One shot ~ BTS 💜

Night club (Taekook)

Lo vedeva che continuava a fissarlo. E Jungkook sapeva perfettamente cosa significava quando un cliente del club lo guardava. Era una settimana ormai che aspettava solo che lo sconosciuto facesse una mossa verso di lui ma niente, lo fissava e basta.

Lavorava in quel night club da un anno ormai e il suo compito era quello di portare soldi a casa tramite piccoli lavoretti, di quel tipo.

Si, era una specie di puttanella, ma la cosa non gli importava pur di riuscire a pagarsi la retta universitaria. O almeno cercava di fregarsene. Non era riuscito a trovare un lavoro decente e, finché nessuno di scuola sua l'avesse riconosciuto, avrebbe continuato così. Dopotutto doveva ammettere che la paga non era affatto male, avvantaggiato anche dalla sua bellezza e bravura.

Aveva chiesto al capo se poteva indossare una maschera per coprire gli occhi, così che se qualche ragazzo di sua conoscenza fosse entrato nel locale non l'avrebbe riconosciuto. E aveva ottenuto la sua approvazione, dopotutto il suo boss lo adorava, infatti molti clienti apprezzavano il lavoro di Jungkook.

Non era lui a scegliere con chi passare la serata, stava ad aspettare fino a quando qualcuno non gli si avvicinava e gli offriva denaro in cambio delle sue prestazioni. La maggior parte delle volte erano solo lavoretti di mano o di bocca, che però erano veramente ben pagati.

Fatto sta che quel ragazzo lo guardava insistentemente da una settimana, seduto al bancone con la mano appoggiata sul mento, e Jungkook iniziava a sentirsi un po' a disagio. Non riusciva a concentrarsi sul suo lavoro e già gli era capitato tre volte di perdere clienti perché non gli prestava attenzione, concentrato su quel ragazzo. E ovviamente la cosa al suo capo non era passata inosservata e si era guadagnato una bella ramanzina.

Quella sera decise di provare ad avvicinarsi a lui e magari capire cosa volesse. Così si sedette di fianco allo sconosciuto e ordinò un drink, facendo finta di niente. Appena se lo ritrovò davanti prese la cannuccia e iniziò a bere. Ne approfittò per osservare il ragazzo al suo fianco.

Probabilmente aveva qualche anno più di lui, ma non troppi, ed era abbastanza sicuro che non frequentasse la sua scuola. Tanto meglio. Notò al polso un orologio che sicuramente Jungkook non si sarebbe potuto permettere, neanche con un anno di stipendio. E sicuramente quello era un giubbotto di Gucci, osservò.

Continuò a guardarlo fino a quando quest'ultimo non parlò. "È finito" disse alzando lo sguardo su di lui. "Scusi?" chiese confuso. "Il tuo drink. È finito". Solo allora si accorse di avere il bicchiere vuoto e di stare succhiando dalla cannuccia inutilmente, producendo il tipico rumorino fastidioso.

Appoggiò il bicchiere con le guance leggermente arrossate, nascoste dal buio del locale. "Mi dispiace" disse a mo' di scuse. Il ragazzo annuì prima di tornare a fissare davanti a sé.

"Allora viene?" domandò Jungkook. Lo sconosciuto lo guardò di nuovo. Jungkook indicò le stanze private dove di solito portava i suoi clienti e il ragazzo capì subito a cosa alludesse. "Cosa ti fa pensare che voglia venire con te e che abbia il denaro per farlo?" chiese. "Beh sta continuando a fissarmi da sette giorni, in più non vestirebbe con abiti di alta moda se non fosse ricco. E dato che mi sta rendendo il lavoro parecchio difficile ho pensato di affrettare un po' le cose" disse Jungkook alzando leggermente le spalle.

L'altro annuì pensieroso. "Hai ragione" disse alzandosi e avviandosi verso le stanzette. Jungkook lo seguì deglutendo leggermente. Sperava di non aver fatto la scelta sbagliata andando da lui. Magari era un maniaco o qualcosa del genere. Di solito non faceva mai la prima mossa con un cliente e ora non sapeva come fare con quel ragazzo. Ma era stato lui ad invitarlo lì e avrebbe dovuto inventarsi qualcosa.

Prese un respiro profondo ed entrò dalla porta aperta dal ragazzo. Dentro c'erano un letto e un divanetto, con davanti un tavolino e qualche snack. Jungkook si sedette sul materasso appoggiando le braccia all'indietro, mentre il giovane prese posto sul divano accanto a lui. Confuso si alzò per raggiungerlo, magari preferiva fare il tutto lì, ma il ragazzo alzò una mano per fermarlo.