Dal capitolo precedente....
"La figlia di Alice si chiamerà Sofia?"
Onestamente non comprendo tutta questa perplessità a riguardo: "Sì. Bel nome, vero? D'altronde l'ho scelto io"
Se solo fosse fisicamente possibile le loro mascelle toccherebbero terra dallo stupore.
"Lo hai scelto tu?"
Annuisco, senza prestar loro troppa importanza.
"Sì. Mi piaceva come suonava" ammetto "Sofia Amalia Conforti. Più ci penso e più ne sono convinto"
Partenze
Alice's pov
C'è qualcosa di strano nell'aria.
Ciondolo pigramente verso la macchinetta del caffè, osservando curiosa la sala specializzandi.
La porta é aperta, come al solito, lasciando intravedere uno spiraglio di quel magico, ed al tempo stesso sadico, mondo che é la vita in Istituto da giovani studenti.
Li trovo intenti ad osservarmi, salvo poi far svicolare impacciatamente gli sguardi per far credere che fossero puntati su qualcos'altro.
Non so che cosa sia successo. È da ieri che avverto quella strana sensazione, come un monito sottile ed invisibile che mi suggerisce che tutto é cambiato, anche se non saprei quale sia il tutto in questione.
Ho bisogno di sapere. E la persona a cui posso chiedere é una ed una soltanto.
Faccio immediatamente dietrofront, come colpita da un'illuminazione improvvisa.
Spalanco la porta della mia stanza con malagrazia, trovando Lara a sobbalzare sulla sedia per lo spavento improvviso.
"Va bene che è anche il tuo ufficio ma bussare no eh? Mi hai fatto prendere un coccolone" si lamenta guardandomi truce.
"Scusami" sussurro rimanendo sulla soglia "Ma ho bisogno di te. Vieni a prendere un caffè?"
"Che c'è? Il tuo amato direttore ti ha dato buca?" domanda ridendosela sotto i baffi.
"No, ho solo necessità di chiederti una cosa un po' confidenziale" spiego "E chi è più ben informato di te?"
"Nessuno. Assolutamente nessuno. " risponde fiera alzandosi dalla scrivania e aggiustandosi il camice "Però il caffè lo offri tu"
"E va bene" le concedo precedendola nel corridoio.
"Quindi cosa mi devi chiedere?" cerca di capire curiosa davanti alla sua bevanda bollente.
"Ma in realtà volevo capire se..." la prendo alla larga, indecisa se apparire immediatamente curiosa come una scimmia o conservare ancora un briciolo di dignità "Hai notato niente di insolito negli specializzandi? Qualcosa di diverso, comportamenti strani, idee bizzarre..."
"Che cosa non è bizzarro in loro?" replica caustica "Sembrano un gruppo di pulcini terrorizzati e smarriti, a meno che non si parli di Conforti. Lì la componente femminile è spudorata. Ad ogni modo noi non eravamo così appena entrati...cioè magari tu sì, ma noi altri no"
"È bello sapere di poter sempre contare sugli amici" biascico sarcastica mentre lei assume una smorfia noncurante.
"Comunque, se vuoi sapere qualcosa devi essere più precisa. Comportamenti strani da quando?"
"Da ieri, più o meno" dico titubante "Non lo so, mi guardano strano. Quando sono uscita al pomeriggio dall'Istituto mi sembrava mi fissassero, ma poi ho creduto che fosse solo la mia immaginazione ed invece stamattina di nuovo... non è normale"
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L'allieva 3 - Il tempo di un battito - Best Moments
FanfictionVi ricordate di "Il tempo di un battito"? Se la risposta è sì, probabilmente, questa è la storia per voi! Riprendiamo più o meno da dove ci eravamo lasciati ma... in modo fantasioso! --------------------------------------------------------------- I...