Capitolo 10

32 5 4
                                    

MarySol pov's
-Si avevo una sorellina di nome Ellie
Noa si irrigidì più di prima pronunciando quella frase
-MarySol è troppo se ti chiedo di saltare le lezioni per andare in un posto?
Lo guardai, aveva gli occhi rossi e tratteneva a stento le lacrime
-Va bene
Gli presi la mano e la strinsi forte, non volevo che si sentisse solo, soprattutto perchè ora c'ero io con lui.

Camminammo fino alla stazione dei treni, comprammo due biglietti e prendemmo la corsa delle 14.10.
Durante il viaggio non lasciai solo Noa nemmeno per un momento, continuai a tenere la sua mano ed ad accarezzargli delicatamente il corpo tenendo la testa poggiata sulla sua spalla; lui si limitava a guardare fisso fuori dal finestrino, non lo vedevo in volto ma sapevo che lacrime silenziose gli stavano rigano le guance.

Dopo circa 45min scendemmo ad una piccola stazione. Il paesaggio era collinare, le case lasciavano spazio ai campi di grano e alle bestie che circolavano tranquillamente per il posto.
Noa mi guardó con gli occhi ancora arrossati per il pianto
-Da quella parte
Disse indicando una collinetta non troppo distante da dove ci trovavamo.

Attraversammo il paese fino a raggiungere i piedi del luogo da lui indicato, imboccammo uno stretto sentiero e dopo poco ci ritrovammo davanti ad una graziosa chiesetta; non era molto grande e le sue pareti erano per lo più scrostate ma si riusciva ancora ad intravedere l'antico fascino dei delicati affreschi che decoravano i muri. Sul retro si trovava un piccolo cimitero, circondato da delle mura in pietra coperte di rose rampicanti.

Noa mi strinse la mano fino a farmi quasi male, deglutii rumorosamente e mi guardó con uno sguardo sofferente
-Sei la prima che porto qui
Aveva finalmente iniziato a fidarsi di me, lo abbracciai forte per ringraziarlo e dargli un po' di conforto.
Entrammo all'interno del cimitero, lui  mi condusse verso la parte sopraelevata
-È qui che seppelliscono i bambini
Spiegò con voce rotta mentre si avvicinava ad una piccola tomba in marmo bianco
-Si chiamava Ellie
Disse accarezzando la lapide come se stesse accarezzando la sorella
-Aveva solo cinque anni quando è morta, morta per colpa mia, morta perché ero troppo debole per difenderla da quelle luride mani
Noa inizió a singhiozzare e io cercai di sorreggerlo come meglio potevo
-Quel lurido maiale ci aveva sempre fatto del male, prima le percosse e poi è passato ad altro. Tutto davanti ai miei occhi..
Lo aiutai a sedersi a terra e lo abbracciai più forte che potessi
-Convinto che fossimo ormai morti, ci gettó in un fiume per far sparire le nostre tracce, in qualche modo io riuscii a salvarmi aggrappandomi ad un ramo, ma lei no, era troppo fragile e senza forze per colpa sua
Preso dalla rabbia raccolse una manciata di sassolini da terra e li lanció in tutte le direzioni. Cercai di calmarlo prendendo il suo volto fra le mani e asciugandogli le lacrime
-S-scusami n-non ce la f-faccio
Disse in preda alle lacrime ed interrotto dai singhiozzi.
Rimanemmo in quella posizione per più di 1h fino a quando non si calmó addormentandosi sulla piccola tomba della sorellina.
Gli misi la felpa sulle spalle e lo lasciai solo, uscii dal cimitero e colsi alcuni fiori di campo che si trovavano sulla collina.
Tornai da Noa e appoggiai il mazzetto sul marmo bianco e mormorai una preghiera
-Grazie di esserci MarySol
Disse un'ultima volta prima di dare le spalle a quel posto pieno di dolore.

Angolo scarabocchiatrice
Ehehhehe sono stata forse un po' cattivella con Noa in questo capitolo.
Comunque all'inizio trovate la foto del cimitero come me lo immagino (purtroppo non ho trovato immagini anche con le rose uff :( ) .
Detto ciò vi lascio con questa parte triste della storia, ciauuu✨

Ꮐꮮꮖ ꮻꮯꮯꮋꮖ ꭰꭼꮮꮮꭺ ꭲꮖꮐꭱꭼDove le storie prendono vita. Scoprilo ora