Capitolo 7

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Premessa: avete ipotizzato decine di scenari durante questa settimana e quasi tutti contemplavano la paura di CC.
Ebbene, prima di scoprire davvero di cosa si tratti, vi avverto: ci sarà un chiaro riferimento a qualcosa inerente il mondo letterario di Alice perciò, se ci fosse qualcuno ancora a digiuno della storia su carta (pazzi, che cosa fate ancora qui? Correte subito a rimediare 😜) potrebbe rimanere un pochino sorpreso. Forse... Ad ogni modo, non rimanete troppo traumatizzati dalla cosa, mi raccomando 😅


Dal capitolo precedente....

"Scusami, non..." abbozza distogliendo lo sguardo "Non è niente, ok? Non preoccuparti" mi accarezza un braccio, come a volermi rassicurare [...]

Lui mi blocca, cercando di mettere una pezza a quel discorso che non porta da nessuna parte: "Alice, aspetta. Non è niente davvero" ripete posando il volto accanto al mio e facendo toccare la sua fronte con la mia tempia destra.

"É soltanto un periodo, mi passerà, vedrai"

E se mi innamorassi di lei?

- Parte 2 -

Claudio's pov

Sento il rumore delle chiavi nella toppa poco prima che la porta si apra.

Sono ancora seduto qui, con il bicchiere di scotch stretto fra le mani, impassibile nonostante il caldo che ormai invade l'appartamento rendendo l'aria irrespirabile.

Mi volto appena, giusto per osservare la sua figura e cercare i suoi occhi.

Indossa una camicetta bianca, senza maniche, con un paio di bottoni slacciati che lasciano intravedere la pelle dorata dall'abbronzatura.

Il viso, così come il resto del corpo, è reso più morbido dagli effetti della gravidanza e la cosa, devo ammettere, non mi spiace per niente.

Vieni qui, Alice.

"Finalmente sei tornata, Sacrofano" dico, palesando la mia presenza.

"Perché fa così caldo qua dentro?" risponde lei quasi ignorandomi.

"Si è rotto il condizionatore" spiego mentre si avvicina, lasciando la borsa ed il resto delle sue cose da qualche parte lungo il tragitto tra l'ingresso ed il salotto.

"No" protesta contrariata, quasi non volesse crederci.

"Sì" rimarco "Quando sono tornato mi sono accorto che non si è più acceso. Ho già chiamato il tecnico ma non potrà venire prima della prossima settimana"

Si lascia scivolare sulla poltrona priva di forze, come se quell'ultima notizia le avesse dato il colpo di grazia.

"Proprio ora doveva rompersi?" domanda a vuoto, ben sapendo che nessuno può darle una risposta "Torno in Istituto. Almeno lì fa fresco" biascica chiudendo gli occhi e non credendo davvero nemmeno lei alle parole che dice.

"Vuoi qualcosa da bere?" domando quando ormai ha le palpebre abbassate da un po' e temo possa addormentarsi sfinita nonostante l'arsura.

"Un bicchiere d'acqua. Freddo. Freddissimo"

Torno un attimo dopo ritrovandola esattamente come l'avevo lasciata.

Sedermi sul bracciolo della poltrona e sfiorare le sue labbra con le mie è una tentazione a cui non so resistere.

Resta sorpresa, quasi infastidita da quel momento di assoluta tenerezza che forse non vorrebbe apprezzare, giusto per continuare a restare offesa con me per il diverbio di questa mattina.

L'allieva 3 - Il tempo di un battito - Best MomentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora