Capitolo 9

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Dal capitolo precedente....

"Tutto bene?" mi domanda quando mi sono ormai avvicinata, le gambe pesanti come macigni che mi rendo difficoltosi quei piccoli passi verso il centro della stanza [...]

La stanza assume bordi un po' sfumati, i suoni sempre più lontani e l'aria soffocante che non collabora.

"Alice..." la sua voce si fa acuta ma al tempo stesso dolce, carezzevole come il velluto "Alice, stai bene?"

Sento le sue braccia sorreggermi ed in quei secondi completamente fuori fuoco non riesco a non pensare a quanto questa situazione sia paradossale: una stanza piena di giovani inesperti e l'unica a svenire è proprio un medico legale.

"Proietti, continua tu" il tono è perentorio mentre mi appoggio a lui "Io mi occupo di Alice"

Gossip


Lara's pov

"Proietti, continua tu" sono ancora con la fotocamera sospesa a mezz'aria quando lo vedo sfilarsi i guanti imbrattati di sangue "Io mi occupo di Alice"

Ha lo sguardo serio, il volto preoccupato mentre stringe Alice a sé con un braccio, in modo incredibilmente protettivo. Lei si lascia condurre fuori da lì e sebbene si appoggi a Claudio, cammina perfettamente con le sue gambe.

Tiro un sospiro di sollievo mentre passo la macchina fotografica a Paolone e mi accingo a prendere il posto lasciato da Conforti.

"Possiamo continuare" affermo cercando di attirare l'attenzione dei giovani studenti che sembrano alquanto perplessi.

"Ma..." Giovanni, l'unico uomo dei nuovi cinque specializzandi e forse quello più verde in viso, si fa coraggio "Se pure i medici abituati svengono, è normale per noi sentirsi un po'..."

Non completa la frase, forse per non rendere più palese il fatto che se potesse scapperebbe a gambe levate da qui, dalla puzza e da questo caldo intollerabile.

"Di solito la dottoressa Allevi non sviene" preciso "Ma il caldo gioca brutti scherzi a chiunque, figuriamoci ad una donna incinta. Comunque non preoccupatevi: se vi sentite male inspirate la puzza più che potete"

Mi guardano come se fossi improvvisamente impazzita.

"Fidatevi. Le narici saranno così stordite che non sentirete più niente" spiego.

Lui annuisce un po' incerto mentre vedo tutta la componente femminile con ancora gli occhi puntati sull'uscita.

Al di là della finestrella nella porta tagliafuoco, che dà sulla stanza antecedente la sala settoria, s'intravedono Alice e Claudio, lei che ancora si fa sorreggere mentre lui le lascia un bacio fra i capelli.

"Non c'è niente da guardare" li ammonisco decisa, intenzionata a riportare un po' di rigore in questa stanza "Dovete concentrarvi solo sul cadavere di questa povera donna, non fatevi distrarre tanto facilmente"

Si voltano a guardarmi, un po' sorprese da tanta rigidità.

"Già che ci siamo" colgo al volo l'occasione "Qua dentro ci sono delle regole non scritte, sempre in evoluzione, che vanno rispettate. L'ultima in ordine di aggiunta è: Lucia non fare la spia"

La diretta interessata mi fissa punta sul vivo.

"Quello che è necessario che capiate è che il lavoro di squadra è fondamentale per andare avanti in questo posto. Farsi la guerra fra di voi oppure cercare di ingraziarsi i superiori, prima o poi, vi si ritorcerà contro. Tenetelo a mente"

L'allieva 3 - Il tempo di un battito - Best MomentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora