Capitolo 12

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Dal capitolo precedente....

Non lo so se ci abbiano realmente seguito fino a qui o se resterà, almeno per ora, solo una tenue speranza sepolta da qualche parte dentro di me.

So però che la porta è socchiusa, quel tanto che basta per far vedere tutto pur nascondendo molto.

E so anche che mi bacia.

Prima piano, poi impetuosamente, come se non lo avesse mai fatto prima.

La foga, la solerzia e l'ardore con cui divora le mie labbra mi sorprende, lasciandomi interdetta per un lungo istante.

Rimango appesa a lui, come una di quelle ormai desuete cornette al filo, trattenuta solo dalle sue dita che mi premono sulla pelle ai lati del viso.


Paris


Alice's pov

"Che cos'è una bouillabaisse?"

Abbasso la carta del menù, giusto in tempo per non perdermi la sua risatina che profuma di assoluta sfrontatezza e voglia di prendersi gioco di me.

"Sei sicura di voler fare il braccio destro di Giorgio?"

Lo osservo curiosa mentre porta alle labbra il calice di vino bianco che il cameriere gli ha appena riempito e che gusta senza preoccuparsi minimamente della sottoscritta, astemia per causa di forza maggiore.

"Che intendi dire?"

"Beh, Alice, il lavoro é a Parigi. Forse é un dettaglio che ti é sfuggito ma qui... si parla francese"

"La Francia ti rende più antipatico del solito, lo sai, vero?"

Posa il bicchiere senza staccare gli occhi dal mio viso, una scintilla che li anima, a mo' di sfida.

"É una zuppa di pesce" chiarisce rilassandosi contro lo schienale della sedia, alta ed elegante, come tutto il resto del locale.

Siamo in pieno centro e lui ha insistito tanto per portarmi a cena proprio qui, dicendomi che qualche fantomatico parigino glielo ha fatto conoscere in una delle sue trasferte.

Il fatto che sia stata in una di quelle in cui io non ero presente, non mi fa ben sperare.

Temo che la parigina misteriosa che possa frequentare ristoranti di questo calibro sia Andrea. Magari ce l'ha portato proprio lei qui, in una sera come tante, con una romantica candela accesa sul tavolo, come adesso.

"Quindi? Hai scelto cosa ordinare o ti serve un traduttore?"

"Grazie per essere così premuroso ma ce la faccio benissimo anche da sola"

"Bene" replica secco, tamburellando le dita sulla tovaglia candida "Anche perché il cameriere sembra stia puntando proprio verso di noi"

"Mandalo indietro" sussurro facendo scorrere frettolosamente gli occhi per scegliere che cosa mangiare. Con la gravidanza è perfino più difficile di prima ed io era già una di quelle che si torturava mezz'ora prima di buttarmi su una classica pizza margherita. Figuriamoci in uno chic ristorante francese.

"Non ci penso nemmeno"

"Eddaiiii!" piagnucolare mi è sempre riuscito bene ma in questo ultimo periodo devo dire che mi sto superando.

Mentre lui blatera qualcosa sul fatto che non ha assolutamente voglia di perdere inutilmente tempo ad aspettare le mie profondissime riflessioni filosofiche su cosa ordinare, qualcosa d'improvviso cattura la mia attenzione surclassando tutto il resto.

L'allieva 3 - Il tempo di un battito - Best MomentsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora