Peter arrivò davanti alla porta di casa. Ogni volta era come la prima. Tremando, appoggiò la mano sulla maniglia. Questa volte però non era per la paura. Era incredibilmente felice. Prima che potesse aprire la porta, la sua sorellina inaspettatamente gli piombiò in braccio.
"Petey!" I due caddero a terra.
Morgan, seduta sul petto del ragazzo, lo guardava con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Peter la strinse a sè, lasciandole un bacio sulla fronte.Steve stava appoggiato allo stipite della porta con un braccio sulla spalla di Tony. I due si guardarono dopo aver rivolto uno sguardo amoroso ai figli. In quel momento avevano avuto la certezza di star facendo un buon lavoro.
Wade lasciò cadere a terra lo zaino che teneva tra le mani. Gli occhi gli si riempirono di lacrime. Era venuto a New York perchè sapeva che la casa di sua nonna, la casa in cui aveva passato i più bei momenti della sua vita, la casa che sua nonna aveva lasciato a sua mamma prima che morisse, sarebbe stata lì ad aspettarlo.
Corntrollò nuovamente l'indirizzo. Non ci poteva credere. La casa della sua infanzia, l'unica sua speranza, non era lì. Al suo posto c'era un'alto edificio, pieno di uffici.
Sconsolato, Wade entrò nel vicolo affianco e si sedette per terra, il più lontano possibile dalla strada, cercando di ripararsi come poteva da freddo. Dalla tasca della giacca in pelle prese il pacchetto di sigarette che lo seguiva ovunque andasse, ma a malincuore si accorse che era vuoto. Lo gettò a terra, allontanandolo con un calcio.
Con la testa tra le ginocchia si sprofondò in un pianto silenzioso, per poi addormentarsi poco dopo.Quella sera c'era il tradizionale Gala di Natale della Stark International. Peter, nonostante avesse già partecipato ad altre feste organizzate dalla compagnia del padre, si sentiva incredibilmente fuori luogo. Gli sarebbe piaciuto essere piccolo come Morgan, giusto per potersene andare appena dopo cena. Invece a ventun'anni doveva iniziare a prendere parte della vita pubblica della famiglia.
Steve era seduto al bar, con un bicchiere di scotch in mano quando Peter lo raggiunse con ancora il calice di champagne pieno, esaurito dopo essere stato tartassato dal giornalista di turno. Il colletto della camicia era stretto, troppo stretto per i suoi gusti e la cravatta gli dava un senso di soffocamento. Sapeva che anche Steve si sentiva a disagio, ma Tony no, Tony era nel suo habitat naturale. Stringeva la mano ai giornalisti, agli investitori e ai clienti con nonchalance, rispondeva alle domande poste dalle testate giornalistiche e dai tabloid, sorrideva alle telecamere. Ma Steve lo sapeva, sapeva a cosa sarebbe andato incontro sposando Tony.Peter guardò l'orario. Era quasi l'una. Non sapeva ancora quanto sarebbe durata la festa, ma lui non vedeva l'ora di andare a letto. Non riusciva a fare a meno di pensare a Wade.
'Chissà dov'è ora'
Qualcosa in quel ragazzo aveva catturato la sua attenzione. Qualcosa che non era la sua pelle o le sue cicatrici. C'era qualcosa in lui che lo spingeva a volerlo cercare, ma Peter lo sapeva, New York è grande e sarebbe quasi del tutto impossibile trovare una singola persona non sapendo nulla di questa.
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Beauty lies in Small Things-Spideypool
FanficUn'infanzia difficile, ecco cosa accomunava Peter e Wade. Al di la di questo le loro vite non potevano essere più diverse. Diverse, ma ugualmente e inspiegabilmente intrecciate.