[t/n]'s POV
Che sensazione magnifica, la sensazione di quando le labbra di due persone si incontrano.
Mina era davanti a me, a pochi centimetri da me.
Potevo sentire il profumo della sua pelle e dei suoi capelli.
Aveva gli occhi chiusi e sembrava che le stesse piacendo.
Appena entrato in classe si era gettata tra le mie braccia.
Aspettavo da molto quel momento, quindi decisi di chiudere anche io gli occhi.
Quando li riaprii la realtà mi diede un sonoro pugno in faccia.
Non avevo una vera camera all'interno dell'agenzia, quindi dormivo sul divano presente nella sala ristoro.
Buio. Vedevo solo il soffitto.
Ovviamente. Un sogno.
Nella realtà Mina non avrebbe mai potuto baciarmi.
Io non le piacevo, a lei piaceva Todoroki, o piuttosto Midoriya.
Mi rimisi a dormire.
Per i giorni successivi prima di tornare alla U.A., non successe niente di particolare.
Andai alla fermata del treno, salutando Mirko e Arinori.
Sul treno c'erano già Hagakure e Jirou, che mi avevano accompagnato anche durante l'andata.
«Hey Jirou, Hagakure. Com'è andata?»
«Bene, a te?» disse la prima.
«Bene.» risposi.
Parlammo molto di quello che era accaduto, fino a quando Hagakure non mi fece una domanda.
«Alla fine ci hai pensato ancora a Mina?»
Io che stavo bevendo mi stavo per strozzare con l'acqua.
«No, non esattamente.»
Fortunatamente poco dopo arrivò la nostra fermata.
Quando vidi Ashido, il sogno che feci mi tornò vivido in mente.
Distolsi subito gli occhi.
«Tutto bene?» mi chiese.
«S-Si.» dissi.
Tornai a casa.
«Ciao [nome] tutto bene?» mi domandò mia mamma.
Dopo un giorno, in cui ci riposammo, tornammo a scuola.
Inizialmente non capivo come mai, quando Tom si era avvicinato a Mina, ero diventato così geloso, ma ora capisco tutto. Volevo dichiararmi, ma non sapevo come fare.
Non volevo farlo a scuola, non avevo così tanti coraggio, quindi le mie uniche idee erano: invitarla a casa mia oppure invitarla ad uscire e dirle tutto.
La seconda scelta era quella su cui ero più propenso.
Quando ero piccolo mia mamma e mio papà mi portavano spesso vicino ad un laghetto, quello era il posto perfetto, era distante da tutto e da tutti.
Quindi decisi di mandarle un messaggio.Tu 15:58
Ehy ciao Mina, ti andrebbe di fare una passeggiata insieme a me sabato pomeriggio?Non dovetti aspettare molto, infatti pochi minuti dopo ricevetti una risposta.
Mina 15:02
Certo! Ma solo io e te oppure ci sono anche gli altri?Tu 15:02
No, solo noi due, devo dirti una cosa, ma non posso farlo ne a scuola ne qui sul telefonoMina 15:03
OkayOkay. Ero riuscito ad invitarla, ma non era detto che sarei riuscito a dirle quello che provavo.
Dovevo resistere solo un giorno.
Ce la potevo fare.Mina POV
Non capivo cosa mi voleva dire [nome]. I miei film mentali in cui mi diceva che mi amava non potevano essere veri.
Ci pensai talmente tanto che mi vennero in mente una marea di assurdità.
La più assurda di tutte è che lui si doveva trasferire dall'altra parte del mondo.
Il giorno dopo cercai di capire di cosa si trattava, ma non ci riuscii.
Sabato pomeriggio ci incontrammo al centro commerciale, dopodiché mi portò in un posto speciale.
Diceva che ci andava spesso da piccolo ma che quando crebbe smise di visitarlo.
Ero curiosissima di sapere di cosa stava parlando. Quando giungemmo nel posto indicato da lui eravamo ai limiti di una foresta.
«Mi vuoi portare in una foresta?»
«Più o meno.»
Ero confusa, ma accettai di continuare ad andare.
Dopo cinque minuti di camminata ci ritrovammo sulle sponde di un laghetto. Era abbastanza grande, ma era corniciaio da una foresta di pini, molto fitta.
I sassi bianchi rendevano l'acqua trasparente, tanto che si potevano vedere i pesci.
Appena arrivammo [nome] cercò di dirmi qualcosa, ma poi guardò attorno al lago, notando una figura vicini a noi.
«Scusa, cosa stai facendo.» disse avvicinandosi.
«Sto buttando la spazzatura.»
«Nel lago?» disse [nome].
«Beh si.»
La cosa che fece arrabbiare [nome] è il tono con cui gli rispondeva il ragazzo. Sembrava volergli dire "si, c'è qualche problema?"
«Non puoi buttare i rifiuti nel lago.» dissi.
«Ma che volete da me?»
«Vogliamo che tu la smetta, qui dentro ci abitano degli animali, inquini il lago buttando i rifiuti illegalmente.»
«E allora?»
Parlammo un po' e alla fine il ragazzo diede un pugno a [nome].
«Tutto bene?!» chiesi avvicinandomi.
Quando riaprì gli occhi erano due fessure.
Si mise nella sua "posa" e il tizio si vede che, impaurito, lasciò stare.
«Se ti vedo di nuovo qua ti denuncio!» gli urlò.
«Cavolo, certa gente è davvero ottusa.» dissi.
Lui entrò con una parte di coda in acqua, poi fece una specie di sedile per me.
«Sali, il posto che volevo farti vedere è al centro del lago.»
Io salii e in poco tempo raggiungemmo un isolotto, sul quale era cresciuto un castagno.
Raggiungemmo quel posto e quello che mi disse dopo [nome] mi sorprese.Angolo autore
Che cosa dirà [nome] a Mina? Probabilmente lo avrete già capito 😅
Stiamo raggiungendo già le 300 visualizzazioni.
Vi ringrazio davvero tanto.
Condividete e niente io vi saluto.
Ci vediamo al prossimo capitolo.
Addio 😁