-Why you don't tell me? pt.2-

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- Signora Kim! Quante volte le ho detto che non si deve affaticare e che ci penso io ai compiti più faticosi?-

-Hoseok tu sei giovane non dovresti sprecare la tua vita in un negozio, ma dovresti andare in giro a trovarti una fidanzatina-

-Signora Kim per me è un piacere aiutarla. Poi non ho ancora trovato nessuno che mi abbia rubato il cuore-

-Come no?! Non c'è nessuno a cui piaci? Sei un bel ragazzo e sei molto premuroso sono sicura che troverai qualcuno- dice strizzandomi le guance.

-Grazie signora Kim. Adesso inizio a fare le consegne-

Prendo i vari pacchetti e la lista e mi avvio per la mia strada.

La signora Kim è un'anziana signora che gestisce un negozio di pasticceria. L'ho scoperto prima delle vacanze estive. Passavo di lì e alla vista di dolci appena sfornati mi sono fiondato nel negozio. Ho scoperto che la signora Kim faceva fatica a mandare avanti il negozio. Per questo ho deciso di aiutarla fabbricando dei manifesti per farle pubblicità e aiutandola con le consegne a domicilio. Lei mi considera come un figlio e io la considero come la mamma che non ho mai avuto.

Mia madre mi ha abbandonato in un luna park. Mi ha lasciato da solo. Adesso sono stato adottato da una famiglia a cui però non mi sento legato. Loro non hanno figli oltre me . Sono molto occupati dal lavoro per questo non li vedo quasi mai.

Considero la signora Kim come parte della mia famiglia come considero i miei amici come miei fratelli.

Sono arrivato alla prima casa ad aprirmi è un bambino dalle guancie paffute e la maglia sporca di sugo.

-Ciao! Ci sono i tuoi genitori in casa chiedo sorridendo al bambino.

-Si aspetta li chiamo- si allontana e chiama i suoi genitori.

-Oh! Sono arrivati i dolci. Sei felice piccolo mio?- è la madre a parlare.

Il bimbo annuisce saltellando sul posto.

-Ecco qui- porgo loro il pacco e dopo aver preso la paga mi affretto ad andare alla prossima casa.

Vedere quel bambino mi ha fatto ricordare la mia infanzia. Ero un bambino molto allegro e lo sono ancora oggi,ma non come prima.

Avvolte vorrei sapere cosa fosse successo se mia madre non mi avesse abbandonato.

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Sto ritornando a casa quando un pianto entra nel mio campo uditivo.

Cerco l'origine di questo suono e mi avvicino ad un parchetto dove c'è un bambino che sta piangendo.

-Ehi! Cosa ti è successo?-

-D-dei b-bambini m-mi hanno m-minacciato di dargli la mia merenda- balbetta il bambino.

-Io non volevo e loro mi hanno picchiato-

-Come ti chiami?-

-Lee Min-jun-

-Dove abiti?-

-Vivo a casa mia-

Me lo dovevo aspettare.

-Dove si trova casa tua?-

-Perchè lo vuoi sapere?-

-Perchè ti devo portare lì- non voglio mentire al bambino.

-Va bene. Ti porto io. Tu come ti chiami?-

-Kim Seok-jin, ma chiamami Jin-

-Ok Jin-

-Non hai la merenda giusto?-

Nega.

-Non so se ti possa piacere,ma l'ho fatto io- gli passo un dolcetto che ho fatto ieri.

Lo prende esitante e lo porta alla bocca assaporandolo.

-È buono!- esclama con le guance ancora piene.

-Ti piace?-

- Si mi piace il dolcetto- dice regalandomi un sorriso.

Mi sento una brava persona per aver aiutato questo bambino. Mi sento in dovere di proteggerlo.

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Dopo le lezioni mi sono rintanato nella biblioteca della scuola.

Non avevo voglia di ritornare a casa mia. La situazione lì non è delle migliori.

Viviamo in povertà e io cerco di aiutare la mia famiglia più che posso. Faccio dei turni di lavoro durante il pomeriggio che aiutano a mantenere la situazione economica familiare.

Questo non è l'unico motivo. Non voglio sentire le urla di mia madre contro mio padre e viceversa. Sono arrivati all'orlo.

Mi rifugio sempre qui perchè è un posto molto tranquillo e dove riesco a pensare e a riflettere senza essere disturbato.

Ho fatto della scuola la mia seconda casa. Avvolte grazie alle mie conoscenze all'interno di queste mura ho dormito proprio qui. Ci sono tanti posti che magari molti studenti non conoscono, ma che io conosco. Come un'aula che si nasconde nello sgabuzzino del secondo piano, dove nessuno mette piede perchè è troppo disordinato. Lì dentro c'è nascosta agli occhi di tutti una porta che porta ad un'aula che si affaccia sul cortile dietro la scuola che non è mai stato preso in considerazione. Questa aula non è disegnata nelle cartine. Io la considero la Camera dei Segreti della mia scuola.

Oggi sono rimasto a scuola per studiare le materie così riuscirò ad uscire con i miei amici oggi e a passare del tempo con Jin.

Ho una cotta per lui dal giorno dell'incidente con la camicia. Quel giorno gli prestati una mia camicia che tenevo di riserva e saperlo con un mio indumento addosso mi ha fatto riflettere e mi ha fatto aprire gli occhi su ciò che provavo per lui.

Prima era semplice rispetto per un mio hyung, ma adesso penso di essermene innamorato.

Jin è una persona fantastica. Lui mi ha insegnato tante cose,tranne cucinare, in quello sono negato.

Mi risveglio dai miei pensieri e continuo ciò che avevo interrotto.

Angolo autrice

Ciao a tutti. Questa era l'ultima parte di questo capitolo. Come,forse,ho detto nello scorso capitolo alcuni capitoli avranno più parti.

Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto. Mi scuso per eventuali errori grammaticali.

{Gelato a tutti}
Ayumu

❁Our garden❁ YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora