ottenuto la pelle di serpente?»
«Già, come l'hai presa?» mi chiesero Yaoyorozu e Uraraka.
«Ieri ho aiutato [nome] a fare la muta, è per questo che non era venuto a scuola, e così me ne ha dato un pezzo.»
«In che senso ha fatto la muta?» mi chiesero poi, così dissi loro cosa era successo il giorno prima.Angolo autore
Ciao a tutti, e anche oggi nuovo capitolo. Spero che la storia vi stia piacendo! Non posso dire niente sui commenti perché questi capitoli li sto scrivendo prima dell'uscita, quindi yey!😅
Cercherò di pubblicare una volta a settimana, ma se vedo che la storia va bene potrei decidere di pubblicare più spesso.
Per favore, mettete tante stelline, per farmi capire che vi piace la storia.
Comunque ci vediamo la prossima volta, addio!😁