L'appuntamento- parte 1

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Oggi sono tesissima.

L'appuntamento con Francesco mi mette in agitazione.

Questa mattina mi sono alzata presto e non sono stata ferma un secondo, ho pulito casa, riordinato alcune cose in camera. Qualunque cosa mi tenesse la mente occupata.

Mangiare a pranzo è stato difficile, quando sono nervosa mi si chiude completamente lo stomaco, senza contare che mio padre ha notato il mio comportamento strano.

Sarà meglio che gli spiego il motivo della mia agitazione.

Mi alzo dal divano e lo raggiungo in cucina, sta lavando i piatti, magari parlargli mentre è indaffarato lo distrarrà dalla notizia che sto per dargli.

"Ehi papy..."

"Tesoro, che c'è?"

"Io..." Devo pensare bene alle parole da usare, "Oggi esco con un ragazzo." Lo dico tutto d'un fiato.

"Con... Con un ragazzo?" Risponde mio padre chiudendo l'acqua che scorre dal lavandino.

Annuisco un po' in imbarazzo, non so bene neanche io cosa dire.

"E com'è? Come si chiama?"

"Oh... Si chiama Francesco, ha la mia età. E non so come sia, sembra un ragazzo apposto ma non lo conosco così bene da saperlo."

"E perché ti ha chiesto di uscire?"

Wow, che domanda è? "Immagino... Perché gli interesso."

"Dove lo hai conosciuto?"

Cavoli papà, quante domande però.
"È un amico di Danny, vanno nella stessa scuola."

"Ora si spiega tutto. Va bene, stai attenta però. Puoi fare quello che vuoi, basta che sei felice e se qualcuno ti fa star male devi dirmelo, okay?" Mi guarda dolcemente.

È così protettivo, una volta quando avevo quattordici anni, eravamo in una sala giochi, io e Luna stavamo giocando a Hockey da tavolo e due ragazzi si sono avvicinati solo per chiedere quando avessimo finito la partita. Mio padre subito si è avvicinato dicendo: "Ehi!" quasi minacciosamente, quell'evento mi ha fatto ridere, perché i ragazzi hanno alzato le mani come a dimostrare che non volevano fare nulla di male.

Annuisco, poi gli do un bacio sulla guancia e salgo in camera mia, manca solo un'ora e mezza all'appuntamento. Devo assolutamente prepararmi.

Dopo essermi fatta un bagno caldo ed essermi preparata, sono pronta per uscire.

Mi guardo un'ultima volta nello specchio di camera mia.
Ho indosso il maglioncino comprato ieri, i jeans nuovi e delle puma vikky platform bianche.

Ho deciso di truccarmi un po', ho fatto una leggere sfumatura con un ombretto rosa brillantinato, tendente al rosso e ho messo un po' di mascara.
Avrei messo anche il blush, ma considerando che sarò sempre rossa come un peperone, temo che non ce ne sarà bisogno.

Mi sposto i capelli da una parte all'altra. Non so se tenere la riga in mezzo, come ce l'ho di solito, o se spostarla a lato.

Decido di lasciarla in mezzo, voglio sentirmi me stessa, non voglio sperimentare sensazioni diverse a causa di come mi stanno o meno i capelli.

Faccio un respiro profondo, prendo il telefono, una borsetta rossa con il manico in catena e scendo al piano di sotto.

"Papà sono pronta, che ne pensi?"

Mio padre si alza dal divano e si volta a guardarmi.

"Tesoro..."

"Cosa c'è? Ho qualcosa che non va? È il trucco vero? Lo sapevo che non dovevo mettere l'ombretto. O forse i jeans! Non mi stanno bene?"

Still stay with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora