Capitolo 15

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Bonus: dopo essermi molto divertita a leggere le vostre ipotesi eccoci qui!
Torniamo un po' indietro e vediamo: cosa sarebbe successo se...?


Dal capitolo 46...

Non sarebbe difficile avvicinarsi più di quello che sta già facendo lei, diminuendo la distanza ad ogni istante.

Sarebbe tutto molto più facile se non ci fossi tu.

Ma ci sei. [...]

"Ti ricordi l'anello che portava Alice?"

Mi rendo conto che non c'è un modo giusto per dirlo, forse l'importante è solo dirlo.

Mi guarda spaesata ma decide di continuare a seguire il mio folle discorso: "Sì, quello bello, di fidanzamento. Quello che ha tolto quando ha rotto con Malcomess"

"Già, proprio quello" asserisco spostando lo sguardo altrove, ricadendo involontariamente con gli occhi sull'ingresso di quel vicolo. [...]

"Peccato che non fosse di Malcomess" mi ritrovo a sospirare "Era mio. È mio"

Dal capitolo 47...

Come procede lì?

Non dovrei pensare continuamente a lui e lei, nello stesso posto, in uno di quei luoghi sospesi nel tempo e nello spazio, dove tutto è possibile e i cliché si sprecano [...]

Il pensiero delle sue mani su un corpo che non è il mio mi spezza, l'idea che possa baciare allo stesso modo labbra che non mi appartengono mi getta nello sconforto.

La sua risposta non si fa attendere.

Male.

Non riesco a comprenderne il motivo ed il mio messaggio è abbastanza eloquente in merito.

???

E se...?

Alice's pov

I congressi senza di te sono noiosi.

È bastato un suo messaggio per mandare in confusione i miei pensieri.

All'improvviso un caos impossibile da rimettere a posto mi è esploso nella testa, lasciando dietro di sé solo brandelli di convinzioni, sparsi qua e là senza più alcuna logica.

Lo so che dovrei sforzarmi di raccattare in giro i pezzi di me stessa e rimettere in ordine tutto quanto ma... non voglio.

Non voglio sforzarmi di affrontare questa situazione con lucidità perché mi porterebbe a rimanere qui, crogiolandomi nel tepore del mio letto, ricacciando indietro le lacrime e ripetendo fra me e me che è giusto così. Che doveva andare così.

Che noi, per quanto uno si sforzi, non funzioniamo.

La scarica di acuto malessere che quel pensiero mi provoca è ciò che mi spinge ad alzarmi dal materasso, l'aria di chi ormai non ha più niente da perdere.

La mia vita sta andando a rotoli: Claudio, il mio lavoro, Ferretti in quasi libertà, Sergio.

Claudio.

Mi ritrovo a frugare dentro il mio armadio ancora prima che il mio cervello realizzi davvero l'idea che sta partorendo. Sotto le dita sento la stoffa morbida, liscia e setosa di quel vestito che credevo così sbagliato.

Il suo sguardo insistente, il suo malcelato interesse per quello che maldestramente copriva di me, la sua sfrontatezza inaudita con cui ammetteva di flirtare con me, fin dal primo momento.

L'allieva 3 - Il tempo di un battito - Best MomentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora