Erano passate due settimane da quando Wade se n'era andato, ma a Peter sembravano anni. Quando tornava a casa da scuola, sperava che Wade fosse tornato. Quando si svegliava, sperava che li fosse lì, con lui. Sperava che fosse tutto un brutto sogno, dal quale si potesse svegliare da un momento all'altro.
Peter lo cercava. Lo chiamava, gli mandava messaggi, ma Wade non gli rispondeva.
Wade vedeva i messaggi, ma non poteva rispondergli. Doveva far credere al suo capo che fra lui e Peter fosse tutto finito. E purtroppo non poteva fare ciò senza ferire Peter.
Voleva che il ragazzo smettesse di chiamarlo, gli faceva troppo male, ma messaggi e chiamate significavano che era ancora vivo, il che era un sollievo per lui.
Sapere che lui era lì, che sperava nel suo ritorno, in quella che era stata la loro casa, lo faceva soffrire, ma in fondo sapeva che quel dolore non era nulla in confronto a quello che avrebbe provato se fosse successo qualcosa al suo Baby Boy.Wade aveva trovato lavoro in un ranch nella campagna dello Utah. Non c'era niente intorno, ma gli veniva offerto un posto in cui vivere. Non era molto, ma almeno Aaron e la sua gang non lo avrebbero mai trovato lì.
O almeno così avrebbe sperato.
Stava mungendo le mucche, come ogni altra mattina, quando gli arrivò una chiamata da Salt Lake City. Nessuno lo chiamava mai. Nessuno che non fosse Peter. Era stato depositato un pacco per lui in una cassetta postale.
Wade aspettò che finisse il turno, prese il pick up verde della famiglia e guidò fino alla capitale.
La signora delle poste, dopo averlo squadrato, gli consegnò una busta gialla. C'era solo il suo nome e il suo numero di telefono. Non c'era il mittente nè nessun'altra informazione.
Uscì in strada e aprì la busta. Dentro c'era solo un blocchetto nero. Lo aprì e sulla prima pagina era incollata una frase scritta a macchina. Riportava "Te ne pentirai". Non sapeva a cosa si riferisse quel messaggio. Sfogliò le pagine del libretto. Al centro c'era un'altro messaggio. Erano coordinate geografiche. Wade le inserì nel navigatore e si diresse nel posto indicato. Sentiva che c'era qualcosa che non andava.Si ritrovò in mezzo ai campi. Scese dalla macchina ma non vide nessuno. Controllò di essere nel punto giusto. Lo era.
Se ne stava per andare quando si avvicinò una macchina nera con i finestrini oscurati.
Il finestrino posteriore si abbassò, mostrando chi c'era all'interno della macchina. Aaron, che si avvicinò al ragazzo.
Con un ghigno, guardando Wade, disse: "Ti avevo detto che te ne saresti pentito"
Prima che Wade potesse ribattere, Aaron sollevò il braccio, puntando la pistola alla testa di Wade.Il ragazzo sapeva che non c'era modo di evitare ciò che stava per succedere, sentiva il freddo della canna della pistola sulla tempia. Poteva succedere da un momento all'altro.
Strinse gli occhi, voleva ripensare alla sua vita, a sua madre, a Jody, ma l'unica persona che gli si parava di fronte era Peter.
'Ti amo Baby Boy'
Peter era a lezione di fisica. Continuava a controllare il cellulare, come faceva tutti i giorni da quando Wade se n'era andato, nel caso gli rispondesse.
Lo schermo si illuminò. Era Wade. Mise tutte le sue cose nello zaino e uscì di corsa dall'aula.
Una voce di una donna parlò.
"La chiamo dall'ospedale di Salt Lake City, Utah. Lei conosce il signor Wade Wilson?"
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Beauty lies in Small Things-Spideypool
FanfictionUn'infanzia difficile, ecco cosa accomunava Peter e Wade. Al di la di questo le loro vite non potevano essere più diverse. Diverse, ma ugualmente e inspiegabilmente intrecciate.